Colico con Sondrio? Puzza di operazione politica ma il centrosinistra resta silenzioso

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Enrico Magni
È appena passata una settimana dalle elezioni provinciali di Lecco con la vittoria del centrodestra con sei consiglieri e con la riconferma della stessa Presidente Alessandra Hofmann e, guarda a caso, sulla scena compare una fantomatica associazione di cittadini di Colico che intende aderire alla provincia di Sondrio.  A favore di questa proposta si è già esposto l’ex ministro Castelli e l’ex onorevole Parolo oltre al sindaco di Delebio. La Sindaca di Colico Monica Gilardi e la Presidente della Provincia di Lecco Alessandra Hofmann hanno rilasciato alla stampa una dichiarazione dicendo che bisognerà sentire il parere dei cittadini. Cosa banale e ovvia. È la solita risposta ambigua. Tutte e due fanno parte del centrodestra.

Per adesso nessuna campana si è sentita suonare nel centrosinistra. Che cosa pensa la Segreteria Provinciale del PD? il circolo del Pd di Colico? Il Movimento 5 Stelle? l’alleanza Verdi e Sinistra? i Civici?  Ricordiamoci che il centrosinistra, come sempre, si è diviso alle elezioni provinciali del 29 settembre, perdendo la Provincia pur avendo i voti per vincere: 5 consiglieri al centrosinistra e 1 consigliere ai Civici. Tutto questo grazie ai Civici capeggiati da vecchi democristiani e comunisti che, essendo stati fulminati dal distinguo sulla via di Damasco, si sentono dei cavalieri di buona speranza. Gli illuminati, così facendo, sostengono per sottrazione la destra: come intendono muoversi con questo comitato e con questa proposta separatista? É solo un inciso: per qualcuno di loro l’importante è restare aggrappato sempre al seggiolino.

La proposta di questo comitato fantasma di Colico apre una questione seria e coinvolge i partiti locali, le organizzazioni sindacali, le varie categorie di rappresentanza, la sanità e tutti i cittadini della provincia.

La Provincia di Lecco nata nel 1992 è il frutto di una lunga e faticosa operazione politica economica e istituzionale con la Provincia di Como. Il passaggio è stato complesso e faticoso. Le condizioni economiche e sociali sono state al centro di una lunga discussione. La Provincia di Lecco è stata voluta dai lecchesi che hanno coinvolto istituzioni, partiti e sindacati. Bisogna ricordarsi che prima del 1992 la Prefettura non esisteva, così pure la Camera di Commercio; la sanità era suddivisa con Sondrio.

Il comune di Colico è importante per l’economia e gli equilibri istituzionali di questo territorio. Colico è una cittadina di congiunzione tra realtà territoriali che hanno delle caratteristiche specifiche, è un punto di snodo con la Svizzera, Como, Sondrio, la Valsassina. La perdita di Colico deformerebbe completamente l’assetto provinciale del territorio lecchese, se dovesse andare con Sondrio, la Provincia di Lecco non avrebbe più senso di esistere.

I cittadini di Colico dipenderebbero da Sondrio per qualsiasi pratica amministrativa, sanitaria e non solo: al posto di avvicinarsi a Milano si allontano.

Il comitato promotore puzza. Il fatto che due esponenti vicini alla Lega e al centrodestra abbiano dato subito un parere favorevole, vuol dire che da mesi sottotraccia qualcuno sta lavorando per mettere insieme questa proposta disarticolante e penalizzante per il territorio lecchese.

I Consiglieri Provinciali del centrosinistra devono subito fare delle interpellanze, muoversi per capire quale sia il disegno che sta dietro a questa proposta politica. Colico non è il paesino di duemila abitanti. Colico è un centro produttivo, attivo. C’è qualcuno che si sta muovendo per garantirsi dei vantaggi economici per le Olimpiadi invernali del 2026 e non solo.
Enrico Magni
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