Valmadrera inaugura Spazio FBF 'incontrando' a 25 anni dalla scomparsa Ersy Dell'Oro

"Sicuramente avrebbe avuto ancora molto da dire e da fare. Però penso che lui è ancora qui oggi, come ha detto anche il sindaco. Se voi guardate le sue opere, potete cogliere un po' della sua anima, basta che vi mettete davanti e rimanete ad ascoltare. Vedrete che vi racconterà qualcosa di meraviglioso". Una chiosa che dice tutto. A cominciare dall'immortalità, attraverso le sue tele, di un artista. E nel caso specifico l'attualità, a venticinque anni dalla scomparsa, di un artista "già avanti" ai suoi tempi, capace con i suoi quadri ed in generale con la sua produzione - essendosi dedicato anche alla scultura e alla poesia - di esprimere contenuti sociali e di denuncia, in relazione a quel mondo che oggi è andato ancor più peggiorando, come sottolineato dalla moglie Maria, custode del suo lascito.
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E' stata inaugurata nella serata di sabato 14 settembre la mostra che ripercorre l'intera carriera, spaziando tra i decenni, del valmadrerese Ersilio "Ersy" Dell'Oro allestita nella sala esposizioni “Spazio FBF” del Centro Fatebenefratelli, restituita proprio quest'oggi, dopo un intervento di riqualificazione che ha interessato l'intero stabile, alla collettività. 
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"Sono davvero contento che la prima mostra di questa sala sia dedicata a lui, ad un artista di Valmadrera, ad un artista della nostra comunità" ha detto prendendo la parola il sindaco Cesare Colombo. "Penso che questo sia il modo migliore per inaugurare questa sala perché chiarisce il vero obiettivo della ristrutturazione di questi spazi: non certo l'ambizione di sistemare un luogo, ma l'ambizione di farlo vivere, di farlo diventare un'occasione di incontro, di generare comunità. Come sta avvenendo tra noi questa sera grazie alla mostra che potremo vivere insieme. In secondo luogo, un pensiero di ringraziamento alla famiglia di Ersilio per darci l'opportunità di incontrare le sue opere. Dico proprio "incontrare" perché non ho conosciuto personalmente Ersilio Dell'Oro, ma penso che la visione delle sue opere sia un modo per incontrarlo e conoscerlo, ma soprattutto per provare a guardare il mondo dal suo punto di vista. E il punto di vista di un'artista è sempre un po' speciale. A giugno dello scorso anno - ha aggiunto ancora Colombo che per ogni occasione propone trova una citazione a tema - Papa Francesco in occasione di un incontro con alcuni artisti diceva così: "Siete un po' come i profeti. Sapete guardare le cose sia in profondità sia in lontananza, come sentinelle che stringono gli occhi per scrutare l'orizzonte e scandagliare la realtà al di là delle apparenze". Grazie quindi per darci la possibilità di vedere la realtà con gli occhi di Ersilio, grazie per darci un'occasione per "pensare". E al giorno d'oggi avere una occasione per pensare è davvero importante".  
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La famiglia Dell'Oro

La famiglia, per bocca di una delle figlie di “Ersy”, ha, a sua volta, espresso una serie "grazie": “il primo alla mamma, perché fortemente ha voluto questa mostra in occasione del 25° della scomparsa di mio padre. Il secondo grazie all'amministrazione comunale che ci ha dato la possibilità di venire in questa sala, appena rinnovata, e per primi, nonché allo staff della biblioteca che ci ha supportato, soprattutto in questa ultima settimana durante l'allestimento. Un grazie a tutti voi che siete qui stasera, per ricordare “Ersy” o per conoscerlo perché, come ha detto il sindaco, qualcuno non ha avuto modo di farlo. L'ultimo grazie va sicuramente a “Ersy”, perché ci ha lasciato tutti questi capolavori, che sanno riempirci gli occhi di bellezza però sanno anche farci riflettere e sanno provocarci perché la sua arte era anche quello. Del resto già negli anni '70 già parlava di ecologia".
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"Lui - ha aggiunto ancora regalando al pubblico intervenuto un ricordo più intimo del papà - era un uomo curioso, voleva sempre conoscere, non si saziava mai di conoscenza: studiava e leggeva sempre. Ricordo di averlo visto sempre con un pennello o una matita in mano, altrimenti con un libro. E tutte le cose che imparava, automaticamente le trasmetteva a noi, perché ci coinvolgeva nella sua passione, in qualunque cosa, in qualunque momento. Ci ha trasmesso tanto cose e lo avrebbe fatto anche con i nipoti, se ne avesse avuto la possibilità. In questi 25 anni tante volte mi sono soffermata a pensare cosa avrebbe fatto se fosse stato qui. Me lo immagino con tutti i suoi nipoti intorno mentre racconta le sue fantastiche storie, che ha raccontato anche a noi figli, vere o non vere, comunque fantastiche. Sicuramente avrebbe potuto dare molto anche a loro. Però qualcosa è riuscito a trasmettere, seppur non direttamente. La capacità innata con il disegno e la passione per l'arte sono arrivate. Poi qualcuno ha afferrato il testimone e ha proseguito con il suo percorso..." ha detto, facendo accenno alla giovane Greta, artista come il nonno e come, a modo loro, tutti e tre i figli di Dell'Oro, Ofelia, Veronica e Wolfango, che hanno messo in mostra un assaggio del loro talento al pian terreno dello “Spazio FBF”. "Impronte d'artista", non a caso, il titolo dato all'iniziativa.

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A.M.
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