PAROLE CHE PARLANO/195

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Alieno

“Spuntarono nel cielo astronavi cariche di alieni venuti da chissà dove”. Questo potrebbe essere l’incipit di un romanzo di fantascienza, dove invasori extraterrestri, pacifici o meno, stanno per sbarcare sulla Terra. Effettivamente, il termine alieno, usato come sostantivo, suscita in molti di noi timori ancestrali che credevamo di avere ormai lasciato nei ricordi del cervello emotivo, lì dove risiedono le emozioni più basilari e i comportamenti istintivi, compresa la paura di essere ghermiti dai predatori. Infatti, se dai predatori terrestri sappiamo ormai difenderci, di quelli extraterrestri abbiamo stranamente una certa paura. Sono nati, proprio per la necessità di esorcizzare queste paure, film come Predator, e tutti i sequel che lo hanno accompagnato, in cui creature aliene ipertecnologiche attaccano la nostra specie.

Eppure, il termine, sia usato come sostantivo sia come aggettivo, ha origini antiche. Manzoni scriveva che Renzo “era un giovine pacifico e alieno dal sangue”, e di certo nessuno di noi ha mai pensato che il povero Renzo fosse un extraterrestre. Il fatto è che alieno deriva dal latino alienus, con il significato di “altrui”, “estraneo”, “contrario. Pertanto, come scrive Machiavelli, “fece guerra con le armi sue e non con le aliene”; oppure “non mi pare alieno dalla materia discorrere”.

Lasciamo quindi alla fantascienza gli alieni extraterrestri e impariamo a usare meglio un termine che fonda le proprie radici nella letteratura.

Rubrica a cura di Dino Ticli
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