Lecco perduta/441: quelle serate d'estate con il signor Arturo

Sono stati numerosi nel primo decennio Duemila gli spettacoli serali, dalle porte di Lecco alla Valsassina, e poi lungo il Lario sino a Dervio, dove il popolare signor Arturo di casa Vianello su Canale 5, al secolo il milanese Roberto Marelli, ha fatto rivivere le atmosfere indimenticabili degli anni ’60: tutto era facile e bello sotto la spinta del boom economico.
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Roberto Marelli con Raimondo Vianello

La passerella canora spaziava da un ricco patrimonio di motivi popolari della metropoli meneghina, a racconti delle vecchie osterie, le più frequentate della Milano cancellata dalla motorizzazione di massa. Vi sono state poi canzoni provenienti da tutta la penisola, dal Festival di Sanremo anni ’50 a quelli del Cantagiro, al Festivalbar, alle Voci Nuove di Castrocaro, non dimenticando il Musichiere e altre kermesse. C’erano alla ribalta gli “Amici dello Spettacolo e della Musica” e il quartetto “Amici della piazzetta”.
Certo faceva effetto sentire cantare all’ombra della Grigna nelle serate svoltesi a Pasturo con la brezza valliva (detta Montiv) motivi più ascoltati e gettonati di quegli anni, come “Sapore di sale, sapore di mare”. Insomma giornate in cui alle storielle milanesi di Marelli si affiancavano e si mescolavano “Tintarella di luna”, “Quel mazzolin di fiori”, “Il cielo in una stanza” e “Vola colomba”.
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Lo staff di "Casa Vianello", con Arturo nel cerchietto

Una tappa tra le principali in Valsassina era quella di Pasturo, organizzata dalla Pro Loco con il compianto presidente Gigi Orlandi, “milanese” per impegni di lavoro ma in ogni attimo di tempo libero, in particolare d’estate, presente nella sua Valsassina. Serate con Marelli ebbero luogo alla Sagra delle Sagre, che registrava ogni anno una continua ascesa di espositori e di pubblico.
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Roberto Marelli, in Valsassina, con Gigi Orlandi

Le prime puntate di “Casa Vianello” ebbero inizio sul finire del Novecento, registrate negli studi di Cologno Monzese di Canale 5. Vi furono poi nuove serie di alto ascolto e di larga popolarità dove, oltre a Raimondo e Sandra, a fianco del signor Arturo si distingueva la “Tata”, domestica fedelissima. Era un periodo nel quale l’animatore delle serate, con ricordi e memorie meneghine, era divenuto proprio il popolare Arturo. In un’intervista alla carta stampata di quegli anni, Roberto Marelli dichiarò: “Mi arriva la corrispondenza presso Canale 5, indirizzata al signor Arturo. Ultimamente dopo un’operazione allo sportello delle Poste, l’impiegato mi ha salutato gentilmente con “Buongiorno, signor Arturo””.
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Gli Amici dello spettacolo e della musica, con Marelli, in "Milano ride e canta"

Le serate della Valsassina si sono allungate anche sul Lario raggiungendo Dervio, grazie all’organizzazione della Pro Loco, in arene sotto le stelle. Nei commenti dell’informazione locale veniva scritto: “Si sono levate le canzoni ambrosiane anni ’60; è il cabaret di scena al Calessino, caratteristico locale all’Isola Parini Garibaldi. Sono stati i Mediolanum a portare in Valsassina alcune delle più note canzoni milanesi. C’è stata la presentazione frizzante, dialettalmente parlando, di Roberto Marelli, ormai più conosciuto come il signor Arturo. Per l’attore milanese si annuncia anche, dopo le due fortunate serie di trasmissioni su Telenova dedicate a “Storie di Lombardia” un nuovo appuntamento autunnale”.
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Roberto Marelli con esponenti della Pro Loco di Dervio

Ed è proprio qui che Roberto Marelli ha avuto al suo fianco la giovane Sabrina Gandolfi, che diventerà nota conduttrice delle trasmissioni sportive della domenica sulle reti RAI. Nelle “Storie di Lombardia” su Telenova vi sono stati diversi servizi sulla città di Lecco e il suo territorio, grazie anche a un motoscafo messo a disposizione dalla Canottieri Lecco, condotto da Sergio Gatti. La troupe era guidata dall’operatore Pino Piran.
Roberto Marelli, classe 1937, super ambrosiano che è stato anche Re Meneghino nel carnevale metropolitano, è ora in pensione e ha lanciato un saluto per Ferragosto, via social, a tutti i fedeli ascoltatori di un tempo. Milanese autentico ha però prestato il servizio militare in Marina perché (forse) ha navigato da ragazzo sulle acque del Naviglio. In questa veste è stato festeggiato ormai anni fa in occasione della festa di Santa Barbara dai commilitoni lecchesi guidati dal non certo dimenticato presidente Giuseppe Crippa.
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A.B.
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