Premana: 'StaFFFeste' spegne le sue prime 25 candeline

Primo quarto di secolo per StaFFFeste, l’associazione premanese nata con l'avvento del 2000. Era infatti il 31 dicembre 1999 quando venne proposto, in un locale in fase di costruzione alla periferia del paese, il primo party.  Ottenuto un discreto risultato, lo stesso gruppo di amici si rimette in pista un anno dopo, allestendo una tensostruttura nella zona del campo sportivo. Nessuno poteva immaginar che “da quella scintilla, innescata quasi per caso, sarebbero nati una fiammella prima e un incendio indomabile poi” affermano i componenti del sodalizio. 
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Il “capannone” - sede delle feste – diventa presenza abituale, riproposto di volta in volta, di edizione in edizione, ad eccezione del dicembre 2002. StaFFFeste, diventa il nome ufficiale per identificare il gruppo di persone facenti parte dell'organizzazione e viene così pubblicata anche la prima versione del sito web (www.stafffeste.com). 
Il 2004 è l'anno del celeberrimo logo con le caratteristiche tre "F": inizia a comparire su magliette, berretti, felpe e gadget. Nasce anche il reparto “Zibre”, un gruppo di ragazze che durante gli eventi offrono il loro servizio come bariste. 
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Con la vittoria dell’Italia ai mondiali nel 2006, si apre il capitolo delle feste estive, anche su spinta poi della “seconda generazione”,  una decina di amici, tutti coetanei, che si affiancano ai volontari e danno un’ulteriore spinta alle attività del sodalizio.
La “tenda” intanto migra – definitivamente - nell’area industriale di Giabbio. Si susseguono eventi di successo, con nuovi record di incasso, superati di volta in volta, con i fondi devoluto in beneficenza. 
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L'associazione vera e propria viene fondata nel 2011, eleggendo poi presidente e consiglio.
Solo la pandemia – e siamo quasi ai giorni nostri – è riuscita a fermare StaFFFeste: niente party, certo ma non è mancata anche nel biennio buio del 2020-2021 la voglia di far del bene, sostenendo la Croce Rossa ed organizzando raccolte fondi a sostegno di chi stava fronteggiando l'emergenza. La “rinascita” arriva con il 2022: si torna a fare festa, mantenendo lo scopo nobile del ritrovarsi.
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Il ricavato “viene totalmente devoluto alle associazioni/istituzioni che necessitano di un aiuto. Le somme vengono distribuite secondo vari criteri: la parte più sostanziosa viene consegnata all’associazione con cui collaboriamo durante le serate di fine anno (un’associazione diversa ogni anno). La parte rimanente del ricavato viene distribuita ad altre realtà, in base alle singole necessità. Le serate di fine anno sono generalmente strutturate in 4 appuntamenti: la Rock Night Live Show, con esibizione live di gruppi professionisti affermati a livello nazionale; il Christmas Party, la sera di Natale, la festa più calorosa, ogni anno con un tema diverso; la Cena in the Music, animata da Live Show ed esibizioni dal vivo e il New Year Party del 31 dicembre, con Cenone, musica e intrattenimento fino all'alba. Anche all'infuori delle serate di Fine Anno, poi, l'Associazione StaFFFeste si impegna ad organizzare eventi per supportare le associazioni locali ma anche, seppur più limitatamente, più lontane (emergenze terremoti in Italia, associazioni locali pro-Kenia, progetto Galasun in Nepal)” dicono dal direttivo. Ed il pubblico non manca mai, dalla Valle ma anche da fuori. Oltre 30 oggi i soci, con una tessera staccata anche in ricordo dell'amico Marzio, prematuramente scomparso.
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Si sono ritrovati all’Alpe Vegessa e più precisamente al ristoro Peter,  per celebrare i 25 anni di attività di StaFFFeste, con un pranzo e la torta celebrativa del traguardo.
“Si pensava ad una festa nel ‘Capannone’ ma, attualmente l’area in cui allestiamo la tensostruttura è oggetto di lavori per realizzare la zona manifestazioni e quindi non siamo certi di poterla utilizzare il mese di dicembre” afferma Giovanni Brumana. Il consigliere invita poi quanti vogliano entrare a fare parte “del gruppo, a farsi avanti, soprattutto perché c’è bisogno di gente giovane, par garantire la continuazione della tradizione delle feste e il ricambio generazionale”.
“In cuor nostro speriamo che quel piccolo gruppo di sbarbatelli del 1999 possa continuare a guardare i propri figli, nipoti e pronipoti con indosso le tre F sulla schiena per molti anni ancora. Costruttori di Sensazioni”.
M.A.
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