Lecco perduta/446: tornò l’antico pozzo nel vecchio borgo

Sono già trascorsi più di 25 anni da quella prima domenica di ottobre del 1998, quando l’antico pozzo è tornato a far rivivere la piazzetta e la contrada collocate nel vecchio borgo fortificato di Lecco. La cerimonia di inaugurazione è avvenuta nella ricorrenza della Madonna del Rosario, antica festa del borgo marinaro di Lecco, del suo porto, delle sue barche, dei suoi barcaioli e pescatori.
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Il sindaco Lorenzo Bodega inaugura il pozzo

Via del Pozzo e via Anghileri furono al centro della storica festa del pozzo ritornato. Alle ore 11, dopo la Messa solenne in basilica per la Madonna del Rosario, venne inaugurato il pozzo collocato nella piazzetta, voluto dagli esercenti della contrada nel cuore di quelle viuzze più protette dalle fortificazioni di viscontea e spagnola memoria.
Il pozzo era stato scovato tra antichi cimeli di un rigattiere che svolgeva tale attività all’inizio della Val Chiavenna. La scoperta era dovuta a Domenico Frigerio, titolare del bar sotto i vecchi portici, dove in precedenza c’era la storica Trattoria del Mercato, abituale ritrovo di esercenti e clienti, quando le bancarelle erano in piazza XX Settembre. Madrina al taglio del nastro è stata Rita Gilardi, f tuttora residente nella contrada, figlia di pescatore. Vi era stato l’impegno organizzativo ed operativo di giovani e meno giovani come la residente Pinuccia Molina Corti.
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Benedizione del pozzo con il prevosto mons. Roberto Busti

Nella vecchia contrada si affacciavano i ricordi dello storico ristorante Caval Bianco, detto del Donda, con piatti prelibati di selvaggina ed i tavoli sempre pronti con candide tovaglie.
Quel giorno in piazzetta, come si può leggere nella cronaca del tempo, c’erano gli anziani barcaioli, gli esercenti di attività varie, dai negozi ai magazzini. Il corriere vero Milano, Molina, con Arturo, attore emergente al teatro del Sagrato e poi alla Stabile Olatese. C’erano i ricordi di due macellai, Beretta e Viganò, il commerciante di lievito per panifici Castagna. Le via del Pozzo e via Anghileri erano una retrovia del mercato, che si allungava da piazza XX Settembre a piazza Cermenati. 
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Una foto ricordo di anni lontani
Nella Messa solenne delle 10 in basilica per l’antica festa della Madonna dl Rosario c’era stato un velo di tristezza e di commozione. Doveva tornare nella “sua” Lecco per festeggiare i 50 anni di ordinazione sacerdotale con i tantissimi ex ragazzi e giovani dell’oratorio San Luigi, don Giuseppe Tagliabue. Era deceduto a fine marzo precedente, dopo aver celebrato qualche giorno prima nella basilica di Seregno, sua parrocchia nativa, il mezzo secolo di sacerdozio del quale 19 anni trascorsi a Lecco ed i rimanenti come prevosto di Mariano Comense, dove era giunto nel 1967.
La cerimonia inaugurale dell’antico pozzo ebbe inizio con la consegna al sindaco Lorenzo Bodega della pergamena di donazione alla municipalità del pozzo, da parte di residenti di oggi e di ieri. Seguì il taglio del nastro, con il bordo del pozzo ingentilito da composizioni floreali e da nastri con i colori azzurro e bianco della contrada. La benedizione venne impartita dal prevosto di Lecco monsignor Roberto Busti. Il maestro Sergio Todeschini eseguì alla tastiera “Acqua azzurra, acqua chiara”, brano notissimo del cantautore Lucio Battisti.
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Il pozzo nella collocazione attuale

La forbice per il taglio del nastro al sindaco Lorenzo Bodega venne consegnata da Donatella Colombo. Due bambini, Veronica e Federico, da poco residenti nella zona, hanno poi donato al sindaco ed al prevosto un cesto con frutti stagionali, in primis uva e castagne.
C’è stata l’esposizione di un’opera dedicata al pozzo del pittore Gianfranco Brambilla. Il quadro è stato l’anticipo di una lunga serie di immagini scattate da numerose amatori, comprese due comitive di turisti di passaggio nel centro di Lecco. Era, intanto, iniziato a piovere intensamente, ma tanta acqua dal cielo venne interpretata come buon auspicio per il pozzo ed il suo futuro.
E sembra proprio che nel tempo da allora trascorso l’antico pozzo abbia rappresentato una testimonianza che riporta ai tempi del vecchio borgo, dei pescatori e dei barcaioli, che nella prima domenica di ottobre concludevano la stagione annuale di presenza nel porto di piazza Cermenati e della riva antistante il palazzo delle Paure, iniziata il lunedì dell’Angelo, il giorno dopo Pasqua. Le barche andavano in rimessa per la verifica annuale ed essere pronte per la successiva stagione di primavera.
Un pozzo per ricordare, commentava un anziano tornato dove era stato di casa negli anni della giovinezza, quando la società era meno progredita dell’attuale, ma c’era uno spirito di comunità ben presente nei momenti più importanti, oltre ovviamente le solite beghe di vicinato.
A.B.
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