Lecco: rinviata a giudizio per aver circuito un sessantenne
Avrebbe ''circuito'' un sessantenne lecchese, cagionandogli importanti danni patrimoniali per un valore complessivo di 200mila euro circa.
L.V., classe 1977, è stata rinviata a giudizio stamani dal GUP del Tribunale di Lecco, Nora Lisa Passoni. Comparirà il prossimo 3 dicembre dinnanzi al giudice in ruolo monocratico Angelo Parisi, dovendo rispondere dei reati di circonvenzione di incapace, appropriazione indebita, sostituzione di persona e indebito utilizzo di carte di credito. Fatti risalenti ad un periodo compreso fra il 2019 e il 2021, quando sulla vicenda aveva acceso i riflettori la Questura cittadina, a seguito di alcune segnalazioni. L'indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Lecco ha consentito di cristallizzare la situazione, formalizzando una serie di contestazioni a carico dell'odierna imputata.
Stando al quadro accusatorio - che ora dovrà essere provato in dibattimento - la donna, all'epoca dei fatti residente nella bergamasca, avrebbe fatto leva sulla totale fiducia riposta nei suoi confronti da un sessantenne di Lecco per ottenere benefici economici. Dall'utilizzo delle sue carte di credito, alla gestione del conto corrente, passando per l'acquisto di una lussuosa automobile, sino al trasferimento nell'abitazione della parte offesa, nella città capoluogo.
Una convivenza a tutti gli effetti, nel corso della quale però l'imputata (non comparsa quest'oggi e difesa di fiducia da un legale del Foro di Milano) avrebbe sottoposto l'uomo a vessazioni, maltrattandolo verbalmente e talvolta anche fisicamente. Quest'ultimo ad un certo punto non avrebbe nemmeno più potuto gestire in autonomia le proprie risorse economiche, costretto a dipendere dunque dalla volontà di colei che credeva amica, ponendosi al suo completo servizio.
La vittima, che oggi dispone di un amministratore di sostegno (costituitosi parte civile nel processo tramite l'avvocato Alessandra Carsana) sarebbe entrata in contatto con la donna - all'epoca dei fatti veggente e cartomante - tramite un'inserzione pubblicitaria; una conoscenza in ambito "professionale" trasformatasi presto in un rapporto di amicizia. Perlomeno di questo era convinto il sessantenne lecchese, dalla personalità chiusa e desideroso dunque di allargare la propria sfera di relazioni. Un soggetto fragile, come attestato da una consulenza tecnica disposta dalla Procura in fase di indagine, che sarebbe stato di fatto ''spogliato'' di molti dei suoi beni.
Stamani dunque, il rinvio a giudizio della 47enne, che ha scelto di non avvalersi di riti alternativi, decisa ad affrontare un processo ordinario nel quale raccontare la propria verità.
Si torna in aula il prossimo 3 dicembre; con il nuovo anno la vicenda giudiziaria (parzialmente emersa in un incidente probatorio svoltosi in aula nei mesi scorsi alla presenza della stessa presunta vittima ndr) dovrebbe quindi entrare nel vivo.
L.V., classe 1977, è stata rinviata a giudizio stamani dal GUP del Tribunale di Lecco, Nora Lisa Passoni. Comparirà il prossimo 3 dicembre dinnanzi al giudice in ruolo monocratico Angelo Parisi, dovendo rispondere dei reati di circonvenzione di incapace, appropriazione indebita, sostituzione di persona e indebito utilizzo di carte di credito. Fatti risalenti ad un periodo compreso fra il 2019 e il 2021, quando sulla vicenda aveva acceso i riflettori la Questura cittadina, a seguito di alcune segnalazioni. L'indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Lecco ha consentito di cristallizzare la situazione, formalizzando una serie di contestazioni a carico dell'odierna imputata.
Stando al quadro accusatorio - che ora dovrà essere provato in dibattimento - la donna, all'epoca dei fatti residente nella bergamasca, avrebbe fatto leva sulla totale fiducia riposta nei suoi confronti da un sessantenne di Lecco per ottenere benefici economici. Dall'utilizzo delle sue carte di credito, alla gestione del conto corrente, passando per l'acquisto di una lussuosa automobile, sino al trasferimento nell'abitazione della parte offesa, nella città capoluogo.
Una convivenza a tutti gli effetti, nel corso della quale però l'imputata (non comparsa quest'oggi e difesa di fiducia da un legale del Foro di Milano) avrebbe sottoposto l'uomo a vessazioni, maltrattandolo verbalmente e talvolta anche fisicamente. Quest'ultimo ad un certo punto non avrebbe nemmeno più potuto gestire in autonomia le proprie risorse economiche, costretto a dipendere dunque dalla volontà di colei che credeva amica, ponendosi al suo completo servizio.
La vittima, che oggi dispone di un amministratore di sostegno (costituitosi parte civile nel processo tramite l'avvocato Alessandra Carsana) sarebbe entrata in contatto con la donna - all'epoca dei fatti veggente e cartomante - tramite un'inserzione pubblicitaria; una conoscenza in ambito "professionale" trasformatasi presto in un rapporto di amicizia. Perlomeno di questo era convinto il sessantenne lecchese, dalla personalità chiusa e desideroso dunque di allargare la propria sfera di relazioni. Un soggetto fragile, come attestato da una consulenza tecnica disposta dalla Procura in fase di indagine, che sarebbe stato di fatto ''spogliato'' di molti dei suoi beni.
Stamani dunque, il rinvio a giudizio della 47enne, che ha scelto di non avvalersi di riti alternativi, decisa ad affrontare un processo ordinario nel quale raccontare la propria verità.
Si torna in aula il prossimo 3 dicembre; con il nuovo anno la vicenda giudiziaria (parzialmente emersa in un incidente probatorio svoltosi in aula nei mesi scorsi alla presenza della stessa presunta vittima ndr) dovrebbe quindi entrare nel vivo.
G.C.