Lecco perduta/444: quando i Ragni hanno “scalato”Montecitorio
Era la primavera del 2009 quando i Ragni di Lecco hanno “scalato” con successo Montecitorio, sede della Camera dei Deputati nel Parlamento della Repubblica. Erano guidati dall’allora responsabile del gruppo Alberto Pirovano, lecchese di Laorca.
I mitici maglioni rossi furono accolti dall’onorevole Erminio Angelo Quartiani, presidente del gruppo amici della montagna del Parlamento italiano, e dal senatore lecchese Antonio Rusconi, vice presidente del gruppo e per diversi anni sindaco della città di Valmadrera.
Il presidente Pirovano illustrò l’attività internazionale del sodalizio che ha portato i Ragni sulle montagne più note di tutto il mondo ed il rapporto con il territorio di origine e di provenienza. Intervenne l’allora presidente dell’Amministrazione Provinciale di Lecco, Virginio Brivio, che spiegò il progetto che intendeva coinvolgere le istituzioni locali nel promuovere le iniziative alpinistiche nel territorio. Una promozione ad alto raggio che mirava a riconoscere alla città di Lecco lo storico ruolo di una capitale dell’alpinismo.
Venne, quindi, proiettato il documentario “Una storia di uomini e montagne”, che ripercorre imprese maggiori del gruppo alpinistico attraverso filmati storici recuperati anche con il contributo della Camera di Commercio di Lecco.
La sala del palazzo di Montecitorio era gremita oltre ogni aspettativa. Veramente numerosa la rappresentanza lecchese con il senatore Lorenzo Bodega, già sindaco della città, l’onorevole Lucia Codurelli, il sindaco di Mandello Riccardo Mariani, il segretario generale di Confartigianato in Roma Cesare Fumgalli, affiancato da Giampiero Omati, sempre di Confartigianato. Erano pure presenti Maurizio Crippa, segretario generale di Unipro Confindustria e Carlo Mornati, di Mandello Lario, dirigente del CONI nazionale.
Le proiezioni sulle ultime trasferte in Patagonia del gruppo dei Ragni, realizzate nel ricordo di Agostino Rocca, sono state presentate da Gianfelice Rocca, vice presidente di Confindustria ed alpinista che ha ricordato con emozione il fratello scomparso. Vi sono state anche proiezioni di immagini realizzate dal Ragno e guida Mario Conti, uno dei quattro del Cerro Torre del centenario, purtroppo non più rientrato a casa nell’autunno trascorso al termine di un’abituale passeggiata pomeridiana nei boschi della Valtellina dove aveva ultimamente la residenza.
C’è da ricordare che i Ragni a Roma ebbero modo di effettuare una visita della capitale nei suoi monumenti maggiori, guidati dall’ex parlamentare Lamberto Riva, già preside del liceo classico Manzoni di Lecco.
Nel corso dell’incontro non mancarono i richiami a quanto scritto sul libro “CAI Sezione di Lecco – Un secolo di storia”, uscito in occasione del centenario del 1974, voluto in particolare da Riccardo Cassin e Giancarlo Riva. L’allora presidente generale del CAI, Giovanni Spagnolli, che era il presidente del Senato della Repubblica, sottolineò “L’impegno del CAI si proietta verso il futuro per mantenere l’equilibrio fra l’uomo e la montagna, affinchè il rapporto fra gli alpinisti e quanti sulla montagna vivono, e la natura, possa rimanere vivo”.
Spagnolli aggiunse “E’ una presentazione questa mia, ma è anche un ringraziamento per quanto la sezione ha fatto in cento anni a Lecco, per le sue montagne e nel mondo per il nome del Club Alpino Italiano, dell’alpinismo e della Patria”.
Per i Ragni si scrisse: “Dopo Nibbio e Medale sono saliti anche a Montecitorio”
I mitici maglioni rossi furono accolti dall’onorevole Erminio Angelo Quartiani, presidente del gruppo amici della montagna del Parlamento italiano, e dal senatore lecchese Antonio Rusconi, vice presidente del gruppo e per diversi anni sindaco della città di Valmadrera.
Il presidente Pirovano illustrò l’attività internazionale del sodalizio che ha portato i Ragni sulle montagne più note di tutto il mondo ed il rapporto con il territorio di origine e di provenienza. Intervenne l’allora presidente dell’Amministrazione Provinciale di Lecco, Virginio Brivio, che spiegò il progetto che intendeva coinvolgere le istituzioni locali nel promuovere le iniziative alpinistiche nel territorio. Una promozione ad alto raggio che mirava a riconoscere alla città di Lecco lo storico ruolo di una capitale dell’alpinismo.
Venne, quindi, proiettato il documentario “Una storia di uomini e montagne”, che ripercorre imprese maggiori del gruppo alpinistico attraverso filmati storici recuperati anche con il contributo della Camera di Commercio di Lecco.
La sala del palazzo di Montecitorio era gremita oltre ogni aspettativa. Veramente numerosa la rappresentanza lecchese con il senatore Lorenzo Bodega, già sindaco della città, l’onorevole Lucia Codurelli, il sindaco di Mandello Riccardo Mariani, il segretario generale di Confartigianato in Roma Cesare Fumgalli, affiancato da Giampiero Omati, sempre di Confartigianato. Erano pure presenti Maurizio Crippa, segretario generale di Unipro Confindustria e Carlo Mornati, di Mandello Lario, dirigente del CONI nazionale.
Le proiezioni sulle ultime trasferte in Patagonia del gruppo dei Ragni, realizzate nel ricordo di Agostino Rocca, sono state presentate da Gianfelice Rocca, vice presidente di Confindustria ed alpinista che ha ricordato con emozione il fratello scomparso. Vi sono state anche proiezioni di immagini realizzate dal Ragno e guida Mario Conti, uno dei quattro del Cerro Torre del centenario, purtroppo non più rientrato a casa nell’autunno trascorso al termine di un’abituale passeggiata pomeridiana nei boschi della Valtellina dove aveva ultimamente la residenza.
C’è da ricordare che i Ragni a Roma ebbero modo di effettuare una visita della capitale nei suoi monumenti maggiori, guidati dall’ex parlamentare Lamberto Riva, già preside del liceo classico Manzoni di Lecco.
Nel corso dell’incontro non mancarono i richiami a quanto scritto sul libro “CAI Sezione di Lecco – Un secolo di storia”, uscito in occasione del centenario del 1974, voluto in particolare da Riccardo Cassin e Giancarlo Riva. L’allora presidente generale del CAI, Giovanni Spagnolli, che era il presidente del Senato della Repubblica, sottolineò “L’impegno del CAI si proietta verso il futuro per mantenere l’equilibrio fra l’uomo e la montagna, affinchè il rapporto fra gli alpinisti e quanti sulla montagna vivono, e la natura, possa rimanere vivo”.
Spagnolli aggiunse “E’ una presentazione questa mia, ma è anche un ringraziamento per quanto la sezione ha fatto in cento anni a Lecco, per le sue montagne e nel mondo per il nome del Club Alpino Italiano, dell’alpinismo e della Patria”.
Per i Ragni si scrisse: “Dopo Nibbio e Medale sono saliti anche a Montecitorio”
A.B.