Lecco: la maggioranza va sotto, non passa una modifica sui... bambini
La maggioranza è stata fermata in consiglio comunale su una delibera che proponeva la modifica di un punto dello statuo comunale e, pertanto, richiedeva la maggioranza qualificata dei due terzi e non quella assoluta come normalmente avviene.
La proposta era presentata durante l’assise di lunedì sera dall’assessore Alessandra Durante, delegata alle Politiche per bambini, giovani, famiglie, e prevedeva l’integrazione dell’articolo 20 che disciplina il principio di partecipazione dei cittadini: “Con questa modifica andiamo a inserire e specificare il diritto di partecipazione dei minori. Si tratta di un percorso che è iniziato con delle attività concrete: le mattine in Comune, il coinvolgimento delle scuole, l’iniziativa ‘sindaco per un giorno’, tutte le progettualità portate avanti da Informagiovani e Living Land e infine anche la realizzazione del nuovo parco di via Fra’ Galdino a Pescarenico realizzato con la partecipazione di bambini e ragazzi. È da un lato la formalizzazione di un percorso che vede già progettualità concrete e dall’altro un impegno di principio da parte del Comune a dare attenzione alla partecipazione e all’ascolto dei minori, un impegno che può essere declinato da qualunque amministrazione in base alle proprie sensibilità”.
Una proposta apparentemente “innocua” che ha però fatto scaldare gli animi e ha portato la minoranza - con l’eccezione di Corrado Valsecchi (Appello per Lecco) - a lasciare l’aula facendo mancare i numeri per garantire la maggioranza qualificata dei due terzi. Ad accendere la miccia, la critica rivolta da Alberto Anghileri (Con la sinistra cambia Lecco) e da Andrea Frigerio (Fattore Lecco) ai colleghi dell’opposizione che, mentre l’assessore illustrava la delibera, sono usciti dall’aula. Frigerio ha stigmatizzato questo comportamento nel suo intervento, sottolineando come invece Fattore Lecco si sforzi per rimanere fedele al suo programma e far diventare Lecco una città davvero “amica dei bambini e degli adolescenti”; Anghileri ha invece postato sul suo profilo social una foto che ritraeva i banchi dell’opposizione semi deserti.
“Il vostro sbaglio è quello di politicizzare tutto - ha commentato Corrado Valsecchi prevedendo l’esito della votazione - Così facendo il rischio è che venga a mancare la maggioranza qualificata al momento della votazione. Non serve mettere la bandierina sui bambini perché i bambini non votano, questa comunità ha bisogno di più confronto e dialogo”. Molto duro nella sua replica Emilio Minuzzo (Lecco ideale - Lecco merita di più): “Siamo usciti dall’aula come rappresentazione fisica e plastica di ciò che l’assessore proponente ha fatto negli ultimi quattro anni”. Paolo Galli di Ambientalmente ha definito la polemica come “lo specchio di un’Italia che sta invecchiando e sta invecchiando male”.
Amareggiata, l’assessore Durante ha chiuso il dibattito dicendo che sarebbe stato bello “avere qui questa sera una rappresentanza di bambini per spiegare a loro perché non si vota la modifica dello statuto”. In effetti, i venti voti a favore sono sono bastati per raggiungere la maggioranza qualificata e la delibera dovrà essere presentata entro trenta giorni in un altro consiglio comunale dove il quorum sarà più basso.
La proposta era presentata durante l’assise di lunedì sera dall’assessore Alessandra Durante, delegata alle Politiche per bambini, giovani, famiglie, e prevedeva l’integrazione dell’articolo 20 che disciplina il principio di partecipazione dei cittadini: “Con questa modifica andiamo a inserire e specificare il diritto di partecipazione dei minori. Si tratta di un percorso che è iniziato con delle attività concrete: le mattine in Comune, il coinvolgimento delle scuole, l’iniziativa ‘sindaco per un giorno’, tutte le progettualità portate avanti da Informagiovani e Living Land e infine anche la realizzazione del nuovo parco di via Fra’ Galdino a Pescarenico realizzato con la partecipazione di bambini e ragazzi. È da un lato la formalizzazione di un percorso che vede già progettualità concrete e dall’altro un impegno di principio da parte del Comune a dare attenzione alla partecipazione e all’ascolto dei minori, un impegno che può essere declinato da qualunque amministrazione in base alle proprie sensibilità”.
Una proposta apparentemente “innocua” che ha però fatto scaldare gli animi e ha portato la minoranza - con l’eccezione di Corrado Valsecchi (Appello per Lecco) - a lasciare l’aula facendo mancare i numeri per garantire la maggioranza qualificata dei due terzi. Ad accendere la miccia, la critica rivolta da Alberto Anghileri (Con la sinistra cambia Lecco) e da Andrea Frigerio (Fattore Lecco) ai colleghi dell’opposizione che, mentre l’assessore illustrava la delibera, sono usciti dall’aula. Frigerio ha stigmatizzato questo comportamento nel suo intervento, sottolineando come invece Fattore Lecco si sforzi per rimanere fedele al suo programma e far diventare Lecco una città davvero “amica dei bambini e degli adolescenti”; Anghileri ha invece postato sul suo profilo social una foto che ritraeva i banchi dell’opposizione semi deserti.
“Il vostro sbaglio è quello di politicizzare tutto - ha commentato Corrado Valsecchi prevedendo l’esito della votazione - Così facendo il rischio è che venga a mancare la maggioranza qualificata al momento della votazione. Non serve mettere la bandierina sui bambini perché i bambini non votano, questa comunità ha bisogno di più confronto e dialogo”. Molto duro nella sua replica Emilio Minuzzo (Lecco ideale - Lecco merita di più): “Siamo usciti dall’aula come rappresentazione fisica e plastica di ciò che l’assessore proponente ha fatto negli ultimi quattro anni”. Paolo Galli di Ambientalmente ha definito la polemica come “lo specchio di un’Italia che sta invecchiando e sta invecchiando male”.
Amareggiata, l’assessore Durante ha chiuso il dibattito dicendo che sarebbe stato bello “avere qui questa sera una rappresentanza di bambini per spiegare a loro perché non si vota la modifica dello statuto”. In effetti, i venti voti a favore sono sono bastati per raggiungere la maggioranza qualificata e la delibera dovrà essere presentata entro trenta giorni in un altro consiglio comunale dove il quorum sarà più basso.
M.V.