Calolzio: l'ingresso del nuovo arciprete, 'don Antonio sii prete del vento di Dio'

Disbrigate quelle che – banalizzando – potrebbero essere etichettate come le “formalità di rito”, l'annuncio “Ecco il vostro parroco, don Antonio Vitali” è stato salutato dalla navata, piena fino a lasciare gente in piedi, con un sentito, caloroso, applauso. 


Già “al vertice” delle parrocchie di Foppenico e Sala, da quest'oggi il sacerdote, classe 1963, originario di Calusco d'Adda, è la nuova guida anche dalla comunità del “centro”, con San Martino vescovo per patrono, nonché responsabile della Comunità pastorale che, da un lustro ormai, lega le tre realtà calolziesi.

“Ho detto sì al Vescovo – non mi sono autocandidato – perché ho pensato potessimo fare ancora strada insieme, dopo il percorso che abbiamo iniziato cinque anni fa” ha detto il protagonista della giornata al termine della funzione per il suo solenne ingresso quale nuovo arciprete, augurandosi di poter veder crescere i semi piantati al momento della costituzione della Comunità pastorale stessa. 

La giornata di festeggiamenti, proseguita poi con il rinfresco in oratorio, si era aperta, inusualmente a... passo di danza. In piazza Vittorio Veneto, dinnanzi al municipio, era previsto infatti l'intervento istituzionale dell'amministrazione comunale ma, a sorpresa, anche la Virtus in Ludis, la società sportiva legata alla parrocchia, ha voluto rendere omaggio a don Antonio, proponendo alcune apprezzate coreografie, dopo il messaggio di “benvenuto” letto dal vicesindaco Aldo Valsecchi, in fascia tricolore per l'occasione. 
Con la Croce in testa circondata da una nutrita schiera di piccoli chierichetti e il corpo musicale Gaetano Donizetti a dare il passo, tutti i presenti si sono poi incamminati verso la chiesa arcipresbiterale, con gli stendardi ed i rappresentati delle diverse associazioni attive in città ad allungare il serpentone. Attorno a don Tonino, come affettuosamente lo ha sempre chiamato il suo predecessore don Giancarlo Scarpellini – ricordato con gratitudine dallo stesso don Vitali, al momento dei “grazie” espressi sul finire della messa – tutti i religiosi attivi nelle tre parrocchie dell'Unita Pastorale e don Andrea Pirletti, parroco di Pascolo e Vercurago, amico e instancabile collaboratore, nella veste di delegato del Vescovo per la cerimonia odierna.

Proprio a lui, è dunque spettata l'omelia. “Don Antonio – ha esordito – sei fortunato! Hai una comunità desiderosa di conoscerti e amante della sintesi” ha detto, strappando ampi sorrisi nel riferire come gli siano giunte all'orecchio le domande poste dai nuovi parrocchiali a quelli di Sala e Foppenico circa la loro guida e l'invito ricevuto a... non dilungarsi troppo dal pulpito. 

Rifacendosi alle Scritture proposte per questa domenica, don Andrea ha rivolto al “collega” una serie di auguri a cominciare dall'essere “uomo che ha il coraggio di annunciare che l'amore di Dio ha il potere di cambiare le cose. Annuncialo sempre, sii uomo capace di dire che l'amore trasforma le cose. Se sappiamo invocare lo spirito di Dio, Dio sa moltiplicare i semi di bene”; “sii uomo che prima di tutto sa di essere peccatore e ha bisogno di essere perdonato. Non esiste il prete perfetto, esiste il prete peccatore che chiede perdono”; “sii prete che chiede a Dio di essere testimone di bellezza quando le lacrime della nostra gente ci vengono consegnate”; “sii uomo e prete che si ricorda sempre che c'è la possibilità di cambiare”; “sii uomo e prete che ricorda che solo l'amore di Dio può farti diventare uomo migliore, più sereno, più felice”; “sii prete – da ultimo, ispirato anche dal “meteo” di questi giorni -  del vento di Dio, soffio d'amore”. 

Da parte loro, i nuovi parrocchiani si sono detti “consapevoli delle sfide che ci attendono”, pronti a un nuovo cammino. Che abbia inizio!