PAROLE CHE PARLANO/196

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Labirinto

 Il labirinto, un intricato reticolo di passaggi che si intersecano e si biforcano, è da sempre un simbolo potente e affascinante. La sua origine è avvolta nel mito, legata alle antiche civiltà minoiche e al leggendario Minotauro. Il termine stesso, labirinto, secondo alcuni autori, potrebbe derivare dal greco labrys, la doppia ascia, un simbolo sacro per i Cretesi, associato al culto della Grande Dea, e da inthos, che si trova in toponimi cretesi e potrebbe essere legato a luoghi di culto o edifici monumentali.

I visitatori greci che si avventuravano nei palazzi, come quello di Cnosso, con i suoi corridoi tortuosi e oscuri, con le sue innumerevoli stanze disposte su più piani, si sentivano probabilmente smarriti e dipendenti dalle loro guide cretesi per ritrovare la strada che li avrebbe finalmente riportati all’esterno. Se a questo aggiungiamo le esibizioni dei giovani che affrontavano i tori in giochi sacri, ancora ben rappresentati negli affreschi del palazzo, possiamo comprendere come possa essere nato il mito del Minotauro, il toro di Minosse, metà uomo e metà toro, rinchiuso per la sua ferocia e la sua mostruosità in un indistricabile dedalo (questo sinonimo di labirinto ha origine dall’architetto greco Dedalo che secondo il mito progettò il labirinto di Cnosso).

Nei miti che ci sono stati “regalati” dai nostri antenati, c’è spesso molta saggezza. Quest'immagine del labirinto come luogo di smarrimento e di ricerca può ritrovarsi anche nelle nostre vite. Ognuno di noi, nel corso dell'esistenza, si trova a percorrere un labirinto personale, fatto di scelte, di incontri, di esperienze che ci plasmano e ci trasformano. Come i giovani offerti al Minotauro, talvolta ci sentiamo intrappolati in situazioni che ci sembrano senza soluzione, incapaci di trovare la via d'uscita.

Chi siamo noi, in fondo? Siamo davvero esseri unici e irripetibili? Domande da sempre affascinanti e ricche di mistero, che possono però essere fonte di angoscia e di disorientamento. Perdere la bussola, smarrirsi nei meandri del proprio essere, può diventare un'esperienza destabilizzante. Tuttavia, è anche attraverso questa esperienza che possiamo scoprire chi siamo veramente.

Rubrica a cura di Dino Ticli
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