Lecco: vende dei libri 'antichi', finisce accusato di 'ricettazione di beni culturali'

Ricettazione di beni culturali (ai sensi dell'articolo articolo 518 quater c.p.). E' l'accusa mossa nei confronti un lecchese, finito al centro di un'indagine dei Carabinieri del Nucleo TPC (tutela patrimonio culturale) di Monza. Gli operanti di stanza a Villa Reale sono infatti risaliti ad alcuni libri antichi, di carattere artistico e religioso, finiti nelle mani di un soggetto residente in provincia di Bergamo che li avrebbe messi a sua volta in vendita attraverso una piattaforma online.
Le indagini coordinate dalla Procura della città orobica, hanno consentito poi di risalire all'uomo residente a Lecco; sarebbe stato infatti quest'ultimo a cederli - nell'ambito di un mercatino - al primo indagato. Volumi preziosi, ritenuti dai Carabinieri provento di reato; da qui la contestazione penale a carico di entrambi.
Della curiosa vicenda giudiziaria si è parlato stamani in Tribunale a Lecco. La posizione dell'imputato, inizialmente al vaglio della Procura di Bergamo, è stata stralciata, con il fascicolo approdato presso il palazzo di giustizia di Corso Promessi Sposi per competenza territoriale.
In realtà però, quest'oggi non è accaduto nulla; stante un difetto di notifica, il giudice per le udienze preliminari Nora Lisa Passoni ha restituito gli atti alla Procura per le incombenze del caso.
Il lecchese, difeso dall'avvocato Elisa Magnani, dovrà dunque attendere ancora prima di conoscere il suo destino giudiziario.
G.C.
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