Castelnovo in libreria: tanti 'filoni' per il 1° romanzo del giovane giornalista lecchese

Crisi e occasioni di crescita, fughe e incontri. C'è tutto questo e molto altro nel romanzo d'esordio di Michele Castelnovo, giovane giornalista lecchese alla direzione di Frammenti Rivista e del suo network, noto anche come militante del Partito Democratico e ora in libreria con "Una storia ancora da scrivere" di Leucotea Edizioni, acquistabile da martedì 1 ottobre. Un volume di 240 pagine che, come ci ha raccontato l'autore in anteprima, ha preso vita in realtà tra 2021 e 2022, dopodiché è passato - come sempre accade - attraverso un lungo lavoro a più teste di rilettura, revisione e "aggiustamento", fino alla stampa avvenuta di recente.
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Michele Castelnovo con una copia del suo libro

"Per gran parte l'ho scritto in viaggio, approfittando dei ritagli di tempo e dei sistematici ritardi di Trenord" ci ha raccontato Michele tra il serio e il faceto, svelandoci poi alcuni dettagli della trama in cui si intrecciano vari filoni (oltre a quello puramente narrativo, uno erotico, uno più sociale e uno dai toni "gialli", caratterizzato da una forte suspence).
Il libro è ambientato tra la Brianza e la Liguria. Il protagonista è Giovanni, che alla soglia dei trent'anni scappa dalla sua terra d'origine e da una relazione diventata ormai soffocante per ripararsi in un vecchio rustico di famiglia situato in una zona quasi montana nell'entroterra di Sanremo, dove coltiva velleità da scrittore, lontano dal peso delle aspettative sociali legate alla sua età, in particolare dalla pressione di avere un lavoro stabile e una famiglia fatta e finita. Qui conosce Luca, che sotto a una superficie di apparente semplicità nasconde vicende ben più complesse (tra cui l'Hiv contratto durante la relazione con una prostituta). Nonostante le differenze, tra i due si sviluppa un'amicizia sincera. Ma, mentre prova a scrivere il suo romanzo, Giovanni scopre un drammatico avvenimento che lo costringerà a fare i conti con le conseguenze delle sue azioni, alla ricerca della propria storia.

"In origine il libro è nato come la continuazione di un racconto lungo (incentrato su una tematica diversa) che, dopo essere arrivato a un punto morto, sembrava non potesse avere ulteriori sviluppi: tutto ha preso vita proprio da quell'impasse, oltre che da una mia personale urgenza espressiva. Allora, infatti, avevo l'età del protagonista e sentivo di avere tantissime cose da dire, molte riflessioni da mettere nero su bianco. Anche se - lo preciso - il romanzo non è in alcun modo autobiografico" ha aggiunto il giovane scrittore lecchese, sottolineando che ciò che rende il suo testo interessante è proprio quel mix tra filoni diversi a cui abbiamo accennato prima.
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Chi ha già avuto modo di leggerlo - addetti ai lavori, principalmente - ha sottolineato inoltre il realismo dei dialoghi, la vividezza delle descrizioni e la crudezza di alcune scene di sesso e violenza. Il tutto, come dicevamo, con una sfumatura sociale di fondo, che va a creare un "twist" tra la dimensione introspettiva del protagonista e uno scenario più generazionale e sociale, in una profonda insofferenza verso le aspettative altrui e tanta voglia di ribellarsi alle convenzioni. Nella storia c'è poi un altro personaggio, inteso simbolicamente: si tratta di aprile -, il mese di passaggio per eccellenza e quello più "crudele" per citare il modernista T.S. Eliot, da cui avrebbe dovuto prendere spunto il titolo del libro -, che fa da sfondo, in anni diversi, a pressochè tutte le fasi della trama.
Ma... ci sarà un lieto fine nella storia? "In un certo senso...", si è limitato a rivelarci Michele con un sorriso, invitando ad acquistare il romanzo e a restare aggiornati sui momenti in cui sarà possibile assistere alla presentazione di "Una storia ancora da scrivere", ad oggi non ancora in programma ma certamente in arrivo anche sul nostro territorio.
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B.P.
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