Malgrate: due classi delle Medie in gita in Valmalenco con il CAI Lecco
Una “gita scolastica” speciale per due classi seconde della Secondaria di primo grado di Malgrate (ICS Civate). Si è svolta nei giorni del 3 e 4 ottobre sulle montagne della Valmalenco con la partecipazione di 31 studenti, tre insegnanti e quattro accompagnatori del CAI Lecco.
Un contatto, per alcuni ragazzi il primo, con i paesaggi dell’alta montagna fatti di rocce, ghiacciai, acque, boschi e pascoli, ma anche di tante tracce della presenza dell’uomo, della sua vita e del suo lavoro. Nella prima giornata una visita guidata alle miniere di talco di Lanzada, ora dismesse ed esplorabili, ha offerto un emozionante viaggio dentro la montagna fra grotte, cunicoli e resti di vecchie attrezzature che rimandano a tempi in cui le condizioni di vita delle popolazioni locali erano particolarmente dure.
Nel secondo giorno i ragazzi sono stati accompagnati sul primo tratto del Sentiero Glaciologico “Vittorio Sella” che si snoda nell’alta Valle Ventina fra le morene deposte in epoca storica dall’omonimo ghiacciaio di cui numerosi pannelli illustrano i movimenti della fronte e sottolineano la rapida riduzione negli ultimi decenni della lunghezza e dello spessore.
Come base logistica è stato scelto il rifugio Gerli-Porro, di proprietà del CAI Milano, posto a 1.965 metri di quota di fronte allo scenario imponente delle cime che chiudono a sud la Valle del Ventina con quello che rimane del ghiacciaio. Una spruzzata di neve caduta nella notte e nelle prime ore del mattino nascondeva la vista delle morene più alte imbiancando il paesaggio e conferendogli un aspetto da autunno avanzato in contrasto con il giallo dei larici e i resti piumosi delle fioriture estive di epilobi.
Il tempo non particolarmente clemente ha fatto sì che la salita da Chiareggio si svolgesse sotto la pioggia, e il giorno successivo ha costretto i responsabili a ridurre la lunghezza del cammino sul sentiero glaciologico. In compenso si è offerta l’occasione di utilizzare gli spazi accoglienti del rifugio per godere di momenti di socialità che sono parte integrante del piacere di andare in montagna, e per approfondire le osservazioni fatte all’aperto riflettendo sulla fragilità dell’ambiente montano nell’era dei cambiamenti climatici di cui lo scioglimento dei ghiacciai è uno degli aspetti più critici.
Un valore aggiunto dell’esperienza in Valmalenco sta nel fatto di avere utilizzato mezzi di trasporto pubblici e collettivi: treno per andata e ritorno da Lecco a Sondrio, bus per le tratte Sondrio-Lanzada-Chiareggio e ritorno.
Un contatto, per alcuni ragazzi il primo, con i paesaggi dell’alta montagna fatti di rocce, ghiacciai, acque, boschi e pascoli, ma anche di tante tracce della presenza dell’uomo, della sua vita e del suo lavoro. Nella prima giornata una visita guidata alle miniere di talco di Lanzada, ora dismesse ed esplorabili, ha offerto un emozionante viaggio dentro la montagna fra grotte, cunicoli e resti di vecchie attrezzature che rimandano a tempi in cui le condizioni di vita delle popolazioni locali erano particolarmente dure.
Nel secondo giorno i ragazzi sono stati accompagnati sul primo tratto del Sentiero Glaciologico “Vittorio Sella” che si snoda nell’alta Valle Ventina fra le morene deposte in epoca storica dall’omonimo ghiacciaio di cui numerosi pannelli illustrano i movimenti della fronte e sottolineano la rapida riduzione negli ultimi decenni della lunghezza e dello spessore.
Come base logistica è stato scelto il rifugio Gerli-Porro, di proprietà del CAI Milano, posto a 1.965 metri di quota di fronte allo scenario imponente delle cime che chiudono a sud la Valle del Ventina con quello che rimane del ghiacciaio. Una spruzzata di neve caduta nella notte e nelle prime ore del mattino nascondeva la vista delle morene più alte imbiancando il paesaggio e conferendogli un aspetto da autunno avanzato in contrasto con il giallo dei larici e i resti piumosi delle fioriture estive di epilobi.
Il tempo non particolarmente clemente ha fatto sì che la salita da Chiareggio si svolgesse sotto la pioggia, e il giorno successivo ha costretto i responsabili a ridurre la lunghezza del cammino sul sentiero glaciologico. In compenso si è offerta l’occasione di utilizzare gli spazi accoglienti del rifugio per godere di momenti di socialità che sono parte integrante del piacere di andare in montagna, e per approfondire le osservazioni fatte all’aperto riflettendo sulla fragilità dell’ambiente montano nell’era dei cambiamenti climatici di cui lo scioglimento dei ghiacciai è uno degli aspetti più critici.
Un valore aggiunto dell’esperienza in Valmalenco sta nel fatto di avere utilizzato mezzi di trasporto pubblici e collettivi: treno per andata e ritorno da Lecco a Sondrio, bus per le tratte Sondrio-Lanzada-Chiareggio e ritorno.