In rallentamento il mercato del lavoro lecchese, i dati dell'osservatorio nei primi 6 mesi

È stato pubblicato il Report 45 dell’Osservatorio provinciale del mercato del lavoro, che rappresenta la settima edizione dei rapporti semestrali dedicati all’analisi delle comunicazioni obbligatorie (Cob) di assunzione, cessazione, proroga e trasformazione di rapporti contrattuali che vengono effettuate dai datori di lavoro e pervengono ai Centri per l’impiego di Lecco e Merate.
I dati relativi al primo semestre 2024 indicano una ripresa del mercato del lavoro locale, almeno in termini di saldo, successiva alla netta frenata del semestre precedente.
Tuttavia, questo recupero è dovuto esclusivamente alla significativa riduzione delle cessazioni.
Le attivazioni contrattuali, pari a circa 20.500 unità nei primi sei mesi del 2024, sono diminuite di circa duemila unità rispetto al secondo semestre 2023, segnando un livello tra i più bassi dei cinque semestri precedenti.
Tuttavia, le cessazioni sono scese sotto le 19.600 unità, registrando anche in questo caso un valore tra i più bassi degli ultimi cinque semestri.
Il saldo finale è quindi positivo (+930 unità), con oltre 1.400 unità in più rispetto al secondo semestre del 2023 e oltre 200 in più rispetto al primo trimestre del 2023.
Le proroghe di contratto sono in linea con quelle dei semestri precedenti, facendo così attenuare il calo già osservato nelle attivazioni, stabilizzandosi poco al di sotto delle 6mila unità.
Al contrario, le trasformazioni hanno raggiunto il valore più basso nella serie storica, in particolare quelle da contratto a tempo determinato a indeterminato.
I contratti a tempo determinato restano i più diffusi e aumenta la loro incidenza rispetto alle altre tipologie contrattuali, anche a causa della diminuzione dei contratti di apprendistato, che rappresentano il 3,5% del totale dei contratti stipulati, scendendo per la prima volta negli ultimi anni al di sotto delle 600 unità nel semestre di riferimento.
Nel primo semestre 2024 anche l’andamento complessivo di proroghe e trasformazioni evidenzia una ridotta dinamicità del mercato locale.
Per quanto riguarda le diverse modalità contrattuali, i contratti di somministrazione tornano ad avere un maggior peso relativo (+13% rispetto a sei mesi fa e +26% rispetto allo stesso semestre dell’anno scorso).
Per quanto riguarda l’analisi settoriale, nell’industria si osserva un saldo positivo (+482 unità), accompagnato però da una netta riduzione delle attivazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo calo è particolarmente evidente nel settore metallurgico, dove si registra, comunque, un saldo modestamente positivo (+170 unità) nel semestre in esame.
Il settore turistico, caratterizzato da una forte stagionalità, registra invece i valori più positivi, con un incremento fisiologico delle assunzioni nella prima parte dell’anno. Il saldo positivo di questo settore è il più elevato del semestre (+1.120 unità) e in linea con quello fatto registrare nello stesso semestre dell’anno scorso.
Sotto il profilo dell’analisi territoriale, il distretto di Lecco registra un saldo positivo (+90), mentre il distretto di Merate ha un saldo negativo (-74). Tuttavia, questi saldi sono relativamente modesti rispetto all’ampiezza dei flussi contrattuali nelle rispettive aree.
Al contrario, il distretto di Bellano presenta un saldo decisamente positivo di 914 unità, grazie alla vocazione turistica del distretto, con saldi spiccatamente positivi nel primo semestre e fortemente negativi nel secondo.
Le donne e i giovani continuano a rappresentare oltre il 40% delle attivazioni, con il 45% per le donne e il 41% per i giovani.
Con riferimento ai contratti stipulati dalle donne, la tipologia a tempo determinato continua a prevalere, rappresentando il 57% delle attivazioni femminili nell’ultimo semestre (rispetto al 54% per gli uomini), mentre il 22% delle donne è assunto con contratto a tempo indeterminato (contro il 26% degli uomini).
Un altro indicatore di precarietà è rappresentato dalla quota di assunzioni femminili part-time: poco meno di 3.500 delle quasi 9.300 attivazioni di personale femminile (circa il 38%) sono avvenute con modalità part-time.
Infine, gli under30 hanno beneficiato di più del 56% delle attivazioni nel turismo, del 48% del totale in agricoltura, del 45% nel commercio e del 41% nell’industria. La loro percentuale scende al 36% nelle costruzioni e al 31% negli altri servizi, settori dove l’esperienza lavorativa risulta, verosimilmente, più rilevante.

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