Lecco: prof. condannato per truffa aggravata in danno a un collega
La caduta patita quest'oggi non ha impedito al processo a suo carico di arrivare a sentenza. Attilio G., ex professore all'Istituto Fiocchi di Lecco, nel pomeriggio odierno ha rimediato una condanna a un anno e tre mesi per truffa aggravata in danno ad altro docente della stessa scuola, venendosi altresì revocato il beneficio della sospensione condizionale della pena di cui godeva in relazione ad altre due sentenze avverse.
I fatti portati all'attenzione del giudice in ruolo monocratico Bianca Maria Bianchi risalgono al 2019, quando appunto l'imputato frequentava, da insegnante, il plesso di via Belfiore. Stando all'impianto accusatorio, avrebbe "spillato" la bellezza di 20.500 euro ad un altro professore, nell'ambito di un "affare" legato all'acquisto di una autovettura, diventate poi due.
Il denunciante - costituito parte civile e rappresentato in Aula dall'avvocato Elisa Magnani - avrebbe infatti raccontato al collega di necessitare di una macchina nuova, di piccole dimensioni, per muoversi in città e quell'altro gli avrebbe proposto un modello che faceva al caso suo, dicendo di essere un collaboratore di una concessionaria con sede nel milanese, capace - importando direttamente dalla Germania - di strappare prezzi concorrenziali. Così vantaggiosi da portare la vittima a commissionare all'imputato non solo una vettura per sé ma anche una per la consorte, iniziando a versare prima l'acconto, poi l'intera cifra pattuita a saldo. Senza vedere mai ne' la prima ne' la seconda utilitaria ordinata.
Appropriazione indebita il reato inizialmente contestato ad Attilio G, assistito dall'avvocato Sonia Riva, con il capo d'imputazione poi modificato a istruttoria conclusa, sentiti tutti i testimoni, in truffa aggravata. Riavvolto dunque il nastro, si è arrivati all'udienza odierna che l'imputato avrebbe voluto veder posticipata, avendo tentato di far valere (come già in passato) un legittimo impedimento, motivato dal fatto di essersi fatto male nottetempo dovendo ricorrere alle cure del pronto soccorso. Spazientita, la presidente della sezione penale del Tribunale di Lecco, ha chiesto ai carabinieri competenti per territorio di verificare l'effettiva presenza in ospedale del professore, aggiornando la causa al pomeriggio. E' stato Attilio G. stesso a far sapere poi di aver lasciato il PS alle 10.30, con zero giorni di prognosi. Non sussistendo dunque le ragioni per differire la discussione finale, il giudice ha dato la parola alle parti. La pubblica accusa ha chiesto un anno e sei mesi; leggermente più mite la sentenza, con l'imputato condannato a un anno e 3 mesi e 600 euro di multa, con riconoscimento di un risarcimento di 25.000 euro in favore della parte civile. Revocata, come anticipato, anche il beneficio della pena sospesa, in relazione alle due precedenti condanne irrogate all'insegnante, mai comparso in Aula.
I fatti portati all'attenzione del giudice in ruolo monocratico Bianca Maria Bianchi risalgono al 2019, quando appunto l'imputato frequentava, da insegnante, il plesso di via Belfiore. Stando all'impianto accusatorio, avrebbe "spillato" la bellezza di 20.500 euro ad un altro professore, nell'ambito di un "affare" legato all'acquisto di una autovettura, diventate poi due.
Il denunciante - costituito parte civile e rappresentato in Aula dall'avvocato Elisa Magnani - avrebbe infatti raccontato al collega di necessitare di una macchina nuova, di piccole dimensioni, per muoversi in città e quell'altro gli avrebbe proposto un modello che faceva al caso suo, dicendo di essere un collaboratore di una concessionaria con sede nel milanese, capace - importando direttamente dalla Germania - di strappare prezzi concorrenziali. Così vantaggiosi da portare la vittima a commissionare all'imputato non solo una vettura per sé ma anche una per la consorte, iniziando a versare prima l'acconto, poi l'intera cifra pattuita a saldo. Senza vedere mai ne' la prima ne' la seconda utilitaria ordinata.
Appropriazione indebita il reato inizialmente contestato ad Attilio G, assistito dall'avvocato Sonia Riva, con il capo d'imputazione poi modificato a istruttoria conclusa, sentiti tutti i testimoni, in truffa aggravata. Riavvolto dunque il nastro, si è arrivati all'udienza odierna che l'imputato avrebbe voluto veder posticipata, avendo tentato di far valere (come già in passato) un legittimo impedimento, motivato dal fatto di essersi fatto male nottetempo dovendo ricorrere alle cure del pronto soccorso. Spazientita, la presidente della sezione penale del Tribunale di Lecco, ha chiesto ai carabinieri competenti per territorio di verificare l'effettiva presenza in ospedale del professore, aggiornando la causa al pomeriggio. E' stato Attilio G. stesso a far sapere poi di aver lasciato il PS alle 10.30, con zero giorni di prognosi. Non sussistendo dunque le ragioni per differire la discussione finale, il giudice ha dato la parola alle parti. La pubblica accusa ha chiesto un anno e sei mesi; leggermente più mite la sentenza, con l'imputato condannato a un anno e 3 mesi e 600 euro di multa, con riconoscimento di un risarcimento di 25.000 euro in favore della parte civile. Revocata, come anticipato, anche il beneficio della pena sospesa, in relazione alle due precedenti condanne irrogate all'insegnante, mai comparso in Aula.