Lavello: al Santuario il 50° di ordinazione di don Angelo Belotti
“Celebrare il 50° di ordinazione si riduce in dire grazie al Signore per la sua fedeltà. Fedeltà che io ho avuto modo di toccare con mano. Sono quindi qui con voi a dire grazie”.
Don Angelo Belotti, già parroco di Foppenico, domenica mattina al Santuario ha chiuso così l'omelia pronunciata in occasione della Festa del Lavello, con i presenti che, spontaneamente, hanno poi salutato le sue parole con un caldo applauso.
Fedeltà. E' attorno a questo termine, ripreso dalle Scritture proposte nel corso della funzione, che il sacerdote ha improntato la riflessione proposta ai tanti parrocchiani in preghiera, con il sindaco Marco Ghezzi e il suo vice Aldo Valsecchi in prima fila, non prima di aver ricordato come il centro della Festa debba essere l'Eucarestia, mentre tutto il resto debba essere considerato corollario. “Si fa festa, ha sottolineato, perché si ha un motivo per dire grazie, per dire al Signore “davvero grande sei stato nel tuo amore””.
Maria, la protagonista della giornata, diventa dunque “immagine di questo grazie”, diventa “per noi esempio e testimone che il nostro Dio è un Dio fedele” ha detto, facendo riferimento altresì ad un Dio che non ci abbandona, nemmeno in quei momenti in cui per noi è difficile comprendere il perché di quel che stiamo vivendo e del suo disegno.
“Dirti grazie don Angelo è poco” ha sottolineato al termine della cerimonia don Antonio Vitali, suo successore alla guida della parrocchia di Foppenico, ereditata nel 2017 con il trasferimento del festeggiato a Curno, dopo quasi 14 anni di permanenza a Calolzio. “Per la tua preghiera, per la tua sincera amicizia, per la vicinanza sempre dimostrata alla parrocchia”.
Una parrocchia rimasta nel cuore del sacerdote, nato a Serina, prete per l'appunto dal '74, partito da missionario per la Bolivia già nell'82 e rientrato solo dopo 12 anni, destinato dapprima a Foresto Sparso e poi appunto a Foppenico rilevando don Franco Gherardi.
“Il Signore – ha confermato don Antonio, che domenica prossimo farà il suo ingresso da responsabile della parrocchia di San Martino dopo essersi già preso sulle spalle anche quella di Sala – è fedele davvero. Ti auguro tanti altri anni per dire grazie al Signore con la tua intelligenza, la tua sensibilità, il tuo esempio”.
Don Angelo Belotti, già parroco di Foppenico, domenica mattina al Santuario ha chiuso così l'omelia pronunciata in occasione della Festa del Lavello, con i presenti che, spontaneamente, hanno poi salutato le sue parole con un caldo applauso.
Fedeltà. E' attorno a questo termine, ripreso dalle Scritture proposte nel corso della funzione, che il sacerdote ha improntato la riflessione proposta ai tanti parrocchiani in preghiera, con il sindaco Marco Ghezzi e il suo vice Aldo Valsecchi in prima fila, non prima di aver ricordato come il centro della Festa debba essere l'Eucarestia, mentre tutto il resto debba essere considerato corollario. “Si fa festa, ha sottolineato, perché si ha un motivo per dire grazie, per dire al Signore “davvero grande sei stato nel tuo amore””.
Maria, la protagonista della giornata, diventa dunque “immagine di questo grazie”, diventa “per noi esempio e testimone che il nostro Dio è un Dio fedele” ha detto, facendo riferimento altresì ad un Dio che non ci abbandona, nemmeno in quei momenti in cui per noi è difficile comprendere il perché di quel che stiamo vivendo e del suo disegno.
“Dirti grazie don Angelo è poco” ha sottolineato al termine della cerimonia don Antonio Vitali, suo successore alla guida della parrocchia di Foppenico, ereditata nel 2017 con il trasferimento del festeggiato a Curno, dopo quasi 14 anni di permanenza a Calolzio. “Per la tua preghiera, per la tua sincera amicizia, per la vicinanza sempre dimostrata alla parrocchia”.
Una parrocchia rimasta nel cuore del sacerdote, nato a Serina, prete per l'appunto dal '74, partito da missionario per la Bolivia già nell'82 e rientrato solo dopo 12 anni, destinato dapprima a Foresto Sparso e poi appunto a Foppenico rilevando don Franco Gherardi.
A.M.