A Cascina Migliorate nasce il primo vino del Monte Barro
Nel cuore del Parco del Monte Barro, affacciata sui panorami di Oggiono e Civate, sorge a Galbiate Cascina Migliorate. Da tempo abbandonata e dimenticata, oggi è un sito in rinascita grazie all’impegno di Valentina Bellati e di suo marito Federico De Bettin.
La loro storia è un racconto di passione, di amore per la terra e di un sogno che sta prendendo vita, piano piano, tra i filari di una vigna.
Nel 2018, Valentina e Federico si sono imbattuti dopo lunghe ricerche in questa cascina, un luogo che, nonostante il lungo abbandono, rivelava ancora tracce di una precedente attività agricola.
"Abbiamo trovato la cascina e i suoi terreni in uno stato di completo abbandono" ha raccontato Valentina. "Ma c'era qualcosa di speciale qui, un potenziale nascosto sotto anni di incuria che aspettavano solo di essere riscoperti".
Il primo passo fu decisamente tosto: ripulire la terra invasa da arbusti e piante infestanti. Federico, con la sua formazione in scienze e tecnologie agrarie e un passato nel giardinaggio, si mise all'opera con determinazione. "È stato un lavoro molto lungo, ma abbiamo portato alla luce un vero tesoro. Dai muretti in pietra, alle balze che caratterizzano il terreno, fino al fontanile con una sorgente d'acqua, tutto è tornato a nuova vita" ha ricordato Federico.
La grande rivelazione venne, però, dalle analisi del terreno, condotte con l’aiuto degli esperti agronomi del Consorzio IGT Terre Lariane: i terreni di Cascina Migliorate si rivelarono perfetti per la viticoltura.
"Solo successivamente abbiamo scoperto che la vigna c’è sempre stata qui. Così abbiamo deciso di riportare questa tradizione all'interno del parco'' ha detto Valentina, spiegando il percorso condotto sotto la guida degli agronomi del Consorzio IGT Terre Lariane, che tutela le attività vitivinicole nelle province di Lecco e Como.
La coppia iniziò a piantare la prima vigna di Pinot Nero. "È stato un lavoro durissimo, fatto tutto a mano, ma vedere le prime piante crescere è stata un’emozione indescrivibile” ha raccontato Federico.
Al Pinot nero seguirono Pinot Bianco e Chardonnay, portando l’estensione della vigna a quasi 2 ettari, con l’obiettivo di espandersi ulteriormente.
"Le prime bottiglie di Pinot Nero sono state un'emozione. Non vediamo l'ora di condividerle con il pubblico'' ha raccontato Valentina spiegando che la visione della coppia va oltre la produzione vinicola: l’idea è quella di recuperare le cantine originali in pietra presenti nel seminterrato della cascina per creare un luogo dove le persone possano assaporare i loro prodotti, all’interno di una cornice decisamente suggestiva offerta dal Monte Barro.
Oggi, Cascina Migliorate non è solo un’azienda agricola, ma un progetto di vita. Valentina e Federico hanno saputo trasformare un territorio dimenticato in un’oasi di produzione vinicola sostenibile e rispettosa dell'ambiente.
"Tutte le volte che facciamo qualche intervento, ci coordiniamo con l’ente parco. Il nostro lavoro è sempre in sintonia con la natura, e l’ente parco ci sostiene perché stiamo ridando vita a una zona che era completamente disabitata e abbandonata'' ha aggiunto la coppia, spiegando che la filosofia di Cascina Migliorate si riflette anche nella missione dell’azienda, che crede nell'importanza di riscoprire i territori del cuore, di imparare a percorrerli, ascoltarli e sentirne la mancanza quando si è lontani.
"Crediamo nell'energia della natura come spinta all’azione nella vita e viviamo ogni singolo passo come una meta. Siamo entusiasti del percorso che abbiamo intrapreso e non vediamo l'ora di vedere dove ci porterà" hanno concluso.
La loro storia è un racconto di passione, di amore per la terra e di un sogno che sta prendendo vita, piano piano, tra i filari di una vigna.
Nel 2018, Valentina e Federico si sono imbattuti dopo lunghe ricerche in questa cascina, un luogo che, nonostante il lungo abbandono, rivelava ancora tracce di una precedente attività agricola.
"Abbiamo trovato la cascina e i suoi terreni in uno stato di completo abbandono" ha raccontato Valentina. "Ma c'era qualcosa di speciale qui, un potenziale nascosto sotto anni di incuria che aspettavano solo di essere riscoperti".
Il primo passo fu decisamente tosto: ripulire la terra invasa da arbusti e piante infestanti. Federico, con la sua formazione in scienze e tecnologie agrarie e un passato nel giardinaggio, si mise all'opera con determinazione. "È stato un lavoro molto lungo, ma abbiamo portato alla luce un vero tesoro. Dai muretti in pietra, alle balze che caratterizzano il terreno, fino al fontanile con una sorgente d'acqua, tutto è tornato a nuova vita" ha ricordato Federico.
La grande rivelazione venne, però, dalle analisi del terreno, condotte con l’aiuto degli esperti agronomi del Consorzio IGT Terre Lariane: i terreni di Cascina Migliorate si rivelarono perfetti per la viticoltura.
"Solo successivamente abbiamo scoperto che la vigna c’è sempre stata qui. Così abbiamo deciso di riportare questa tradizione all'interno del parco'' ha detto Valentina, spiegando il percorso condotto sotto la guida degli agronomi del Consorzio IGT Terre Lariane, che tutela le attività vitivinicole nelle province di Lecco e Como.
La coppia iniziò a piantare la prima vigna di Pinot Nero. "È stato un lavoro durissimo, fatto tutto a mano, ma vedere le prime piante crescere è stata un’emozione indescrivibile” ha raccontato Federico.
Al Pinot nero seguirono Pinot Bianco e Chardonnay, portando l’estensione della vigna a quasi 2 ettari, con l’obiettivo di espandersi ulteriormente.
"Le prime bottiglie di Pinot Nero sono state un'emozione. Non vediamo l'ora di condividerle con il pubblico'' ha raccontato Valentina spiegando che la visione della coppia va oltre la produzione vinicola: l’idea è quella di recuperare le cantine originali in pietra presenti nel seminterrato della cascina per creare un luogo dove le persone possano assaporare i loro prodotti, all’interno di una cornice decisamente suggestiva offerta dal Monte Barro.
Oggi, Cascina Migliorate non è solo un’azienda agricola, ma un progetto di vita. Valentina e Federico hanno saputo trasformare un territorio dimenticato in un’oasi di produzione vinicola sostenibile e rispettosa dell'ambiente.
"Tutte le volte che facciamo qualche intervento, ci coordiniamo con l’ente parco. Il nostro lavoro è sempre in sintonia con la natura, e l’ente parco ci sostiene perché stiamo ridando vita a una zona che era completamente disabitata e abbandonata'' ha aggiunto la coppia, spiegando che la filosofia di Cascina Migliorate si riflette anche nella missione dell’azienda, che crede nell'importanza di riscoprire i territori del cuore, di imparare a percorrerli, ascoltarli e sentirne la mancanza quando si è lontani.
"Crediamo nell'energia della natura come spinta all’azione nella vita e viviamo ogni singolo passo come una meta. Siamo entusiasti del percorso che abbiamo intrapreso e non vediamo l'ora di vedere dove ci porterà" hanno concluso.
Sa.A.