Linee Lecco, anche Brini out dal CdA: situazione da monitorare
Ieri ho chiesto notizie sulle indiscrezioni che stavano circolando relativamente alle dimissioni anche di Massimo Brini dal consiglio di amministrazione di Linee Lecco, oggi ne abbiamo avuto conferma pressoché ufficiale. Quindi a poco più di dieci giorni dal consiglio comunale voluto dalle minoranze consiliari e l'approvazione della nostra mozione, un'altra tegola si abbatte sulla società partecipata dei trasporti e parcheggi del Comune.
Brini da poco più di un anno membro del Cda di Linee parla nella sua lettera di dimissioni di "progressivo disallineamento tra la Proprietà (Comune) e gestione (Linee Lecco), praticamente quello che le minoranze consiliari, usando termini ben più crudi e rispettosi della diatriba in corso, avevano sempre denunciato. Con le dimissioni di Brini tutto il Cda praticamente è "decapitato". Il direttore generale Salvatore Cappello che ha retto per oltre trent'anni le sorti della Società è andato recentemente in pensione. Chi pensa che la situazione non sia delicata e da monitorare con attenzione sbaglia. Lo dobbiamo ai contribuenti lecchesi, agli utenti, a noi stessi che dobbiamo avere a cuore le prospettive del trasporto pubblico locale e della gestione dei parcheggi impedendo che qualche disegno politico non propriamente lungimirante si faccia strada a partire da un eventuale mancato affidamento in House dei parcheggi.
Scopro di un tentativo di rendere più "docile" il nuovo Cda di Linee Lecco nei confronti dell'amministrazione comunale, in buona sostanza di "ammaestrare" i principi di autonomia e indipendenza gestionale della nuova dirigenza e del nuovo Cda. Mi auguro che questo non succeda e vigileremo in tal senso per verificare che il nuovo direttore generale possa essere nel pieno delle sue funzioni e che il nuovo CdA abbia i prerequisiti, le competenze e cognizioni di causa per nobilitare la governance della Società. Sono già stati fatti troppi danni per incapacità politica e amministrativa della Giunta Gattinoni, non abbiamo bisogno di aggravare questo scenario che rappresentare come "preoccupante" è un eufemismo.
Non possono essere solo i consiglieri di minoranza a svolgere questo ruolo di controllo al fine di preservare la nostra Società partecipata e i suoi lavoratori, lo devono far tutti, sindacati, utenti, cittadini e consiglieri di maggioranza che mi sembra stiano subendo le iniziative della coalizione politica senza avere il giusto e rispettoso riconoscimento del loro ruolo istituzionale.
Se ci saranno forzature inaccettabili, come Appello per Lecco, non faremo sconti a nessuno e denunceremo ogni arbitrio si possa manifestare, sia sul versante giudiziario con la causa pendente al Tar, sia sulla gestione operativa. A noi interessa solo che le questioni si ricompongano sul piano etico e politico tra la proprietà e Linee Lecco, senza che questo diventi un campo di battaglia per soddisfare gli appetiti dei partiti politici e dei movimenti presenti in maggioranza.
Brini da poco più di un anno membro del Cda di Linee parla nella sua lettera di dimissioni di "progressivo disallineamento tra la Proprietà (Comune) e gestione (Linee Lecco), praticamente quello che le minoranze consiliari, usando termini ben più crudi e rispettosi della diatriba in corso, avevano sempre denunciato. Con le dimissioni di Brini tutto il Cda praticamente è "decapitato". Il direttore generale Salvatore Cappello che ha retto per oltre trent'anni le sorti della Società è andato recentemente in pensione. Chi pensa che la situazione non sia delicata e da monitorare con attenzione sbaglia. Lo dobbiamo ai contribuenti lecchesi, agli utenti, a noi stessi che dobbiamo avere a cuore le prospettive del trasporto pubblico locale e della gestione dei parcheggi impedendo che qualche disegno politico non propriamente lungimirante si faccia strada a partire da un eventuale mancato affidamento in House dei parcheggi.
Scopro di un tentativo di rendere più "docile" il nuovo Cda di Linee Lecco nei confronti dell'amministrazione comunale, in buona sostanza di "ammaestrare" i principi di autonomia e indipendenza gestionale della nuova dirigenza e del nuovo Cda. Mi auguro che questo non succeda e vigileremo in tal senso per verificare che il nuovo direttore generale possa essere nel pieno delle sue funzioni e che il nuovo CdA abbia i prerequisiti, le competenze e cognizioni di causa per nobilitare la governance della Società. Sono già stati fatti troppi danni per incapacità politica e amministrativa della Giunta Gattinoni, non abbiamo bisogno di aggravare questo scenario che rappresentare come "preoccupante" è un eufemismo.
Non possono essere solo i consiglieri di minoranza a svolgere questo ruolo di controllo al fine di preservare la nostra Società partecipata e i suoi lavoratori, lo devono far tutti, sindacati, utenti, cittadini e consiglieri di maggioranza che mi sembra stiano subendo le iniziative della coalizione politica senza avere il giusto e rispettoso riconoscimento del loro ruolo istituzionale.
Se ci saranno forzature inaccettabili, come Appello per Lecco, non faremo sconti a nessuno e denunceremo ogni arbitrio si possa manifestare, sia sul versante giudiziario con la causa pendente al Tar, sia sulla gestione operativa. A noi interessa solo che le questioni si ricompongano sul piano etico e politico tra la proprietà e Linee Lecco, senza che questo diventi un campo di battaglia per soddisfare gli appetiti dei partiti politici e dei movimenti presenti in maggioranza.
Corrado Valsecchi, capogruppo consiliare di Appello per Lecco