Intervista al dottor Matteo Rossi, fisioterapista e osteopata della Clinica Diagnostica di Carnate
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La fisioterapia è una branca della medicina che richiede studio, esperienza, approfondimento, interazione tra più specialisti e possibilità di avere a disposizione strutture e attrezzi per terapie che risultino poi efficaci. Si parla di fisioterapia post traumatica, riabilitativa, preventiva. A inquadrare il paziente è lo specialista che ha il compito di stilarne appunto il progetto terapeutico e poi accompagnarlo nel percorso di cura.
Alla Clinica Diagnostica dott. Lorenzo Trezza di Carnate, collabora il dr. Matteo Rossi, laureato in fisioterapia nel 2006 all'università Bicocca di Milano, con un master in terapia manuale all'università di Genova e un diploma in osteopatia conseguito nel 2018.
La sua doppia specializzazione consente al paziente di avere di fronte un professionista in grado di offrire la visione di insieme sulla patologia e sul trattamento da impostare in logica preventiva, interventistica o conservativa.
Dr. Rossi chi è e di cosa si occupa il fisioterapista? Quale è il suo compito e con quali altre figure può interagire?
L'ambito principe del fisioterapista è la riabilitazione ed è molto articolato.
Può intervenire dopo un trauma di tipo ortopedico o dopo un qualsiasi intervento chirurgico. In questi casi il paziente necessita di riabilitazione: gli specialisti ortopecici e fisiatrici si interfacceranno con il fisioterapista per definire il percorso da seguire per un recupero funzionale e motorio della persona, attraverso protocolli ben definiti.
C'è poi la riabilitazione cardiorespiratoria, per esempio nel caso di pazienti rimasti allettati per un periodo di tempo, che hanno bisogno di recuperare le funzionalità connesse all'apparato respiratorio.
Abbiamo inoltre la riabilitazione neurologica, con patologie più croniche dove il paziente viene seguito a cicli su periodi di medio e lungo termine.
Infine ci sono il mondo della riabilitazione sportiva, dove il paziente è seguito sia preventivamente che dopo un qualsiasi trauma, e l’insieme delle patologie ambulatoriali, come cervicalgie e lombalgie, che insorgono senza una causa primaria ma che spesso sono correlate a problematiche connesse al mondo lavorativo o allo stile di vita (sedentarietà, lavori usuranti, scorrette abitudini posturali e/o alimentari)
In tutto questo si inserisce il progetto riabilitativo, stilato generalmente da un fisiatra. In cosa consiste e chi coinvolge?
Il paziente che riscontra una sintomatologia può rivolgersi direttamente al medico specialista in fisiatria o al proprio medico di base che lo indirizzerà allo specialista di riferimento.
Dopo un’ attenta valutazione, viene redatto un progetto riabilitativo riportante gli obiettivi da perseguire sul breve/medio periodo, che verrà preso in carico dal fisioterapista.
Ci sono anche pazienti a libero accesso che arrivano in Clinica con una prescrizione generica del medico di base che va a escludere le red-flags (campanelli di allarme dei casi gravi): non c'è un progetto riabilitativo ma si ha una prescrizione che esclude patologie maggiori. In questo caso si cerca di avere più informazioni possibili per escludere appunto le red-flags e poi calibrare l'intervento sulla persona. Si tratta di una attenzione in più alla persona per fornire maggiore qualità alla prestazione e dunque al risultato.
La fisioterapia è solo curativa o può avere anche un approccio preventivo?
La fisioterapia è anche prevenzione e oggi le persone sono molto più informate che in passato e quindi cercano di agire per tempo.
Spesso dopo un ciclo di cure al paziente si consiglia nel tempo qualche seduta di fisioterapia per evitare il ripresentarsi dell'evento acuto. La fisioterapia preventiva, infatti, ha una componente maggiore di esercizio terapeutico rispetto a quella curativa post acuta.
L'esercizio terapeutico rappresenta uno strumento per abbassare la probabilità di insorgenza di un evento acuto, perché permette di far muovere il corpo del paziente in maniera fisiologica e quindi piu corretta.
I risultati sono immediati?
Dipende dall'inquadramento diagnostico del paziente. Se è stato fatto tutto nel modo corretto, se la persona ha compreso e segue quanto le è stato prescritto, non si può dire che i risultati siano immediati ma di certo arrivano, coerentemente con la diagnosi.
Oltre alla riabilitazione ci sono trattamenti particolari che si possono abbinare e che risultano di successo?
La riabilitazione è spesso abbinata a terapie fisiche che aiutano a sfiammare i tessuti e rendono più efficace il trattamento. In base al paziente si sceglie la tecnica migliore. Per questo servono un bagaglio completo di conoscenze e l'esperienza del professionista, che dopo la laurea frequenta ulteriori corsi.
Il trattamento fisioterapico è un insieme dettato dall'esperienza: di fronte al paziente si sa cosa fare e con quali e quante tecniche approcciarsi. E nell'evoluzione del trattamento si valuta come procedere.
Poi la scelta è tra terapie manuali passive ed esercizi terapeutici. Vanno bilanciate in base al paziente. Quello che è importante è inquadrare la persona con le sue patologie e caratteristiche, nel suo insieme.
Qui alla Clinica ci sono le attrezzature dedicate per i trattamenti prescritti dallo specialista: la palestra rieducativa con lettino, il tappeto, la spalliera, la cyclette, la scala per la rieducazione passo e scalino. E poi ci sono gli spazi per le terapie fisiche: tecar, laser, elettroforesi, ultrasuoni, radar, magnetoterapia, trazione, criotermoterapia.
Dr. Rossi, lei è sia fisioterapista che osteopata. Due figure oggi sono spesso confuse. Il paziente che si rivolge a lei non ha necessità di fare “specifiche”. È lei stesso che si approccia come fisioterapista o come osteopata, in base alla situazione. Ma quale è la differenza tra le due figure?
Il fisioterapista è tutto quello che abbiamo detto fino ad ora: cura il fatto acuto, generalmente dopo una visita dal fisiatra.
L'osteopata, invece, non agisce nella fase acuta o subacuta ma ha il compito di mantenere lo stato di salute del paziente, generalmente dopo l'intervento del fisioterapista.
Alla Clinica Diagnostica dott. Lorenzo Trezza di Carnate, collabora il dr. Matteo Rossi, laureato in fisioterapia nel 2006 all'università Bicocca di Milano, con un master in terapia manuale all'università di Genova e un diploma in osteopatia conseguito nel 2018.
La sua doppia specializzazione consente al paziente di avere di fronte un professionista in grado di offrire la visione di insieme sulla patologia e sul trattamento da impostare in logica preventiva, interventistica o conservativa.
Dr. Rossi chi è e di cosa si occupa il fisioterapista? Quale è il suo compito e con quali altre figure può interagire?
L'ambito principe del fisioterapista è la riabilitazione ed è molto articolato.
Può intervenire dopo un trauma di tipo ortopedico o dopo un qualsiasi intervento chirurgico. In questi casi il paziente necessita di riabilitazione: gli specialisti ortopecici e fisiatrici si interfacceranno con il fisioterapista per definire il percorso da seguire per un recupero funzionale e motorio della persona, attraverso protocolli ben definiti.
C'è poi la riabilitazione cardiorespiratoria, per esempio nel caso di pazienti rimasti allettati per un periodo di tempo, che hanno bisogno di recuperare le funzionalità connesse all'apparato respiratorio.
Abbiamo inoltre la riabilitazione neurologica, con patologie più croniche dove il paziente viene seguito a cicli su periodi di medio e lungo termine.
Infine ci sono il mondo della riabilitazione sportiva, dove il paziente è seguito sia preventivamente che dopo un qualsiasi trauma, e l’insieme delle patologie ambulatoriali, come cervicalgie e lombalgie, che insorgono senza una causa primaria ma che spesso sono correlate a problematiche connesse al mondo lavorativo o allo stile di vita (sedentarietà, lavori usuranti, scorrette abitudini posturali e/o alimentari)
In tutto questo si inserisce il progetto riabilitativo, stilato generalmente da un fisiatra. In cosa consiste e chi coinvolge?
Il paziente che riscontra una sintomatologia può rivolgersi direttamente al medico specialista in fisiatria o al proprio medico di base che lo indirizzerà allo specialista di riferimento.
Dopo un’ attenta valutazione, viene redatto un progetto riabilitativo riportante gli obiettivi da perseguire sul breve/medio periodo, che verrà preso in carico dal fisioterapista.
Ci sono anche pazienti a libero accesso che arrivano in Clinica con una prescrizione generica del medico di base che va a escludere le red-flags (campanelli di allarme dei casi gravi): non c'è un progetto riabilitativo ma si ha una prescrizione che esclude patologie maggiori. In questo caso si cerca di avere più informazioni possibili per escludere appunto le red-flags e poi calibrare l'intervento sulla persona. Si tratta di una attenzione in più alla persona per fornire maggiore qualità alla prestazione e dunque al risultato.
La fisioterapia è solo curativa o può avere anche un approccio preventivo?
La fisioterapia è anche prevenzione e oggi le persone sono molto più informate che in passato e quindi cercano di agire per tempo.
Spesso dopo un ciclo di cure al paziente si consiglia nel tempo qualche seduta di fisioterapia per evitare il ripresentarsi dell'evento acuto. La fisioterapia preventiva, infatti, ha una componente maggiore di esercizio terapeutico rispetto a quella curativa post acuta.
L'esercizio terapeutico rappresenta uno strumento per abbassare la probabilità di insorgenza di un evento acuto, perché permette di far muovere il corpo del paziente in maniera fisiologica e quindi piu corretta.
I risultati sono immediati?
Dipende dall'inquadramento diagnostico del paziente. Se è stato fatto tutto nel modo corretto, se la persona ha compreso e segue quanto le è stato prescritto, non si può dire che i risultati siano immediati ma di certo arrivano, coerentemente con la diagnosi.
Oltre alla riabilitazione ci sono trattamenti particolari che si possono abbinare e che risultano di successo?
La riabilitazione è spesso abbinata a terapie fisiche che aiutano a sfiammare i tessuti e rendono più efficace il trattamento. In base al paziente si sceglie la tecnica migliore. Per questo servono un bagaglio completo di conoscenze e l'esperienza del professionista, che dopo la laurea frequenta ulteriori corsi.
Il trattamento fisioterapico è un insieme dettato dall'esperienza: di fronte al paziente si sa cosa fare e con quali e quante tecniche approcciarsi. E nell'evoluzione del trattamento si valuta come procedere.
Poi la scelta è tra terapie manuali passive ed esercizi terapeutici. Vanno bilanciate in base al paziente. Quello che è importante è inquadrare la persona con le sue patologie e caratteristiche, nel suo insieme.
Qui alla Clinica ci sono le attrezzature dedicate per i trattamenti prescritti dallo specialista: la palestra rieducativa con lettino, il tappeto, la spalliera, la cyclette, la scala per la rieducazione passo e scalino. E poi ci sono gli spazi per le terapie fisiche: tecar, laser, elettroforesi, ultrasuoni, radar, magnetoterapia, trazione, criotermoterapia.
Dr. Rossi, lei è sia fisioterapista che osteopata. Due figure oggi sono spesso confuse. Il paziente che si rivolge a lei non ha necessità di fare “specifiche”. È lei stesso che si approccia come fisioterapista o come osteopata, in base alla situazione. Ma quale è la differenza tra le due figure?
Il fisioterapista è tutto quello che abbiamo detto fino ad ora: cura il fatto acuto, generalmente dopo una visita dal fisiatra.
L'osteopata, invece, non agisce nella fase acuta o subacuta ma ha il compito di mantenere lo stato di salute del paziente, generalmente dopo l'intervento del fisioterapista.