Calolzio: un 'piccolo gioiello' per la parrocchia di Sala, inaugurato l'organo
Anche don Valentino, prendendo la parola prima di impartire la benedizione, in sostituzione del parroco, assente per malattia, lo ha riconosciuto: "il parto è stato lungo". Ma l'importante è essere arrivati a portare a compimento il progetto.
La scorsa settimana, in preparazione della festa di domenica in onore dei Santi Cosma e Damiano, la parrocchia di Sala di Calolzio ha inaugurato il suo nuovo organo, vedendo dunque realizzato un "sogno" maturato "quando ancora c'era don Luca".
Era il 2021, infatti, quando veniva annunciata la volontà, a quasi 35 anni dall'edificazione della "nuova" chiesa del rione, di dotarsi di un organo "vero" per accompagnare la liturgia, in sostituzione dell'impianto elettrico, ormai non più performante e soprattutto da sempre considerato una "soluzione tampone" in vista del reperimento delle risorse per installare uno strumento a canne.
Silvio Zambetti di Mapello il professionista poi incarico per costruire artigianalmente l'organo, necessariamente compatto per inserirsi alla perfezione nella zona del coro. "Si tratta - aveva spiegato a suo tempo l'esperto - di uno strumento a due Manuali e Pedale, interamente meccanico e dotato di dodici registri. Pur essendo di dimensioni estremamente contenute sarà in grado di sostenere il canto dell'assemblea e del coro, possedendo anche la ricchezza timbrica per poter eseguire molta parte della letteratura organistica, particolarmente quella rinascimentale e barocca. Abbiamo progettato lo strumento così da poter dialogare con altri strumenti durante l'utilizzo nella Liturgia e in concerto - ha aggiunto l'organaro - Lo strumento possiede una cassa, il mobile, costruita in legno massello di noce nazionale assemblato con fini tecniche di ebanisteria con tenoni ed incastri. Tutte le componenti meccaniche interne, così come i tre somieri recanti le canne, sono costruite in legno massello ben stagionato di rovere, acero e carpino. Le tastiere con anima in abete della Val di Fiemme, sono ricoperte con lastre di ebano per i tasti diatonici ed ebano massello ed osso per i cromatici. Il nuovo organo San Gabriele avrà 630 canne".
Caratteristiche sintetizzate anche da Massimo Borassi a cui è spettato l'onore e l'onere di inaugurare questo "piccolo gioiello", come lo ha definito don Valentino.
Il maestro ha riconosciuto fin da subito l'importanza del momento, come pure lo sforzo economico chiesto alla comunità per dotarsi di un organo "vero", strumento vivo e adottato da secoli dalla Chiesa, essendo anche l'ascolto stesso già preghiera.
La scorsa settimana, in preparazione della festa di domenica in onore dei Santi Cosma e Damiano, la parrocchia di Sala di Calolzio ha inaugurato il suo nuovo organo, vedendo dunque realizzato un "sogno" maturato "quando ancora c'era don Luca".
Era il 2021, infatti, quando veniva annunciata la volontà, a quasi 35 anni dall'edificazione della "nuova" chiesa del rione, di dotarsi di un organo "vero" per accompagnare la liturgia, in sostituzione dell'impianto elettrico, ormai non più performante e soprattutto da sempre considerato una "soluzione tampone" in vista del reperimento delle risorse per installare uno strumento a canne.
Silvio Zambetti di Mapello il professionista poi incarico per costruire artigianalmente l'organo, necessariamente compatto per inserirsi alla perfezione nella zona del coro. "Si tratta - aveva spiegato a suo tempo l'esperto - di uno strumento a due Manuali e Pedale, interamente meccanico e dotato di dodici registri. Pur essendo di dimensioni estremamente contenute sarà in grado di sostenere il canto dell'assemblea e del coro, possedendo anche la ricchezza timbrica per poter eseguire molta parte della letteratura organistica, particolarmente quella rinascimentale e barocca. Abbiamo progettato lo strumento così da poter dialogare con altri strumenti durante l'utilizzo nella Liturgia e in concerto - ha aggiunto l'organaro - Lo strumento possiede una cassa, il mobile, costruita in legno massello di noce nazionale assemblato con fini tecniche di ebanisteria con tenoni ed incastri. Tutte le componenti meccaniche interne, così come i tre somieri recanti le canne, sono costruite in legno massello ben stagionato di rovere, acero e carpino. Le tastiere con anima in abete della Val di Fiemme, sono ricoperte con lastre di ebano per i tasti diatonici ed ebano massello ed osso per i cromatici. Il nuovo organo San Gabriele avrà 630 canne".
Caratteristiche sintetizzate anche da Massimo Borassi a cui è spettato l'onore e l'onere di inaugurare questo "piccolo gioiello", come lo ha definito don Valentino.
Il maestro ha riconosciuto fin da subito l'importanza del momento, come pure lo sforzo economico chiesto alla comunità per dotarsi di un organo "vero", strumento vivo e adottato da secoli dalla Chiesa, essendo anche l'ascolto stesso già preghiera.
A.M.