Garlate: il meteo 'tradisce' la Festa delle Corti. Il sindaco elogia appartenza e rispetto
Edizione 2024 della Festa delle Corti guastata dal maltempo che, ampiamente annunciato, ha portato a cancellare tutto ciò che era stato previsto per domenica (ad eccezione delle visite guidate e di alcuni punti ristoro dove i volontari, imperterriti, hanno continuato a spadellare per allietare i palati di chi, sfidando la pioggia, ha voluto comunque mettersi a sedere nelle tavolate imbandite per l'occasione).
Si è salvata, di fatto, solo la serata di sabato che ha comunque saputo far assaporare ai tanti intervenuti lo spirito di una iniziativa arrivata quest'anno all'invidiabile traguardo della 31^ edizione.
Ha parlato così di "orgoglio", come prima sensazione legata a questo appuntamento di fine estate, il sindaco Giuseppe Conti, ringraziando poi, nel corso della cerimonia di apertura, tutti coloro che, capitanati dall'assessore Diana Nava - al suo fianco - hanno lavorato per riproporre l'iniziativa oltre ovviamente agli sponsor (ACinque in primis) e alle istituzioni, a cominciare dalla Regione, fino agli amministratori del territorio che non sono mancati al taglio del nastro.
"Questo impegno corale - ha detto Conti - ha permesso di costruire un palcoscenico dentro uno scenario che di fatto rappresenta la vita quotidiana del nostro paese, uno spettacolo sempre diverso ma riconoscibile tutti gli anni perché esalta la nostra appartenenza a un mondo del quale ci appartengono tradizioni ma sopratutto valori. Noi siamo questo: siamo gente a cui piace affermarsi per quello che fa e che ha fatto piuttosto che per quello che dice o ha detto, che accarezza con lo sguardo le nostre colline e il nostro lago e si accorge che è questo il paesaggio di cui ha nostalgia quando torna da un viaggio che l'ha portato lontano da casa e pensa che non è difficile che anche Leonardo da Vinci, come dicono, ne sia rimasto colpito; siamo gente che non si tira indietro quando le cose diventano difficili e la strada è in salita, che sa che tenere la schiena dritta è uno dei presupposti per dare un senso alla vita che trascorre".
Un discorso quello del sindaco aperto anche a chi a Garlate approda da fuori. "Garlatesi - ha infatti sottolineato - si nasce, ma anche senza dubbio Garlatesi si diventa. Si diventa lasciandosi coinvolgere dall'accoglienza che il paese sa esprimere, trovando motivi comuni nell'essere coscienti dei valori che questa comunità porta con sé, del rispetto che questa comunità richiede e per certi versi pretende, a cominciare dal decoro e dal rispetto delle regole".
Con esempi concreti, dai vandalismi sul lungolago, ai giochi usati in maniera inopportuna fino ai cestini riempiti con i rifiuti domestici, Conti ha così richiamato - tutti - al senso di appartenenza: "sentirsi comunità - ha sottolineato - è rispettarla e rispettarla vuol dire contribuire ognuno per la sua parte a renderla decorosa e accogliente e quindi sforzarsi a seguire le regole. Spero - ha proseguito ancora - che la materia di educazione civica ridivenga un pilastro dell'insegnamento. Anche per questo serve questa Festa, perché chi abita questa comunità, ma ancora non la vive e non la pratica, possa capire quanto sono profonde le sue radici e quanto è importante preservarla e migliorarla. Questi due giorni lasciano ogni anno un segno e rendono palese ed evidente cosa ci è stato affidato e cosa vogliamo trasmettere. Spero che sappiamo lasciarci coinvolgere in una narrazione che deve continuare e che quelli che verranno dopo di noi siano a loro volta orgogliosi di chi li ha preceduti".
Applausi, per lui e per gli attori che - già dal momento inaugurale - hanno "movimentato" la serata, impersonando personaggi di una volta, dal sciur Curaat agli sposi, passando anche dal postino agli ubriachi, contribuendo a riportare il pubblico indietro nel tempo, facendo rivivere le corti e i cortili aperti per l'occasione, mentre nell'aria si respirava il profumo dei tortelli di Maria o dell'uva appena pigiata.
36 i punti di interesse allestiti, con l’esposizione di attrezzi agricoli e moto d’epoca, il mercatino dei libri e il pozzo di San Patrizio... Senza dimenticare i ristori, davvero per tutti i gusti.
Peccato solo per l'acqua a catinelle di domenica pomeriggio. Andrà meglio nel 2025.
Si è salvata, di fatto, solo la serata di sabato che ha comunque saputo far assaporare ai tanti intervenuti lo spirito di una iniziativa arrivata quest'anno all'invidiabile traguardo della 31^ edizione.
Ha parlato così di "orgoglio", come prima sensazione legata a questo appuntamento di fine estate, il sindaco Giuseppe Conti, ringraziando poi, nel corso della cerimonia di apertura, tutti coloro che, capitanati dall'assessore Diana Nava - al suo fianco - hanno lavorato per riproporre l'iniziativa oltre ovviamente agli sponsor (ACinque in primis) e alle istituzioni, a cominciare dalla Regione, fino agli amministratori del territorio che non sono mancati al taglio del nastro.
"Questo impegno corale - ha detto Conti - ha permesso di costruire un palcoscenico dentro uno scenario che di fatto rappresenta la vita quotidiana del nostro paese, uno spettacolo sempre diverso ma riconoscibile tutti gli anni perché esalta la nostra appartenenza a un mondo del quale ci appartengono tradizioni ma sopratutto valori. Noi siamo questo: siamo gente a cui piace affermarsi per quello che fa e che ha fatto piuttosto che per quello che dice o ha detto, che accarezza con lo sguardo le nostre colline e il nostro lago e si accorge che è questo il paesaggio di cui ha nostalgia quando torna da un viaggio che l'ha portato lontano da casa e pensa che non è difficile che anche Leonardo da Vinci, come dicono, ne sia rimasto colpito; siamo gente che non si tira indietro quando le cose diventano difficili e la strada è in salita, che sa che tenere la schiena dritta è uno dei presupposti per dare un senso alla vita che trascorre".
Un discorso quello del sindaco aperto anche a chi a Garlate approda da fuori. "Garlatesi - ha infatti sottolineato - si nasce, ma anche senza dubbio Garlatesi si diventa. Si diventa lasciandosi coinvolgere dall'accoglienza che il paese sa esprimere, trovando motivi comuni nell'essere coscienti dei valori che questa comunità porta con sé, del rispetto che questa comunità richiede e per certi versi pretende, a cominciare dal decoro e dal rispetto delle regole".
Con esempi concreti, dai vandalismi sul lungolago, ai giochi usati in maniera inopportuna fino ai cestini riempiti con i rifiuti domestici, Conti ha così richiamato - tutti - al senso di appartenenza: "sentirsi comunità - ha sottolineato - è rispettarla e rispettarla vuol dire contribuire ognuno per la sua parte a renderla decorosa e accogliente e quindi sforzarsi a seguire le regole. Spero - ha proseguito ancora - che la materia di educazione civica ridivenga un pilastro dell'insegnamento. Anche per questo serve questa Festa, perché chi abita questa comunità, ma ancora non la vive e non la pratica, possa capire quanto sono profonde le sue radici e quanto è importante preservarla e migliorarla. Questi due giorni lasciano ogni anno un segno e rendono palese ed evidente cosa ci è stato affidato e cosa vogliamo trasmettere. Spero che sappiamo lasciarci coinvolgere in una narrazione che deve continuare e che quelli che verranno dopo di noi siano a loro volta orgogliosi di chi li ha preceduti".
Applausi, per lui e per gli attori che - già dal momento inaugurale - hanno "movimentato" la serata, impersonando personaggi di una volta, dal sciur Curaat agli sposi, passando anche dal postino agli ubriachi, contribuendo a riportare il pubblico indietro nel tempo, facendo rivivere le corti e i cortili aperti per l'occasione, mentre nell'aria si respirava il profumo dei tortelli di Maria o dell'uva appena pigiata.
Peccato solo per l'acqua a catinelle di domenica pomeriggio. Andrà meglio nel 2025.
A.M.