PAROLE CHE PARLANO/194

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Peccato

La parola peccato è profondamente radicata nella nostra cultura e nelle nostre coscienze. Evoca immagini di trasgressioni, di colpe e di un allontanamento dall’ordine morale.

Etimologicamente, peccato deriva dal latino peccare, che significa letteralmente "commettere un errore", ma anche "mettere un piede in fallo", suggerendo l'immagine di una deviazione da un cammino retto, di una caduta da uno stato di grazia.

Queste radici etimologiche ci rimandano a un'idea molto antica e diffusa, quella del peccato originale, ovvero della colpa primordiale che grava sull'umanità fin dalla sua creazione. Questa concezione, presente in molte religioni, è legata all'idea di una legge divina che l'uomo ha trasgredito, allontanandosi così da Dio e dalla perfezione originaria.

Il peccato è così strettamente legato all'idea di "passo falso" probabilmente perché i nostri antenati, osservando la natura e il proprio corpo, si sono resi conto che ogni movimento, ogni azione, ha delle conseguenze. Un passo falso poteva portare a una caduta, a una ferita, o addirittura alla morte. Questa esperienza concreta è stata poi estesa al campo morale.

L'idea del peccato è quindi profondamente legata al corpo e alla materialità. Il corpo, con i suoi desideri e le sue passioni, è spesso visto come la fonte della tentazione e della caduta. Non a caso, molti peccati sono legati alla sfera sessuale, al cibo, al potere e alla ricchezza, ovvero a tutto ciò che può distrarre l'uomo dalla sua ricerca spirituale.

Rubrica a cura di Dino Ticli
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