CdA di Linee Lecco: ora Santi dovrebbe rappresentare tutte le minoranze ma chi è?
Facciamo un po' di chiarezza in un ginepraio di tentativi maldestri di dipingere come legittima una nomina che è solo frutto di un inciucio politico tra il sindaco di Lecco e il consigliere regionale di Fratelli d'Italia Giacomo Zamperini.
Nei giorni scorsi il vicepresidente del Consiglio comunale di Lecco, Andrea Corti, mi ha telefonato - come ad altri capigruppo - per avvertirmi di aver ricevuto dal Sindaco di Lecco Mauro Gattinoni l'incarico di sondare tutte le minoranze consiliari sul gradimento dei candidati di riferimento per rappresentare l'opposizione nel nuovo Cda di Linee Lecco ( orientamenti vincolanti in quanto l'opposizione ha diritto a un Membro effettivo del Consiglio di amministrazione).
Il sindaco chiedeva il nome di una donna e di un uomo per garantire la parità di genere.
I capigruppo dei partiti e movimenti del centro destra mi hanno informato unitariamente di aver indicato Francesca Meles, consigliera uscente del CdA della società pubblica e ho detto loro che io avrei sostenuto Nicola Pontiggia, volto conosciuto, affermato imprenditore di Lecco, già membro del CdA dell'interporto logistico del Bione, senza aver nessuna contrarietà alla nomina della Dott. ssa Meles, qualora il sindaco l'avesse preferita a Pontiggia, conoscendo i prerequisiti di entrambi ero tranquillo di affidare il ruolo a persone competenti e serie.
Quindi Andrea Corti incaricato dal Sindaco ha messo nero su bianco i due nomi indicati dalla minoranza consiliare. Nessun altro nome è stato fatto dai capigruppo nei tempi dati dal Sindaco.
Come un fulmine a ciel sereno vengo a sapere che il Sindaco - scavalcando e non considerando l’opinione dei rappresentati in Consiglio delle opposizioni - si è incontrato o messo d'accordo , non già con la figura istituzionale deputata nella persona di Filippo Boscagli, capogruppo di Fratelli d'Italia , ma con il consigliere regionale Giacomo Zamperini che ha messo sul tavolo il nome di Stefano Santi che nessuno localmente, mi consta, conosce.
Ora Santi dovrebbe rappresentare tutte le minoranze in cda, ma nessuno l'ha mai visto, ne conosciuto, se non il Sindaco e Zamperini.
Il sindaco non si è arrogato solo il diritto di decidere i due membri della maggioranza, ma anche chi deve rappresentare la minoranza avvalendosi di una dubbia prerogativa, senza tener nel minimo conto il parere delle opposizioni e sopratutto delle competenze che dovrebbero sempre guidare le nomine .
Vuole un CdA piegato ai suoi capricci e malleabile ; reputo che il primo sarà far ritirare il ricorso al Tar per l'edificio da abbattere della Piccola dove gli errori di questa Amministrazione sono stati devastanti.
La vicenda è grave, ma non è seria!
A noi non interessa la diatriba Piazza - Zamperini, non interessano le poltrone, non le abbiamo volute nemmeno quando ce le hanno offerte in sede di ballottaggio, ci interessa e molto la coerenza, la trasparenza, la serietà.
Un sindaco che incarica una figura istituzionale per monitorare le minoranze e poi bellamente ignora gli orientamenti delle stesse è un sindaco imbarazzante, che squalifica i suoi stessi propositi e la sua stessa figura istituzionale.
Un sindaco proiettato a dividere gli antagonisti con giochetti sleali è un sindaco dove anche gli attuali alleati si devono guardare le spalle , perché ciò che ha fatto alle minoranze con linee Lecco lo potrebbe ripetere presto anche nel suo campo.
Quando si hanno inclinazioni di questo genere non si perde il vizio.
La lealtà istituzionale è qualcosa che non si impara, devi avere un tuo rigore etico e morale, evidentemente un elemento sconosciuto a questo sindaco che sta trascinando nella complicità anche i gruppi storici della sinistra.
Nei giorni scorsi il vicepresidente del Consiglio comunale di Lecco, Andrea Corti, mi ha telefonato - come ad altri capigruppo - per avvertirmi di aver ricevuto dal Sindaco di Lecco Mauro Gattinoni l'incarico di sondare tutte le minoranze consiliari sul gradimento dei candidati di riferimento per rappresentare l'opposizione nel nuovo Cda di Linee Lecco ( orientamenti vincolanti in quanto l'opposizione ha diritto a un Membro effettivo del Consiglio di amministrazione).
Il sindaco chiedeva il nome di una donna e di un uomo per garantire la parità di genere.
I capigruppo dei partiti e movimenti del centro destra mi hanno informato unitariamente di aver indicato Francesca Meles, consigliera uscente del CdA della società pubblica e ho detto loro che io avrei sostenuto Nicola Pontiggia, volto conosciuto, affermato imprenditore di Lecco, già membro del CdA dell'interporto logistico del Bione, senza aver nessuna contrarietà alla nomina della Dott. ssa Meles, qualora il sindaco l'avesse preferita a Pontiggia, conoscendo i prerequisiti di entrambi ero tranquillo di affidare il ruolo a persone competenti e serie.
Quindi Andrea Corti incaricato dal Sindaco ha messo nero su bianco i due nomi indicati dalla minoranza consiliare. Nessun altro nome è stato fatto dai capigruppo nei tempi dati dal Sindaco.
Come un fulmine a ciel sereno vengo a sapere che il Sindaco - scavalcando e non considerando l’opinione dei rappresentati in Consiglio delle opposizioni - si è incontrato o messo d'accordo , non già con la figura istituzionale deputata nella persona di Filippo Boscagli, capogruppo di Fratelli d'Italia , ma con il consigliere regionale Giacomo Zamperini che ha messo sul tavolo il nome di Stefano Santi che nessuno localmente, mi consta, conosce.
Ora Santi dovrebbe rappresentare tutte le minoranze in cda, ma nessuno l'ha mai visto, ne conosciuto, se non il Sindaco e Zamperini.
Il sindaco non si è arrogato solo il diritto di decidere i due membri della maggioranza, ma anche chi deve rappresentare la minoranza avvalendosi di una dubbia prerogativa, senza tener nel minimo conto il parere delle opposizioni e sopratutto delle competenze che dovrebbero sempre guidare le nomine .
Vuole un CdA piegato ai suoi capricci e malleabile ; reputo che il primo sarà far ritirare il ricorso al Tar per l'edificio da abbattere della Piccola dove gli errori di questa Amministrazione sono stati devastanti.
La vicenda è grave, ma non è seria!
A noi non interessa la diatriba Piazza - Zamperini, non interessano le poltrone, non le abbiamo volute nemmeno quando ce le hanno offerte in sede di ballottaggio, ci interessa e molto la coerenza, la trasparenza, la serietà.
Un sindaco che incarica una figura istituzionale per monitorare le minoranze e poi bellamente ignora gli orientamenti delle stesse è un sindaco imbarazzante, che squalifica i suoi stessi propositi e la sua stessa figura istituzionale.
Un sindaco proiettato a dividere gli antagonisti con giochetti sleali è un sindaco dove anche gli attuali alleati si devono guardare le spalle , perché ciò che ha fatto alle minoranze con linee Lecco lo potrebbe ripetere presto anche nel suo campo.
Quando si hanno inclinazioni di questo genere non si perde il vizio.
La lealtà istituzionale è qualcosa che non si impara, devi avere un tuo rigore etico e morale, evidentemente un elemento sconosciuto a questo sindaco che sta trascinando nella complicità anche i gruppi storici della sinistra.
Corrado Valsecchi, capogruppo consiliare di appello per Lecco