PAROLE CHE PARLANO/198

Riluttanza

La parola riluttanza evoca un senso di resistenza, un’opposizione interiore che ci trattiene. Ma da dove nasce questa sensazione di volersi tirare indietro?

Etimologicamente, questo termine deriva dal latino reluctari, un verbo composto da re- che significa "indietro" e luctari che significa "lottare". In sostanza, chi è riluttante è colui che lotta contro qualcosa, che oppone una resistenza interna a un’azione, a un’idea o a una situazione.

Non si tratta semplicemente di un’esitazione, ma di una vera e propria lotta interiore, un conflitto tra ciò che vogliamo fare e ciò che sentiamo di dover fare. È una battaglia silenziosa che può essere alimentata da diverse cause: paura del fallimento, insicurezza, conflitto tra desideri contrastanti, o semplicemente la necessità di proteggersi da qualcosa che percepiamo come minaccioso.

La riluttanza, dunque, diventa una risposta naturale di fronte a situazioni nuove o difficili, un meccanismo di difesa per evitare ciò che ci fa sentire a disagio. Tuttavia, come ci ricorda il poeta Robert Frost nel suo poema The Road Not Taken, le scelte che facciamo, nonostante la riluttanza iniziale, possono portare a strade inaspettate e significative: Two roads diverged in a wood, and I— I took the one less traveled by, And that has made all the difference (Due strade divergevano in un bosco, e io... io presi quella meno battuta, e questo ha fatto tutta la differenza).

Ecco che la riluttanza, sebbene possa sembrare un ostacolo, può anche essere vista come un invito a riflettere, a ponderare e infine a crescere. È una sfida da superare per raggiungere i nostri obiettivi, affrontando le paure e le resistenze che ci trattengono. La riluttanza è un’esperienza umana universale, radicata nella nostra natura. Comprendere le sue origini e le sue cause ci permette di affrontarla con maggiore consapevolezza e di superare gli ostacoli che ci impediscono di realizzare i nostri sogni.