Lecco: l'Oratorio del centro piange 'Caglio', morto a seguito del malore in Basilica
Il malore che lo aveva colpito in Basilica, poco prima della celebrazione solenne per l'accoglienza in città del nuovo Prevosto don Bortolo Uberti, aveva subito suscitato grande preoccupazione, in quella che doveva essere una giornata di festa per l'intera comunità.
Nelle scorse ore, dopo una decina di giorni di ricovero in ospedale, la triste notizia: non ce l'ha fatta Giancarlo Cagliani, per tutti "Caglio", corista della Parrocchia di San Nicolò e instancabile volontario dell'Oratorio San Luigi del centro, scomparso a 68 anni proprio per le conseguenze del grave problema accusato domenica 6 ottobre, quando era stato immediatamente soccorso da alcuni presenti tra cui la moglie del sindaco Mauro Gattinoni, medico, e altri sanitari.
Nel cuore di Lecco, dunque, oggi è il giorno del lutto e del cordoglio per un uomo che si è sempre dato da fare per gli altri, e in particolare per i più giovani, tanto da essere affettuosamente soprannominato "il Leone dell'Oratorio": volontario tuttofare, si dedicava soprattutto alla cucina - anche nei campeggi estivi dei ragazzi -, ma era stato pure allenatore di calcio e, come già accennato, corista in Basilica.
"Caglio", insomma, era un vero e proprio pilastro per il San Luigi, dove oggi "il cuore di tutti piange". "Ti vedo già cucinare per tutti gli angeli del cielo e a suonare la chitarra per fare festa con loro. Sei diventato invisibile per i tuoi bellissimi nipoti, ma rimarrai per sempre nella parte più profonda del loro e del nostro cuore", si legge in uno dei tanti ricordi condivisi sui social.
E ancora: "Risuona nelle mie orecchie la sua voce e il suo saluto. L'ultima immagine che ho di lui è quella sotto il portico, chinato su un pentolone, occupato a preparare uno dei suoi piatti per la comunità. In bici in piazza, un saluto e via. In Oratorio, impegnato oppure semplicemente a chiacchierare con gli amici di sempre. E prima, allenatore del mio piccolo a calcio. E i racconti dei ragazzi, felici che al campeggio ci fosse lui per mangiare qualcosa di buono".
Parole colme di riconoscenza e affetto, per un uomo che non sarà dimenticato. Giancarlo Cagliani lascia la moglie Armida, i figli Alessandra con Lucio e Francesco con Valentina, nonché gli adorati nipoti Sebastiano, Federico e Maddalena. Diversi i momenti già organizzati per salutarlo, prima delle esequie in programma sabato 19 ottobre alle 10.45 nella "sua" Basilica di San Nicolò: dopo il Rosario recitato ieri sera, venerdì alle 21.00 si terrà una preghiera di suffragio sempre in chiesa. La camera ardente, intanto, è allestita presso l'ospedale Manzoni di Lecco, dove era stato trasferito d'urgenza a seguito del malore.
Nelle scorse ore, dopo una decina di giorni di ricovero in ospedale, la triste notizia: non ce l'ha fatta Giancarlo Cagliani, per tutti "Caglio", corista della Parrocchia di San Nicolò e instancabile volontario dell'Oratorio San Luigi del centro, scomparso a 68 anni proprio per le conseguenze del grave problema accusato domenica 6 ottobre, quando era stato immediatamente soccorso da alcuni presenti tra cui la moglie del sindaco Mauro Gattinoni, medico, e altri sanitari.
Nel cuore di Lecco, dunque, oggi è il giorno del lutto e del cordoglio per un uomo che si è sempre dato da fare per gli altri, e in particolare per i più giovani, tanto da essere affettuosamente soprannominato "il Leone dell'Oratorio": volontario tuttofare, si dedicava soprattutto alla cucina - anche nei campeggi estivi dei ragazzi -, ma era stato pure allenatore di calcio e, come già accennato, corista in Basilica.
"Caglio", insomma, era un vero e proprio pilastro per il San Luigi, dove oggi "il cuore di tutti piange". "Ti vedo già cucinare per tutti gli angeli del cielo e a suonare la chitarra per fare festa con loro. Sei diventato invisibile per i tuoi bellissimi nipoti, ma rimarrai per sempre nella parte più profonda del loro e del nostro cuore", si legge in uno dei tanti ricordi condivisi sui social.
E ancora: "Risuona nelle mie orecchie la sua voce e il suo saluto. L'ultima immagine che ho di lui è quella sotto il portico, chinato su un pentolone, occupato a preparare uno dei suoi piatti per la comunità. In bici in piazza, un saluto e via. In Oratorio, impegnato oppure semplicemente a chiacchierare con gli amici di sempre. E prima, allenatore del mio piccolo a calcio. E i racconti dei ragazzi, felici che al campeggio ci fosse lui per mangiare qualcosa di buono".
Parole colme di riconoscenza e affetto, per un uomo che non sarà dimenticato. Giancarlo Cagliani lascia la moglie Armida, i figli Alessandra con Lucio e Francesco con Valentina, nonché gli adorati nipoti Sebastiano, Federico e Maddalena. Diversi i momenti già organizzati per salutarlo, prima delle esequie in programma sabato 19 ottobre alle 10.45 nella "sua" Basilica di San Nicolò: dopo il Rosario recitato ieri sera, venerdì alle 21.00 si terrà una preghiera di suffragio sempre in chiesa. La camera ardente, intanto, è allestita presso l'ospedale Manzoni di Lecco, dove era stato trasferito d'urgenza a seguito del malore.