Castello: don Mario Proserpio festeggia 90 anni
La “Voce di Castello”, informatore della comunità parrocchiale dei Santi Gervaso e Protaso in Lecco, ha scritto: “Domenica 29 settembre sarà il compleanno di don Mario Proserpio. Auguri per questi primi 90 anni!”
Nella stessa data è, però, prevista la solenne cerimonia d’ingresso del nuovo parroco dei santi Gervaso e Protaso, in Castello di Lecco, don Antonio Bonacina, nativo di Besana Brianza, prete della diocesi di Milano dal 1985.
Gli auguri a don Mario Proserpio sono stati quindi anticipati a quest’oggi.
Il primo incarico sacerdotale è stato di vicario parrocchiale a Cairate (Varese), dal 1959 al 1967. E’ stato poi nominato parroco in Valvarrone, nelle parrocchie di Sueglio, Vestreno, Introzzo, dal 1967 al 1973. E’ stato all’inizio del 1973 che venne chiamato alla parrocchia di San Giuseppe al Caleotto, subentrando alla storica presenza di don Martino Alfieri, coadiutore per tanti anni ad Acquate prima di assumere la reggenza della costituenda parrocchia di via Baracca, ancora strada periferica tra il centro cittadino lecchese, la zona Caleotto ed il quartiere di Acquate, con l’antica contrada detta della Giazzera.
E’ stato parroco sino al 1998. Nello stesso anno divenne sacerdote residente a Castello con diversi incarichi pastorali, con i detenuti del carceri di Lecco, poi cappellano carcerario di Monza sino al 2008. E’ stato impegnato in un’intensa attività sociale: nel 1985 ha avviato la Caritas decanale, nel 1996 ha fondato con la Caritas la Casa Abramo, in quartiere San Giovanni, confinante con villa Aldè. Casa Abramo è struttura sorta per il difficile passaggio dal carcere alla libertà per le persone senza casa né lavoro. E’ stato tra i fondatori delle Cooperative Due Mani ed Il Talento per l’inserimento al lavoro di ragazzi svantaggiati. E’ stato insegnante di religione all’Istituto Bertacchi dal 1968 al 1985.
Durante la sua presenza al Caleotto, nel 1964, ha presieduto la Messa celebrata nella chiesa di via Baracca a ricordo dei quattro lecchesi fucilati a Fossoli, nella terribile rappresaglia nazista dell’estate 1944. Alla celebrazione eucaristica seguì la cerimonia di inaugurazione della via a loro dedicata nella zona ancora quasi agreste di via Fiandra; strada laterale che dalla menzionata arteria si allunga sino a via Giusti, al confine con il quartiere Belledo.
Don Mario ha avuto incarichi pastorali nel mondo del lavoro, in particolare nelle ACLI e poi nel Movimento Apostolico Ciechi.
Insomma si può proprio dire che sono stati 90 anni impegnati!
Nella stessa data è, però, prevista la solenne cerimonia d’ingresso del nuovo parroco dei santi Gervaso e Protaso, in Castello di Lecco, don Antonio Bonacina, nativo di Besana Brianza, prete della diocesi di Milano dal 1985.
Gli auguri a don Mario Proserpio sono stati quindi anticipati a quest’oggi.
Nato a Barzago il 29 settembre 1934, dopo aver studiato nei seminari ambrosiani, è stato ordinato sacerdote nel 1959 dall’allora arcivescovo cardinale Giovanni Battista Montini, divenuto nel 1963 il pontefice Paolo VI.
Il primo incarico sacerdotale è stato di vicario parrocchiale a Cairate (Varese), dal 1959 al 1967. E’ stato poi nominato parroco in Valvarrone, nelle parrocchie di Sueglio, Vestreno, Introzzo, dal 1967 al 1973. E’ stato all’inizio del 1973 che venne chiamato alla parrocchia di San Giuseppe al Caleotto, subentrando alla storica presenza di don Martino Alfieri, coadiutore per tanti anni ad Acquate prima di assumere la reggenza della costituenda parrocchia di via Baracca, ancora strada periferica tra il centro cittadino lecchese, la zona Caleotto ed il quartiere di Acquate, con l’antica contrada detta della Giazzera.
E’ stato parroco sino al 1998. Nello stesso anno divenne sacerdote residente a Castello con diversi incarichi pastorali, con i detenuti del carceri di Lecco, poi cappellano carcerario di Monza sino al 2008. E’ stato impegnato in un’intensa attività sociale: nel 1985 ha avviato la Caritas decanale, nel 1996 ha fondato con la Caritas la Casa Abramo, in quartiere San Giovanni, confinante con villa Aldè. Casa Abramo è struttura sorta per il difficile passaggio dal carcere alla libertà per le persone senza casa né lavoro. E’ stato tra i fondatori delle Cooperative Due Mani ed Il Talento per l’inserimento al lavoro di ragazzi svantaggiati. E’ stato insegnante di religione all’Istituto Bertacchi dal 1968 al 1985.
Durante la sua presenza al Caleotto, nel 1964, ha presieduto la Messa celebrata nella chiesa di via Baracca a ricordo dei quattro lecchesi fucilati a Fossoli, nella terribile rappresaglia nazista dell’estate 1944. Alla celebrazione eucaristica seguì la cerimonia di inaugurazione della via a loro dedicata nella zona ancora quasi agreste di via Fiandra; strada laterale che dalla menzionata arteria si allunga sino a via Giusti, al confine con il quartiere Belledo.
Don Mario ha avuto incarichi pastorali nel mondo del lavoro, in particolare nelle ACLI e poi nel Movimento Apostolico Ciechi.
Insomma si può proprio dire che sono stati 90 anni impegnati!
A.B.