Lecco, 4° ponte: per Gattinoni avanza il progetto peggiore
Anche nel primo consiglio comunale dopo la pausa estiva la viabilità continua ad essere un tema centrale. A far discutere sono in particolare quella che potrebbe essere definita la quarta corsia del terzo ponte, la rampa che dovrebbe veicolare il traffico da Lecco verso Pescate, e la campagna di promozione della mobilità sostenibile avviata dall’amministrazione comunale.
A mettere in fila alcuni nodi critici è stato Simone Brigatti (Lecco ideale - Lecco merita di più): “In questi anni abbiamo sentito tante promesse, l’amministrazione si è imbarcata in progetti irrealizzabili per i quali ha speso un sacco di soldi pubblici. Dal nuovo municipio al Lungolago, da Linee Lecco alle rotonde per finire con la mobilità sostenibile e il quarto ponte: il sindaco ci aveva detto che sarebbe stato a costo zero e realizzabile contestualmente alla corsia che da Pescate porta a Lecco e invece scopriamo che costerà 20 milioni e che non si potrà fare subito. Questo non è un cambio di passo ma un cambio di idee”.
La consigliere Alessandra Rota di Fratelli d’Italia ha invece criticato il fatto che “l’amministrazione chiede ai cittadini di usare il pullman e di andare in bicicletta ma nella realtà i pullman si incastrano nella nuova rotonda tra via Col di Lana e via Palestro e gli studenti vengono sistematicamente lasciati a piedi dagli autobus. Per non parlare del fatto che chi abita nei quartieri alti o ha più di un figlio non può certo andare in bicicletta”.
Compatta la maggioranza nel difendere le scelte dell’amministrazione legate all’adozione del Piano urbano di mobilità sostenibile (Pums): “Le città europee di dimensioni e amministrazioni diverse concordano sul fatto che sia necessario ridurre l’uso dell’auto e limitarne la velocità, in questo modo diminuiscono gli indicenti e la mortalità - ha ricordato Paolo Galli di Ambientalmente - In Italia invece si va in controtendenza. Il Pums andrebbe almeno letto prima di avventurarsi in esternazioni perché prevede diverse azioni e strumenti vantaggiosi per tutti: la bicicletta è solo una delle soluzioni proposte e non l’unica. Il cambiamento verso un nuovo approccio alla mobilità è inarrestabile, anche se spaventa e infastidisce, e mostra come alcuni soggetti siano rimasti dalla parte sbagliata della storia. Citando un cittadino che si è espresso pubblicamente su questo tema, concordo nel dire che ‘non riconoscere questo approccio come un segnale positivo per modificare comportamenti che migliorerebbero la qualità della mobilità nella nostra Lecco, mi fa dire che c’è poca sensibilità al problema e troppa agli interessi politici’”.
Anche l’assessore alla viabilità Renata Zuffi è intervenuta in merito: “La ‘inutile campagna’, come è stata definita, rientra a pieno titolo in quella che è la vocazione partecipata del Pums come dice la legge nazionale. Una delle prime azioni previste è proprio quella di accompagnare il cambiamento culturale in atto, nessuno chiede che tutti usino la bicicletta. Questa promozione si sposa con le altre azioni portate avanti con associazioni, cittadini, aziende e scuole e si è limitata a raccogliere undici testimoni che da qui fino al mese di ottobre 2025 condivideranno delle scelte di mobilità che loro hanno già fatto, solo per dire che muoversi in modo diverso è possibile, nella libertà e nei tempi di vita di ciascuno. Migliorare la vita di tutti, la sostenibilità e la sicurezza è l’obiettivo del Pums e la campagna costa meno di 10mila euro”.
Sul tema del quarto ponte è invece intervenuto il sindaco Mauro Gattinoni per precisare le considerazioni fatte in aula e ricordare quello che era stato l’iter: “Dopo che il consiglio comunale aveva votato all’unanimità un ordine del giorno che ci impegnava a trovare una soluzione che permettesse di implementare anche l’uscita da Lecco verso Pescate sulla nuova infrastruttura, il Comune ha chiesto allo studio di consulenza Pim di individuare delle alternative progettuali per arrivare questo risultato. Nel corso del 2022 ci sono state sottoposte tre ipotesi, presentate in commissione, che avevano caratteristiche tecniche ed economiche diverse. Quello che abbiamo appreso nella convocazione alla riunione del 7 ottobre in cui si discuterà della rampa che da Lecco porta a Pescate, è che Anas e Regione si sono concentrate sull’alternativa ‘d’, la peggiore in termini di impatti ambientali, costo economico e temi richiesti”.