Primo consiglio provinciale post elezioni. 'Lo stemma sia faro'

Si è ufficialmente insediato, nella serata odierna, il “nuovo” consiglio provinciale, dopo le elezioni di fine settembre che, di fatto, hanno restituito una situazione “fotocopia” rispetto alla passata legislatura in termini di distribuzione delle preferenze tra i tre schieramenti, con la riconferma quale forza di maggioranza del centrodestra che già esprimeva anche la Presidente, non in discussione avendo un mandato quadriennale.
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“Ufficialmente – ha detto Alessandra Hofmann aprendo i lavori, dopo aver sostenuto che con il rinnovo del consiglio si apre una stagione delicata, ma promettente per l'istituzione – manca un anno abbondante alla chiusura del mio mandato; al di la di quale sarà il mio futuro, che è secondario, sono orgogliosa e motivata a traghettare due diverse fasi temporali, nel segno della continuità e anche novità. Chi ha già collaborato con me, sa quanto tenga a mantenere gli impegni e sopratutto a calibrare i nostri passi intrecciando progetti e risorse” ha aggiunto, parlando ai consiglieri distribuiti sui banchi e ai dirigenti di Villa Locatelli, seduti tra il pubblico, dopo ha fatto capolino anche il sottosegretario di Regione Lombardia Mauro Piazza. 
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La Presidente Alessandra Hofmann

“Mi e vi risparmio lo scontato appello all'unità che sarebbe retorico e non rispettoso delle forze in campo”  ha proseguito la Presidente - dopo aver fatto un veloce accenno a quella sorta di limbo che vivono le Province quanto a competenze – ricevendo sul tema, a distanza, la disponibilità di entrambi gli schieramenti d'opposizione a collaborare, pur nel rispetto delle differenze di vedute e di programma elettorale come rimarcato tanto da Felice Rocca, capogruppo per il centrosinistra (affiancato dal riconfermato Paolo Lanfranchi e dalle new entries Patrizia Riva, Gaetano Caldirola e Roberto Nigriello) tanto da Cesare Colombo, unico eletto per i Civici.
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Il capogruppo Felice Rocca (La Provincia territorio bene comune) e sotto Cesare Colombo (Civici)

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“Certamente però conto sul Consiglio nella sua pienezza nell'impegno di scoprire la Provincia come punto di riferimento amministrativo e civile del nostro territorio e non solo un organismo che è in vita per adempiere solo ai suoi, seppur essenziali, compiti” ha aggiunto ancora Hofmann. “C'è urgenza di continuare a lavorare per aprire la Provincia ai cittadini, di colmare una distanza che è anzitutto conoscitiva. Non abbiamo una targa, perciò abbiamo il dovere di far conoscere la nostra identità, cos'è la Provincia, chi siamo e dove vogliamo arrivare. Siamo anzitutto un organismo democratico che si regge su una maggioranza che garantisce, come ha fatto con lealtà ed entusiasmo sin ora, scelte e soluzioni non sempre scontate e facili. In sede di presentazione del bilancio di previsione avremo modo di entrare nel merito dei piccoli problemi e delle grandi questioni, ponendoci sempre più come riferimento istituzionale per i Comuni del nostro territorio. Spesso dico che voglio essere la Presidente di ciascun comune; con questo voglio sottolineare un mio credo nutrito dall'esperienza di sindaco di Monticello Brianza. Ciascun comune ha le sue peculiarità, storie ed esigenze. Solo rapportandosi singolarmente con gli enti del territorio, con la capacità di visione sovracomunale, riusciremo a essere non soltanto un organismo che elargisce servizi, ma una realtà sulla quale si può contare e nella quale ci si può riconoscere”.
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Nel proprio intervento, poi, la numero uno dell'Ente ha citato anche il 30° anniversario di costituzione della Provincia, nel 2025. “E'  un tempo ragionevole per valutazioni che vadano oltre la cronaca e raccontino la storia di un territorio che si è battuto per lungo tempo non per avere uno stemma, ma perché uno stemma ne sancisce l'indipendenza e l'identità. E' per questo motivo che oggi lo consegno a ognuno di voi, affinché possa essere la guida e il faro delle nostre scelte e ricordi con quale serietà e responsabilità siamo chiamati a percorrere questo cammino” ha sostenuto, facendo trovare a ogni consigliere una spilletta (oltre che una borraccia), come cadeaux di inizio mandato.
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“Il 30° anniversario sarà l'occasione non per una astratta celebrazione, non per arricchire di manifesti i muri delle contrade, bensì per manifestare l'attualità della Provincia che qualcuno voleva relegare a reperto archeologico. So che avremo spesso occasioni di dialogo e di confronto e sono certa che nelle inevitabili e direi anche utili distinzioni saremo d'accordo insieme per ringiovanire l'immagine e il ruolo della Provincia, con l'intenzione e l'ambizione di conquistare l'interesse delle giovani generazioni. Già la consapevolezza di vivere in Provincia di Lecco e non genericamente nel territorio lecchese sarebbe un bel traguardo che mi piacerebbe tagliare con voi e con l'intera comunità”.
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Il capogruppo di maggioranza Alessandro Negri

E' entrato un po' più nel concreto Alessandro Negri, intervenendo quale capogruppo di maggioranza, affiancato, in prima fila, dall'altro esponente di Fratelli d'Italia Antonio Pasquini. Alle loro spalle Simone Brigatti, Silvia Bosio (Forza Italia) e Luca Caremi (Lega), mentre Mattia Micheli continuerà a sedere al banco della Presidente quale suo “vice”, in forza delle deleghe già distribuite nei giorni scorsi e “ufficializzate” dandone lettura quest'oggi. A tal proposito, dalla minoranza, Paolo Lanfranchi ha lamentato l'assenza di un consigliere delegato per Avviso Pubblico, chiedendo di colmare tale mancanza. La seduta è stata archiviata con la consueta foto di rito, in attesa dell'annunciata variazione al bilancio che metterà sul tavolo le prime questioni, come detto dalla Presidente.
A.M.
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