Calolzio: aggressione su un treno con machete, 26enne extracee viene condannato
Nel luglio del 2023 si era reso responsabile con altri tre connazionali (uno nato in Togo e domiciliato a Monte Marenzo e gli altri due originari del Burkina Faso e residenti a Lecco) di una violenta aggressione, sfociata in rapina con tanto di machete dalla lama di 43 centimetri, a danno di un minorenne che si trovava sul treno della tratta Lecco-Milano. Un viaggio da incubo ripreso anche dalle telecamere del sistema di sicurezza del convoglio serale, che avevano portato a quattro provvedimenti nei confronti degli aggressori, rintracciati e fermati in tre momenti distinti da parte delle forze dell'ordine.
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Il treno partito da Lecco aveva arrestato la sua corsa a Olgiate Molgora dove in forze erano intervenuti carabinieri e polizia ferroviaria per prestare aiuto alla vittima che nel frattempo si era rifugiata nel bagno e che era stata oltre che picchiata, rimediando tagli ed ecchimosi vari, anche derubata del telefono cellulare e di un borsello.
I quattro responsabili, accusati di rapina e lesioni aggravate, nonchè di porto abusivo di armi, erano stati individuati e finiti in carcere in tre momenti diversi. Mentre tre di loro avevano optato per il patteggiamento, il quarto, un 26enne della Costa d'Avorio, finito ai domiciliari a Calolziocorte, e difeso dall'avvocato Marcello Perillo, sostituito in aula quest'oggi dall'avvocato Laura Lodato, ha optato per il rito abbreviato.
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Questa mattina il collegio, presieduto dal giudice Bianca Maria Bianchi, ha condannato l'uomo alla pena di due anni, 10 mesi e 1000 euro di multa per rapina, lesioni, porto abusivo di arma (machete) mentre lo ha assolto per la detenzione del tirapugni.
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Il treno partito da Lecco aveva arrestato la sua corsa a Olgiate Molgora dove in forze erano intervenuti carabinieri e polizia ferroviaria per prestare aiuto alla vittima che nel frattempo si era rifugiata nel bagno e che era stata oltre che picchiata, rimediando tagli ed ecchimosi vari, anche derubata del telefono cellulare e di un borsello.
I quattro responsabili, accusati di rapina e lesioni aggravate, nonchè di porto abusivo di armi, erano stati individuati e finiti in carcere in tre momenti diversi. Mentre tre di loro avevano optato per il patteggiamento, il quarto, un 26enne della Costa d'Avorio, finito ai domiciliari a Calolziocorte, e difeso dall'avvocato Marcello Perillo, sostituito in aula quest'oggi dall'avvocato Laura Lodato, ha optato per il rito abbreviato.
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Questa mattina il collegio, presieduto dal giudice Bianca Maria Bianchi, ha condannato l'uomo alla pena di due anni, 10 mesi e 1000 euro di multa per rapina, lesioni, porto abusivo di arma (machete) mentre lo ha assolto per la detenzione del tirapugni.
S.V.