La Protezione civile degli Alpini in festa. Presenti sempre. E fin da subito

Alle parole, lo dimostrano da sempre, preferiscono i fatti. E l'auto-incensazione non fa proprio per loro. Ma per una volta, anche quest'anno, i volontari dell'Unità di Protezione Civile Alessandro Merlini della Sezione di Lecco dell'Associazione Nazionale Alpini, hanno indossato la divisa non per "ragioni di servizio" ma per festeggiare, da protagonisti, i risultati conseguiti nel corso dell'anno, cogliendo anche l'occasione per ricordare i colleghi "andati avanti" e rendere omaggio a Romolo Bonfanti, Giovanni Grosso, Luigi Nava e Mario Crotta (assente) arrivati, per anzianità, al limite di operatività.
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I tre volontari prossimi "alla pensione" premiati
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"Ma non pensate - ha detto loro il coordinatore Cristian Mornico, premiandoli con una targa - di appendere la divisa al chiodo: quando sarà il momento vi verremo nuovamente a cercare. Andare in "pensione" non vuol dire abbandonare il gruppo, ma prendersi un periodo di riposo per trovare poi il modo per tramandare ai giovani le vostre competenze e le vostre capacità". Posticipato, invece, secondo il "nuovo calendario liturgico della Sezione" - per usare l'espressione scherzosa scelta dal Presidente Emiliano Invernizzi, il conferimento del Premio Raffaele Ripamonti all'Alpino dell'anno: verrà attribuito nel mese di dicembre, al tradizionale concerto di Natale, altra occasione per riunire le penne nere e non solo.
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Il Vessillo sezionale
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Le autorità presenti
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Il Coro Grigna

Anche quest'oggi, infatti, al Centro operativo sezionale di via Monte Oliveto a Sala al Barro, "casa" della Protezione Civile ANA, i volontari hanno ricevuto il simbolico abbraccio delle istituzioni, rappresentate in tutte le sue articolazioni: dal Prefetto Sergio Pomponio (che ha elogiato la capacità degli alpini di esserci sempre) accompagnato dal Capo di Gabinetto Paola Cavalcanti (applauditissima dopo aver ricordato Merlini e la virata verso il sociale quale prospettiva per il servizio), al sottosegretario Mauro Piazza con i consiglieri regionali Giacomo Zamperini (che ha portato i saluti dell'assessore Romano La Russa) e Gian Mario Fragomeli oltre che una piccola schiera di sindaci in fascia tricolore con il consigliere provinciale Stefano Simonetti.

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All'alzabandiera, al cospetto del Vessillo sezionale scortato dal Consiglio direttivo e degli alfieri dei gruppi del territorio, è seguita la Messa allietata dal Coro Grigna e celebrata da padre Luciano che, citando l'esperienza di un cappellano alpino durante la Campagna di Russia, ha ricordato ai presenti come "ogni vita ha valore in sé". "Ogni vita conta potrebbe essere il vostro slogan, anche se voi già lo sapete. Altri magari no". Un bel messaggio. Come condivisibile è indubbiamente anche l'auspicio espresso poi da Elena Conti in rappresentanza della Protezione civile della Provincia: "lavorare il meno possibile in emergenza e il più possibile in prevenzione". 
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Cristian Mornico
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Quasi 3.000, venendo ai "numeri", le giornate-uomo messe a disposizione dai volontari, con l'Unità composta da 437 membri all'interno di 5 zone con 23 squadre, come sottolineato dal coordinatore Cristian Mornico, soffermandosi in particolare sui corsi proposti nell'arco del 2024 e le formazioni specializzate, come il gruppo antincendio boschivo (con uomini scesi anche quest'anno a dare una mano in Puglia, fronteggiando 11 interventi in 6 giorni), il gruppo telecomunicazioni, la sanità alpina ("giovane ma una delle poche sezioni del secondo raggruppamento"), la cucina (che, per fare un esempio, alle Betulle ha gestito 300 pasti in 50 minuti) e i cinofili (che organizzeranno a Nibionno un campionato nazionale con una ottantina di partecipanti). 
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Emiliano Invernizzi e Paola Cavalcanti
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"Il “badilografo” serve ancora in alcune situazioni, ma è superato", insomma, per mutuare un'altra espressione del Presidente Emiliano Invernizzi che, dopo la relazione del coordinatore, ha voluto rimarcare il livello raggiunto dall'Unità Alessandro Merlini, ponendo l'accento sull'assenza di qualsivoglia compenso per i volontari (tali realmente) e sulla capacità, riconosciuta dagli interlocutori istituzionali e dai cittadini, degli alpini di arrivare subito laddove necessario. "E' retaggio dell'essere soldati. Siamo organizzati prima, siamo responsabili, siamo attuati di un piano di comando che viene eseguito. Di questo - ha affermato con determinazione - sono orgoglioso". 
Al coordinamento, dunque, espressi i complimenti per il lavoro svolto (anche a livello di ristrutturazione interna). 
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Un momento della messa
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"Il cassetto dei desideri è pieno" ha detto Mornico guardando al futuro. "Continueremo il processo di riorganizzazione e aggiornamento, continueremo con i corsi e l'attività di prevenzione. Anche la maxi emergenza prevista nel 2024 diventerà un appuntamento annuale, coinvolgendo aree e squadre diverse". Il lavoro, insomma, non mancherà, con l'impegno di tutti.
A.M.
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