Lecco: finanziato il progetto per formare operai e camerieri
Regione Lombardia ha ammesso a finanziamento il progetto Patto territoriale per le competenze, l'orientamento e il lavoro in provincia di Lecco, presentato da Villa Locatelli in qualità capofila di una rete di 37 enti della filiera istruzione, formazione e lavoro, per un importo complessivo di 363.966,68 euro.
Il progetto è finalizzato a diminuire il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro, con particolare riferimento ai settori meccanico, elettronico e del turismo/ristorazione.
“Nonostante il basso tasso di disoccupazione, pari al 3% nel 2023 - sottolinea il Consigliere provinciale delegato all’Istruzione, Formazione professionale e Centri impiego Carlo Malugani - le imprese lecchesi hanno segnalato difficoltà di reperimento di personale per più di una figura su due (53%), in particolare per i tecnici e gli operai specializzati (in oltre 7 casi su 10). Tra i settori prioritari figurano l'elettrico-elettronico, il metalmeccanico e il turismo-ristorazione. Il Patto territoriale mira a promuovere una sinergia efficace e una collaborazione proficua, che ho sempre voluto e promosso, tra soggetti pubblici e privati”.
“I Patti territoriali offrono l’occasione per avviare azioni concrete per il futuro formativo e lavorativo del territorio - commenta la Presidente Alessandra Hofmann - È doveroso da parte della Provincia e delle istituzioni stare al fianco degli imprenditori e dei lavoratori per superare il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro. L’approvazione del Patto territoriale è un risultato significativo per l'intero territorio, che premia la proposta progettuale e l’impegno corale di tutti gli attori coinvolti”.
Il Patto prevede la realizzazione di un’analisi approfondita dei fabbisogni occupazionali e formativi del territorio; l'attivazione di tre percorsi di formazione professionale della durata di circa 250 ore nei settori meccanico, elettronico e turismo/ristorazione, rivolti a disoccupati, working poor e occupati sospesi, tra i 18 e i 64 anni; l'organizzazione di eventi informativi e orientativi, l'implementazione di azioni di accompagnamento al lavoro e l’organizzazione di workshop rivolti agli imprenditori per promuovere lo scambio di buone prassi per favorire l’attrattività del territorio.
Il progetto è finalizzato a diminuire il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro, con particolare riferimento ai settori meccanico, elettronico e del turismo/ristorazione.
L’obiettivo è dotare il territorio lecchese di nuove competenze, indirizzando l’offerta formativa sulla base di un’approfondita analisi dei fabbisogni e offrendo ai cittadini e alle imprese nuovi servizi a supporto delle politiche attive del lavoro e della formazione, che integrano il programma Gol (Garanzia occupabilità lavoratori) e sono complementari alle misure già in realizzazione.
“Nonostante il basso tasso di disoccupazione, pari al 3% nel 2023 - sottolinea il Consigliere provinciale delegato all’Istruzione, Formazione professionale e Centri impiego Carlo Malugani - le imprese lecchesi hanno segnalato difficoltà di reperimento di personale per più di una figura su due (53%), in particolare per i tecnici e gli operai specializzati (in oltre 7 casi su 10). Tra i settori prioritari figurano l'elettrico-elettronico, il metalmeccanico e il turismo-ristorazione. Il Patto territoriale mira a promuovere una sinergia efficace e una collaborazione proficua, che ho sempre voluto e promosso, tra soggetti pubblici e privati”.
“I Patti territoriali offrono l’occasione per avviare azioni concrete per il futuro formativo e lavorativo del territorio - commenta la Presidente Alessandra Hofmann - È doveroso da parte della Provincia e delle istituzioni stare al fianco degli imprenditori e dei lavoratori per superare il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro. L’approvazione del Patto territoriale è un risultato significativo per l'intero territorio, che premia la proposta progettuale e l’impegno corale di tutti gli attori coinvolti”.
Il Patto prevede la realizzazione di un’analisi approfondita dei fabbisogni occupazionali e formativi del territorio; l'attivazione di tre percorsi di formazione professionale della durata di circa 250 ore nei settori meccanico, elettronico e turismo/ristorazione, rivolti a disoccupati, working poor e occupati sospesi, tra i 18 e i 64 anni; l'organizzazione di eventi informativi e orientativi, l'implementazione di azioni di accompagnamento al lavoro e l’organizzazione di workshop rivolti agli imprenditori per promuovere lo scambio di buone prassi per favorire l’attrattività del territorio.