Lecco, don Davide Milani saluta: 'Ogni respiro dell'esistenza invoca bellezza'
La Basilica di San Nicolò, gremita di cittadini e istituzioni, ha salutato con grande affetto e commozione Monsignor Davide Milani, che lascia la città di Lecco per assumere un importante incarico presso il Vaticano. Dopo sei anni di servizio come prevosto, è stato nominato officiale del Dicastero della Cultura e dell’Educazione della Santa Sede, sotto la guida del cardinale José Tolentino de Mendonça, e ricoprirà anche il ruolo di segretario generale della Fondazione Pontificia Gravissimum Educationis. Questo nuovo capitolo nella sua carriera ecclesiastica segna il ritorno a tempo pieno in un contesto che già conosce, ma che ora richiederà un impegno maggiore.
Don Davide, durante la celebrazione, ha più volte rivolto un ringraziamento sincero ai cittadini lecchesi chiedendo ai fedeli di accompagnarlo nel futuro incarico. "È molto faticoso per me lasciare questa comunità che mi ha accolto sei anni fa, questa amata città così generosa" ha detto il prevosto in apertura della funzione.
Alla celebrazione erano presenti numerose autorità, tra cui il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, il vice presidente della Provincia di Lecco Mattia Micheli ed il Prefetto Sergio Pomponio. Nella sua omelia, Monsignor Milani ha voluto ringraziare profondamente i sacerdoti concelebranti e i membri della comunità pastorale Madonna del Rosario, ricordando con affetto coloro che lo hanno accompagnato durante il suo ministero.
"Nel nuovo parroco don Bortolo Uberti, che stimo e a cui prometto l'aiuto anzitutto della mia preghiera, troverete una guida sicura e intelligente" ha detto Milani, sottolineando l’importanza del lavoro di squadra e della collaborazione all’interno della comunità ecclesiastica. Ha poi ricordato i momenti di fraternità condivisi con altri sacerdoti e ha citato le parole di don Lorenzo Milani: “Un prete isolato è inutile, non sta bene, e non serve a niente.” Con questa riflessione, ha voluto esprimere la sua gratitudine a tutte le persone con cui ha collaborato, ai volontari e ai fedeli che hanno contribuito alla vita della parrocchia, lo hanno fatto sentire accolto e gli hanno permesso di lavorare bene.
Ha infatti ribadito quanto per lui sia stato importante il lavoro pastorale svolto nelle parrocchie di San Nicolò, San Materno a Pescarenico, San Carlo al Porto e al Santuario della Vittoria. “Il servizio generoso e silenzioso di molti volontari ha dato vita ad esperienze straordinarie per la città, costruendo un’immagine di una Chiesa vicina e aperta a tutti. Siete buona notizia che spesso non viene raccontata" ha detto, sottolineando l'importanza di una comunità cristiana capace di accogliere tutti, senza chiudersi o escludere chi desidera vivere la fede in modi differenti.
Don Milani ha poi condiviso un pensiero profondo sul legame tra fede e cultura, un tema centrale nel suo ministero a Lecco. "Abbiamo capito, iniziativa dopo iniziativa, anno dopo anno, che tutto del mondo ci interessa, che ogni respiro dell'esistenza invoca bellezza, che nessun gesto della vita può essere sprecato". Questo approccio inclusivo e dialogante ha caratterizzato il suo operato, riuscendo a unire la comunità attorno a valori comuni, senza creare barriere tra chi frequenta la chiesa e chi no. Il saluto si è concluso con una riflessione simbolica su questo suo particolare periodo di vita, come l’autunno per lui una stagione di transizione, ma anche di preparazione per nuovi frutti. "Questo inizio di autunno che viviamo insieme non è il segno di un’esperienza che finisce, ma l'occasione di una nuova semina che potrà dare grano e pane per tutti" ha detto, lasciando un messaggio di speranza per il futuro della comunità di Lecco. Con emozione, ha ringraziato tutti coloro che lo hanno accompagnato, assicurando che, nonostante la distanza fisica, porterà sempre nel cuore la sua città natale.
Sul sagrato della Basilica, il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni, ha voluto esprimere a nome di tutta la città profonda gratitudine per l'operato di Monsignor Milani. "Il tuo ruolo è stato anche quello di grande tessitore di istituzioni" ha affermato il primo cittadino, ricordando come la voce del prevosto sia stata un costante richiamo alla coscienza della città. Gattinoni ha poi sottolineato il contributo significativo di Monsignor Milani nel favorire un dialogo tra la fede e la cultura, due ambiti che non sono in contraddizione, anzi si arricchiscono reciprocamente.
"Una comunità è fatta di istituzioni, ma anche di cittadini, imprenditori, artigiani e del mondo della scuola. Oggi più che mai abbiamo bisogno di parole vere, di messaggi autentici, di guide ispirate, e tu sei stato tutto questo per la nostra città in questi sei anni" ha concluso il sindaco, regalando a Monsignor Milani un’edizione speciale dei Promessi Sposi come omaggio e simbolo dell’amore che lo lega a questa città. “E’ un augurio sincero per il tuo nuovo capitolo di vita, in cui siamo certi saprai coniugare fede e cultura. Un grazie a nome di tutta la comunità”.
Milani, guardando il sagrato gremito, ha rivolto ai presenti un pensiero commosso “Mi siete divenuti cari, e per questo vi porto nel cuore”.
Al termine della celebrazione e dei saluti, dopo l'esibizione dei Picett del Grenta, la cittadinanza si è riunita in Piazza Cermenati per un gustoso rinfresco.
Don Davide, durante la celebrazione, ha più volte rivolto un ringraziamento sincero ai cittadini lecchesi chiedendo ai fedeli di accompagnarlo nel futuro incarico. "È molto faticoso per me lasciare questa comunità che mi ha accolto sei anni fa, questa amata città così generosa" ha detto il prevosto in apertura della funzione.
Alla celebrazione erano presenti numerose autorità, tra cui il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, il vice presidente della Provincia di Lecco Mattia Micheli ed il Prefetto Sergio Pomponio. Nella sua omelia, Monsignor Milani ha voluto ringraziare profondamente i sacerdoti concelebranti e i membri della comunità pastorale Madonna del Rosario, ricordando con affetto coloro che lo hanno accompagnato durante il suo ministero.
"Nel nuovo parroco don Bortolo Uberti, che stimo e a cui prometto l'aiuto anzitutto della mia preghiera, troverete una guida sicura e intelligente" ha detto Milani, sottolineando l’importanza del lavoro di squadra e della collaborazione all’interno della comunità ecclesiastica. Ha poi ricordato i momenti di fraternità condivisi con altri sacerdoti e ha citato le parole di don Lorenzo Milani: “Un prete isolato è inutile, non sta bene, e non serve a niente.” Con questa riflessione, ha voluto esprimere la sua gratitudine a tutte le persone con cui ha collaborato, ai volontari e ai fedeli che hanno contribuito alla vita della parrocchia, lo hanno fatto sentire accolto e gli hanno permesso di lavorare bene.
Ha infatti ribadito quanto per lui sia stato importante il lavoro pastorale svolto nelle parrocchie di San Nicolò, San Materno a Pescarenico, San Carlo al Porto e al Santuario della Vittoria. “Il servizio generoso e silenzioso di molti volontari ha dato vita ad esperienze straordinarie per la città, costruendo un’immagine di una Chiesa vicina e aperta a tutti. Siete buona notizia che spesso non viene raccontata" ha detto, sottolineando l'importanza di una comunità cristiana capace di accogliere tutti, senza chiudersi o escludere chi desidera vivere la fede in modi differenti.
Sul sagrato della Basilica, il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni, ha voluto esprimere a nome di tutta la città profonda gratitudine per l'operato di Monsignor Milani. "Il tuo ruolo è stato anche quello di grande tessitore di istituzioni" ha affermato il primo cittadino, ricordando come la voce del prevosto sia stata un costante richiamo alla coscienza della città. Gattinoni ha poi sottolineato il contributo significativo di Monsignor Milani nel favorire un dialogo tra la fede e la cultura, due ambiti che non sono in contraddizione, anzi si arricchiscono reciprocamente.
"Una comunità è fatta di istituzioni, ma anche di cittadini, imprenditori, artigiani e del mondo della scuola. Oggi più che mai abbiamo bisogno di parole vere, di messaggi autentici, di guide ispirate, e tu sei stato tutto questo per la nostra città in questi sei anni" ha concluso il sindaco, regalando a Monsignor Milani un’edizione speciale dei Promessi Sposi come omaggio e simbolo dell’amore che lo lega a questa città. “E’ un augurio sincero per il tuo nuovo capitolo di vita, in cui siamo certi saprai coniugare fede e cultura. Un grazie a nome di tutta la comunità”.
Milani, guardando il sagrato gremito, ha rivolto ai presenti un pensiero commosso “Mi siete divenuti cari, e per questo vi porto nel cuore”.
Al termine della celebrazione e dei saluti, dopo l'esibizione dei Picett del Grenta, la cittadinanza si è riunita in Piazza Cermenati per un gustoso rinfresco.
Sa.A.