4° ponte, corsia in uscita: 'non ci sono soldi nè tempi certi'

Come reso noto nei giorni scorso c'è un’ipotesi progettuale per realizzare anche la rampa del cosiddetto “quarto ponte” che da Lecco porta a Pescate. Ma al momento non ci sono soldi né tempi certi.
È, in breve, l’esito dell’incontro che ha avuto luogo lo scorso lunedì pomeriggio in Regione tra il Comune di Lecco e quello di Pescate, la Provincia di Lecco, Anas, l’assessore regionale Claudia Terzi, i consiglieri regionali Giacomo Zamperini e Mario Fragomeli e il sottosegretario Mauro Piazza.
“Lo scopo dell’incontro era la presentazione delle alternative progettuali elaborate da Anas per rispondere alla necessità di produrre un’uscita da Lecco verso Pescate, soddisfacendo le richieste di Provincia e di Pescate di mantenere l’accesso dal territorio di Pescate alla SS 36 - ha spiegato ieri in commissione il sindaco Mauro Gattinoni - Anas ha presentato tre proposte ma è parso chiaro a tutti che delle tre solo una fosse quella praticabile, ovvero quella che prevede l’abbattimento dell’attuale corsia di immissione e la ricostruzione di una corsia che abbia la medesima funzione ma con una rampa di accesso che parte molto prima, si elevi in quota e sovrappassi le future rampe di uscita prevenendo da Lecco”.
Il cronoprogramma di massima per la realizzazione dell’opera è di 14 mesi e prevede tre lotti: uno per il consolidamento del terrapieno lato Pescate, uno per la demolizione della rampa e l’ultimo per il completamento della rampa. Durante il cantiere la viabilità verrebbe gestita sull’attuale ponte o sul ponte in costruzione. Al tempo del cantiere, andranno poi aggiunti i tempi tecnici di progettazione e di autorizzazione dell’opera di circa un anno che partiranno dal momento in cui riceverà i necessari finanziamenti che al momento non ci sono: il costo preventivato è infatti di 18,8 milioni di euro.
“Adesso è necessario che la Provincia di Lecco scriva una lettera a Regione affinché classifichi questa rampa di Pescate come opera prioritaria per il territorio, così che l’opera venga inserita nel contratto di servizio tra Regione e Anas”. 
M.V.
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