Lecco: inaugurata ''Go Home!'' del collettivo Teste di Idra. Un invito alla partecipazione

È stata inaugurata ieri pomeriggio l’opera ''Go Home!'' del collettivo artistico Teste di Idra, allestita in Piazza XX Settembre a Lecco. L'installazione è stata realizzata nell'ambito del progetto ''Itinerari culturali. Nuove geografie di relazione e partecipazione'' promosso dalle associazioni Les Cultures di Lecco e La Casa dei Popoli di Villasanta, rispettivamente organizzatrici del Festival Immagimondo e del Festival delle Geografie.
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Il progetto, sostenuto dalla Fondazione Cariplo, si propone di coinvolgere i giovani nella partecipazione attiva ai festival, offrendo opportunità formative e di volontariato, promuovendo una maggiore inclusione attraverso l'arte pubblica partecipata. L’opera del collettivo artistico Teste di Idra invita ad una profonda riflessione sul tema del viaggio, metaforicamente un viaggio tra contraddizioni ed identità. Esplorando il tema del viaggio da prospettive diverse e cariche di significato, tramite un'installazione partecipativa, l'opera invita il pubblico a diventare parte attiva di una narrazione metaforica, costruendo una fotografia collettiva del concetto stesso di viaggiare.  
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Nato a Lecco nel 2020, Teste di Idra è un collettivo artistico composto attualmente da dieci artisti che operano nell’ambito dell’arte contemporanea. Il loro lavoro include una varietà di pratiche artistiche, tra cui pittura, scultura, video, poesia e arte terapia. Sebbene il collettivo riunisca sensibilità artistiche diverse, la pluralità di stili non ha impedito lo sviluppo di un'identità comune: "L'incontro di visioni differenti è il nostro punto di forza. Celebriamo la possibilità di sintesi tra espressioni diverse, che attraverso l'arte creano una nuova identità, unica e plurale allo stesso tempo" hanno spiegato i membri del collettivo spiegando che "Go Home!" rappresenta un viaggio attraverso le contraddizioni della nostra epoca ed offre al pubblico un'occasione per riflettere sul significato del viaggio, dello scambio e del senso di appartenenza in un mondo sempre più globalizzato e complesso.
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Il cuore dell'installazione è rappresentato da un container, oggetto che nell'immaginario comune è strettamente legato al concetto di trasporto e scambio. "Il container è veicolo di altrove, un contenitore che non appartiene a nessun luogo, ma vettore di movimento tra due punti" hanno spiegato i membri del collettivo. Solitamente visualizzato in mezzo al mare su una nave diretta verso porti lontani, il container rappresenta le merci che viaggiano senza sosta, i prodotti che quotidianamente utilizziamo senza interrogarci sulla loro provenienza.
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''Go Home!" richiama quindi le dinamiche dello scambio commerciale, che sono alla base del libero mercato globale, disegnando così un quadro del mondo contemporaneo, dove reti di commercio si intrecciano senza sosta. Ma il container, nella sua simbologia, non trasporta solo merci: "Può essere un'abitazione di fortuna per sfollati, rifugio per migranti, un riparo sicuro in cui proteggersi dal disorientamento e dalla spaesamento che si prova in luoghi ignoti" hanno proseguito gli artisti, mettendo in evidenza gli aspetti sociali che investono questo tema.  
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L'installazione invita il pubblico a trasformare lo spazio del container in un "giaciglio temporaneo", in cui ciascuno può scegliere tra gli oggetti messi a disposizione e disporli liberamente all'interno del container, facendolo spazio proprio. "Non è forse vero che istintivamente si tende a rendere accogliente e personale l'ambiente che si abita, seppur temporaneamente?" si sono chiesti i membri di Teste di Idra, mentre progettavano l’opera.
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“Gli oggetti diventano simboli di passaggi, ricordi dei luoghi e delle persone incontrate lungo il cammino, piccoli frammenti delle esperienze personali che si riflettono nello spazio. Il container, nel trascorrere del tempo, cambia forma e significato. Con il contributo dei visitatori, l'opera diventa involucro di diversi ambienti, teatro di azioni e movimenti di chi transita al suo interno, cambiando aspetto giorno dopo giorno" hanno aggiunto. 
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Il titolo dell'opera, "Go Home!", si presta poi a molteplici interpretazioni. Da un lato richiama il "Turist go home!", slogan che anima le proteste contro il turismo di massa in molte località del mondo, dall'altro l'espressione ricorda l'imperativo "Tornate a casa vostra!" spesso rivolto agli immigrati. ''La dualità tra "go" (andare) e "home" (casa) si articola in una contrapposizione tra il movimento e il senso di radicamento. Il verbo "andare" indica il dinamismo del viaggio, mentre "casa" rimanda a un luogo specifico, una cultura e un'identità che definiscono le coordinate di partenza o di ritorno'' hanno concluso gli artisti, dicendosi contenti per la partecipazione collettiva riscontrata in piazza nella giornata di ieri, sperando prosegui anche nelle giornate di oggi e domani, in cui l’opera rimarrà aperta e visitabile. 
Sa.A.
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