Da Lecco a Pisa: l'impresa di Crippa, allungata di 20 km
Roberto Crippa, l’ultramaratoneta di Olginate, 58 anni, ce l’ha fatta anche questa volta. Ha infatti vinto la sua sfida personale correndo per 340,5 km (inizialmente erano 320 ma per una serie di imprevisti il percorso si è dilatato) da Lecco-Pisa, nella "Tower2Tower", ovvero dal "Matitone" di San Nicolò alla famosa Torre pendente. Erano da poco passate le 22,20 di domenica 13 ottobre quando Roberto è sbucato in Piazza del Duomo concludendo la sua fatica, nel vero senso della parola, in 85 ore 16 minuti e 46 secondi dopo aver percorso, come anticipato, 340,5 km con un dislivello complessivo di 2308 metri.
«Bellissimo ma durissimo – le prime parole di Roberto - Ma ora sono qui e sono felice di avercela fatta anche se, ma lo sapevo, non sono mancate le difficoltà. Ciò che mi importava però era finire e ce l’ho fatta».In effetti Crippa ha dovuto superare non poche peripezie dopo la partenza di giovedì 10 ottobre sotto la pioggia battente dalla Canottieri Lecco. Tre notti insonne, vesciche ai piedi, un ponticello spazzato via dalla piena di un fiume a Santa Margherita di Fidenza, i saliscendi dopo aver raggiunto la vetta della Cisa a 1041 metri, l’interminabile pianura della Versilia e naturalmente il percorso allungato di 20 km, parlano chiaro.
Ma alla fine - grazie anche al sostegno dei figli Olivier e Julien lungo il percorso - la vista della Torre pendente è stata come una liberazione e Crippa ha potuto, con le ultime risorse, festeggiare l’arrivo con amici e parenti che lo attendevano.«Sono molto soddisfatto, di tempi e prestazione – ha poi riferito Crippa dopo l’euforia del momento - Vorrei solo ringraziare tutti coloro che hanno vissuto insieme a me questa incredibile avventura: famiglia, team e amici. Il minimo che potessi fare era non mollare mai e correre fino alla fine. Un grazie di cuore, siete stati tutti Ultra».
Dopo la Lecco-Genova e la Lecco-Venezia ora nel curriculum di Roberto Crippa c’è anche la Lecco-Pisa. Si fermerà qui oppure tenterà di alzare ancora l’asticella?
«Bellissimo ma durissimo – le prime parole di Roberto - Ma ora sono qui e sono felice di avercela fatta anche se, ma lo sapevo, non sono mancate le difficoltà. Ciò che mi importava però era finire e ce l’ho fatta».In effetti Crippa ha dovuto superare non poche peripezie dopo la partenza di giovedì 10 ottobre sotto la pioggia battente dalla Canottieri Lecco. Tre notti insonne, vesciche ai piedi, un ponticello spazzato via dalla piena di un fiume a Santa Margherita di Fidenza, i saliscendi dopo aver raggiunto la vetta della Cisa a 1041 metri, l’interminabile pianura della Versilia e naturalmente il percorso allungato di 20 km, parlano chiaro.
Ma alla fine - grazie anche al sostegno dei figli Olivier e Julien lungo il percorso - la vista della Torre pendente è stata come una liberazione e Crippa ha potuto, con le ultime risorse, festeggiare l’arrivo con amici e parenti che lo attendevano.«Sono molto soddisfatto, di tempi e prestazione – ha poi riferito Crippa dopo l’euforia del momento - Vorrei solo ringraziare tutti coloro che hanno vissuto insieme a me questa incredibile avventura: famiglia, team e amici. Il minimo che potessi fare era non mollare mai e correre fino alla fine. Un grazie di cuore, siete stati tutti Ultra».
Dopo la Lecco-Genova e la Lecco-Venezia ora nel curriculum di Roberto Crippa c’è anche la Lecco-Pisa. Si fermerà qui oppure tenterà di alzare ancora l’asticella?