IC Lecco 1 selezionato dal Ministero per un progetto sperimentale sull'IA

Grande soddisfazione da parte dell'Istituto Comprensivo Lecco 1, selezionato dal Ministero dell'Istruzione e del Merito - unico in Lombardia - per avviare una significativa sperimentazione didattica, di rilievo nazionale, sull'utilizzo dell'intelligenza artificiale nelle classi, che coinvolgerà quindici scuole in tutta Italia. Una scelta che premia il forte impulso sperimentale che da sempre caratterizza il nostro territorio e che risponde pienamente alle indicazioni ministeriali, in cui la personalizzazione della didattica è un elemento centrale dell’azione del Governo in materia di istruzione.

A essere coinvolte saranno, in particolare, due classi di scuola secondaria di primo grado, una come gruppo sperimentale e l'altra per il "controllo". L’obiettivo è quello di verificare quanto l’intelligenza artificiale possa coadiuvare gli insegnanti nello sforzo di personalizzazione della didattica, così da colmare i divari di apprendimento tra gli studenti in ragione delle diverse condizioni socioeconomiche di provenienza. 

Il progetto prevede il coinvolgimento di quindici classi di quattro diverse regioni italiane: Lombardia, Toscana, Lazio e Calabria. Il Dirigente dell'Ufficio Scolastico Territoriale di Lecco, Adamo Castelnuovo, ha espresso particolare soddisfazione per il fatto che anche un plesso lecchese abbia l'opportunità di contribuire a tale importante iniziativa, volta ad offrire nuovi strumenti per il contrasto della dispersione scolastica: "Questa esperienza, di grande valore tecnologico ed educativo, che vede il nostro territorio protagonista, rappresenta una straordinaria opportunità di sviluppo sia per la comunità scolastica locale sia per il contesto sociale ed educativo della nostra provincia". 
Sulla stessa linea, il Dirigente scolastico dell’IC “Falcone e Borsellino” di Lecco, il quale ha sottolineato “l’importanza di andare incontro alle novità, onde evitare di doverle subire. Non esiste, infatti, metodo più efficace di quello sperimentale per approdare alla conoscenza". Il prof. Vittorio Ruberto ha voluto inoltre ringraziare i docenti della scuola secondaria Antonietta Nava “per la collaborazione, la professionalità e la disponibilità dimostrate. Il fatto che lo studio proposto dal Ministero si realizzi in un plesso di quartiere, frequentato da un’utenza molto eterogenea, consentirà di ricavare risultati preziosi e attendibili rispetto alla bontà della metodologia adottata”.

Il progetto mira in primis a valutare se l'utilizzo di assistenti didattici personalizzati – la cui efficacia per migliorare gli apprendimenti è ben nota nella letteratura specialistica – possa essere replicato efficacemente tramite assistenti virtuali. La sperimentazione biennale, principalmente focalizzata sulle discipline STEM e sulle lingue straniere, comporterà l’utilizzo di alcune funzionalità guidate dall’intelligenza artificiale in ambiente Google Workspace for Education. Questi strumenti saranno utilizzati come assistenti virtuali per monitorare e segnalare agli insegnanti le difficoltà individuali degli studenti, consentendo interventi mirati di supporto. 
Il ricorso all’intelligenza artificiale potrebbe anche facilitare l'inclusione degli alunni con disabilità, fornendo risorse adatte alle loro esigenze specifiche e promuovendo un ambiente educativo più inclusivo. Un progetto, quindi, che intende fornire un supporto all’attività degli insegnanti tracciando in modo puntuale i percorsi di apprendimento individuali, senza voler in alcun modo vicariarli nelle proprie funzioni. Durante l'anno scolastico, le classi coinvolte saranno sottoposte a valutazioni periodiche per monitorare i progressi degli alunni con test standardizzati. Al termine della sperimentazione, l'Invalsi analizzerà i risultati di apprendimento raggiunti nelle classi che avranno utilizzato l'assistente virtuale, confrontandoli con quelli di un gruppo di controllo.

Grazie all’introduzione di nuove tecnologie e metodi didattici avanzati, il progetto potrà contribuire a ridurre il divario digitale e a rafforzare le competenze sia degli studenti che degli insegnanti. Inoltre, la sperimentazione potrebbe incentivare ulteriori investimenti in ambito formativo e tecnologico, attirando l’attenzione di istituzioni e aziende interessate a supportare il potenziamento delle risorse educative del territorio. L’iniziativa quindi potrebbe non solo migliorare gli esiti scolastici, ma anche favorire un rafforzamento del network locale, valorizzando la scuola come centro di innovazione e inclusione.
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