Erve: domenica con i fiocchi con la 'Sagra della Castagna'
Piccoli eventi di paese, in cornici suggestive, si trasformano in eventi: così è stato ieri a Erve per la tradizionale Sagra della Castagna, vero e proprio rito di inizio autunno.
Genuina la scaletta della giornata: buona cucina, aperta a oltranza dall'ora di pranzo, con piatti immancabili come la salamella, lo stinco e la polenta proposti insieme a pietanze a tema come la velluta e le lasagne; bancarelle con prodotti di artigiano, strizzando l'occhio anche alla solidarietà; un gruppo specializzato in musica italiana e folk come I Croccanti e, ovviamente, le attese caldarroste, messe al fuoco, dal primo pomeriggio, di buona lena dai volontari, accompagnate, per i grandi, da vin brulé.
Niente effetti speciali, ma quel che basta, per richiamare decine e decine di gitanti nel piccolo borgo ai piedi del Resegone, in una domenica perfetta anche quanto a temperatura e "colori".
Le tinte gialle e rosse che stanno sostituendo il verde dell'estate sono state apprezzate tanto da chi è salito di buon ora per concedersi una bella passeggiata prima di mettere le gambe sotto il tavolo, tanto da chi se l'è presa più con calma, arrivando a Erve per l'ora di pranzo o nel pomeriggio.
Alle 15, giusto per far capire il successo dell'iniziativa, c'era ancora chi era in fila per la polenta, rimessa a girare nel paiolo.
Una bella soddisfazione per il sindaco Gian Carlo Valsecchi e per la Pro Erve, anima della proposta, con i suoi volontari anche in questa occasione indaffarati tanto in cucina quanto... al fuoco, mentre Protezione Civile e ANC gestivano, con la PL, il flusso di auto, intenso ma "disciplinato".
Genuina la scaletta della giornata: buona cucina, aperta a oltranza dall'ora di pranzo, con piatti immancabili come la salamella, lo stinco e la polenta proposti insieme a pietanze a tema come la velluta e le lasagne; bancarelle con prodotti di artigiano, strizzando l'occhio anche alla solidarietà; un gruppo specializzato in musica italiana e folk come I Croccanti e, ovviamente, le attese caldarroste, messe al fuoco, dal primo pomeriggio, di buona lena dai volontari, accompagnate, per i grandi, da vin brulé.
Niente effetti speciali, ma quel che basta, per richiamare decine e decine di gitanti nel piccolo borgo ai piedi del Resegone, in una domenica perfetta anche quanto a temperatura e "colori".
Le tinte gialle e rosse che stanno sostituendo il verde dell'estate sono state apprezzate tanto da chi è salito di buon ora per concedersi una bella passeggiata prima di mettere le gambe sotto il tavolo, tanto da chi se l'è presa più con calma, arrivando a Erve per l'ora di pranzo o nel pomeriggio.
Alle 15, giusto per far capire il successo dell'iniziativa, c'era ancora chi era in fila per la polenta, rimessa a girare nel paiolo.
Una bella soddisfazione per il sindaco Gian Carlo Valsecchi e per la Pro Erve, anima della proposta, con i suoi volontari anche in questa occasione indaffarati tanto in cucina quanto... al fuoco, mentre Protezione Civile e ANC gestivano, con la PL, il flusso di auto, intenso ma "disciplinato".
A.M.