Lecco: aborto sicuro in tutta Europa, la Cellula Coscioni raccoglie le firme

E’ approdata – fisicamente – anche a Lecco, la raccolta firme avviata nel mese di aprile in tutta l'Unione Europea per sostenere una petizione alla Commissione che punta a garantire il diritto all'aborto sicuro e accessibile in tutti i Paesi membri. L'iniziativa è promossa dal movimento "My Voice My Choice". Avviato da nove organizzazioni in otto Stati, coinvolge ora centinaia di associazioni e mira a spingere l'UE a intraprendere azioni concrete in favore dei diritti delle donne.
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L’Associazione Luca Coscioni si batte perché tutte e tutti possano scegliere liberamente, accedendo con pienezza di diritti anche all’interruzione di gravidanza, evitando che l’obiezione di coscienza possa limitare le persone.  Da qui l’adesione all’iniziativa popolare europea, come spiegato da Simone Galimberti uno dei coordinatori della Cellula di Lecco, presente questa mattina in piazza Garibaldi con un apposito banchetto di sensibilizzazione e raccolta firme.
“L'iniziativa nasce da un dato preoccupante: in Europa oltre 20 milioni di donne non hanno accesso a cure abortive sicure” , sottolinea l’attivista. Le situazioni variano: in Polonia l’interruzione volontaria della gravidanza è quasi completamente vietato, a Malta è punibile con il carcere e in Italia, nonostante la legge 194, l'alto numero di obiettori di coscienza rende difficile l'accesso. In Ungheria, una legge del 2022 impone alle donne di ascoltare il battito fetale prima dell'aborto, mentre in Germania i costi della procedura possono arrivare fino a 1.000 euro.
“L'iniziativa chiede alla Commissione Europea di fare tutto il possibile per rendere l'aborto sicuro e accessibile a tutti” ha continuato Galimberti. “Sebbene le normative europee non possano imporre agli Stati di garantire tali condizioni, quello che chiediamo all'Unione è di creare un Fondo Mobilità per coprire le spese di viaggio verso Paesi dove l'aborto sicuro è consentito”.
“Saremo in piazza anche sabato prossimo e si può firmare anche online. In Italia servono ancora 40 mila firme, mentre a livello europeo 400mila”.
M.Bo.
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