Calolzio: mille passaggi con il rosso in 4 mesi giustificano il T-red?
Le multe stanno ancora arrivando e, potendo essere notificate fino a 90 giorni dall'infrazione, quelle recapitate in questi giorni non sono nemmeno le ultime, visto che il dispositivo è rimasto in funzione fino al 26 agosto. E così il T-red di via Galli non smette di alimentare polemiche. Anche in consiglio comunale, dove il tema, lunedì sera, è stato portato all'attenzione dalla capogruppo di Calolziocorte BeneComune Sonia Mazzoleni in apertura di seduta, lamentando tra l'altro di non aver ancora ricevuto dagli uffici la documentazione richiesta, ormai settimane fa, per indagare la regolarità amministrativa dell'installazione della telecamera stessa.
“Il T-red è legittimo solo se giustificato da una necessità” ha infatti spiegato la rappresentate dell'opposizione, citato l'Avvocatura dello Stato ed annunciando dunque l'intenzione del minoranza di cui è portavoce di verificare la “regolarità amministrativa di questo T-red, anzi di questi T-red, considerando anche l'altro ma in particolare di questo di Corso Dante, riservandoci di sottoporre al Segretario e al Prefetto un parere per capire se in tutta questa vicenda si possa ravvisare, nell'iter amministrativo, un eccesso di potere esercitato sui cittadini ingiustamente penalizzati”.Interrogato dunque sulle motivazioni che hanno portato la sua amministrazione a posizionare il dispositivo e poi a spegnerlo, il sindaco Marco Ghezzi, nel ribattere a CalolzioBene Comune – che nel frattempo continuerà la raccolta firme avviata – ha ribadito nuovamente la propria linea: il T-red, ha sostanzialmente riferito, è stato voluto, raccogliendo l'indicazione della Polizia Locale, per mettere un freno ai continui passaggi con il rosso, passaggi poi effettivamente attestati dallo stesso occhio elettronico arrivato a immortalare in quattro mesi ben mille di queste infrazioni. Preventivo, rispetto all'incidentalità e educativo, rispetto alle cattive abitudini dei cittadini, dunque, l'obiettivo.
Il T-red di via Galli, poi, contrariamente a quello di via Lavello, è stato impostato - e questo ha generato una ulteriore mole di multe e di lamentele - per rilevare e sanzionare anche i superamenti della linea bianca d'arresto, altra infrazione prevista dal codice della strada, commessa – ha aggiunto ancora il sindaco – scientemente da tutti coloro che, soprattutto in moto, hanno l'abitudine di superare i mezzi fermi per piazzarsi davanti per ripartire “per primi” al verde ma anche per disattenzione o distrazione da chi non conosceva la norma.
Se mai il T-red sarà riattivato, questa funzione non verrà prevista nuovamente. Di sicuro dovrà essere sottoscritto un nuovo contratto con un fornitore visto che è in fase di scioglimento quello in essere con l'attuale gestore, anche per l'emergere di una serie di contestazioni – non sulle infrazioni, ha rimarcato Ghezzi - “ma per errori burocratici della società” che ha portato alla risoluzione anticipata rispetto ai 2 anni originariamente previsti, senza costi a carico del Comune.
L'amministrazione nel frattempo valuterà, in una apposita commissione, se eliminare l'impianto semaforico introducendo all'incrocio con via Galli una nuova rotonda.
“Il T-red è legittimo solo se giustificato da una necessità” ha infatti spiegato la rappresentate dell'opposizione, citato l'Avvocatura dello Stato ed annunciando dunque l'intenzione del minoranza di cui è portavoce di verificare la “regolarità amministrativa di questo T-red, anzi di questi T-red, considerando anche l'altro ma in particolare di questo di Corso Dante, riservandoci di sottoporre al Segretario e al Prefetto un parere per capire se in tutta questa vicenda si possa ravvisare, nell'iter amministrativo, un eccesso di potere esercitato sui cittadini ingiustamente penalizzati”.Interrogato dunque sulle motivazioni che hanno portato la sua amministrazione a posizionare il dispositivo e poi a spegnerlo, il sindaco Marco Ghezzi, nel ribattere a CalolzioBene Comune – che nel frattempo continuerà la raccolta firme avviata – ha ribadito nuovamente la propria linea: il T-red, ha sostanzialmente riferito, è stato voluto, raccogliendo l'indicazione della Polizia Locale, per mettere un freno ai continui passaggi con il rosso, passaggi poi effettivamente attestati dallo stesso occhio elettronico arrivato a immortalare in quattro mesi ben mille di queste infrazioni. Preventivo, rispetto all'incidentalità e educativo, rispetto alle cattive abitudini dei cittadini, dunque, l'obiettivo.
Il T-red di via Galli, poi, contrariamente a quello di via Lavello, è stato impostato - e questo ha generato una ulteriore mole di multe e di lamentele - per rilevare e sanzionare anche i superamenti della linea bianca d'arresto, altra infrazione prevista dal codice della strada, commessa – ha aggiunto ancora il sindaco – scientemente da tutti coloro che, soprattutto in moto, hanno l'abitudine di superare i mezzi fermi per piazzarsi davanti per ripartire “per primi” al verde ma anche per disattenzione o distrazione da chi non conosceva la norma.
Se mai il T-red sarà riattivato, questa funzione non verrà prevista nuovamente. Di sicuro dovrà essere sottoscritto un nuovo contratto con un fornitore visto che è in fase di scioglimento quello in essere con l'attuale gestore, anche per l'emergere di una serie di contestazioni – non sulle infrazioni, ha rimarcato Ghezzi - “ma per errori burocratici della società” che ha portato alla risoluzione anticipata rispetto ai 2 anni originariamente previsti, senza costi a carico del Comune.
L'amministrazione nel frattempo valuterà, in una apposita commissione, se eliminare l'impianto semaforico introducendo all'incrocio con via Galli una nuova rotonda.
A.M.