Un nuovo libro su Giuseppe Di Vittorio: morì a Lecco nel 1957

I lecchesi che si sono affrettati ad acquistare il recentissimo libro “Figlio della terra – La leggenda di Peppino di Vittorio”, di Vittorio Del Giudice, speravano, in verità, di leggere qualche riga in più delle non molte dedicate alla città, che il 1° novembre 1957 vide la scomparsa dello storico sindacalista pugliese. Certo, vi sono note più ampie e profonde della cronaca di quella tragica giornata, quando si sottolinea che “Oggi la società più che cambiata si è capovolta. La forza delle tute blu è un lontano ricordo”.
divittorio__1_.jpg (346 KB)
L'ultimo discorso di Giuseppe Di Vittorio alla Camera del Lavoro di Lecco

Per quanto riguarda Di Vittorio, nel libro si può leggere: “A Lecco Peppino aveva passato l’ultima sera a tifare per la cagnolina sovietica nello spazio, grazie alla televisione in bianco e nero. Erano in bianco e nero anche le immagini del funerale messe in onda dalla RAI due giorni dopo. Quel bianco e nero giace nelle teche degli archivi; oggi il mondo è tutto a colori. Dovrebbero essere negli archivi RAI anche le immagini riprese a Lecco del corteo, con la bara portata a spalla da attivisti della Camera del Lavoro: lasciava la sede sindacale in via Sirtori per raggiungere piazza Cermenati: c’era in attesa il carro funebre che avrebbe accompagnato il feretro sino alla Camera del Lavoro di Milano, prima di raggiungere la stazione centrale, dove era pronto il treno speciale per Roma".
divittorio__2_.jpg (122 KB)
La camera ardente presso la Camera del Lavoro

La camera ardente era stata allestita nella sede sindacale, dove si potè assistere alla visita commossa di dirigenti a livello nazionale del PCI e della CGIL, ad iniziare da Amendola e da Paietta. Anche nel suo ultimo discorso Giuseppe Di Vittorio insistette sull’esigenza di ricercare nelle fabbriche l’unità sindacale. L’assemblea era presieduta da Pio Galli, segretario della Camera del Lavoro, affiancato dal vice Giorgio Isacchi. Al termine premiò attivisti di fabbrica, comprese giovani donne. Apparve un po’ stanco, seduto in un angolo del salone a sfogliare alcuni quotidiani, e lasciò la sede CGIL festeggiato da numerosi compagni, per raggiungere l’albergo. Era atteso per il pranzo al Circolo Ferrovieri ma non intervenne, rimase al Croce di Malta perchè durante un breve riposo in camera aveva iniziato a sentire i primi disturbi del malore che qualche ora dopo si sarebbe rivelato mortale. Nel pomeriggio era previsto un comizio in piazza Affari. Non avvenne.
La CGIL di Lecco ricorda Giuseppe Di Vittorio con il busto bronzeo opera dello scultore Aimone Modonesi, inaugurato un anno dopo in via Sirtori, che il 1° maggio 1981 è stato trasferito nel nuovo complesso sindacale di via Besonda. C’è poi la via Di Vittorio, inaugurata il 25 aprile 1970 dal sindaco di Lecco Alessandro Rusconi, arteria che si colloca tra i quartieri Caleotto, Acquate e Belledo. Nel novembre 1997, nel quarantennale della scomparsa, una memoria storica è stata collocata nella galleria presso l’ex hotel Croce di Malta, di piazza Garibaldi. Venne inaugurata una serigrafia multicolori a rilievo realizzata da Ernesto Treccani.
banner ramobannercentromela-62580.gif
A.B.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.