Calolzio, multe (e 'proteste') per il semaforo con il T-Red: 'Niente di anomalo, il sistema funziona'

Qualcosa non ha funzionato? In realtà no, anzi… È andato tutto come doveva andare con il T-Red attivo dallo scorso aprile a Calolziocorte, sul semaforo all'incrocio tra via Galli e corso Dante, nonostante le "proteste" dei non pochi automobilisti che in questi giorni, ricevuta a casa una multa per il passaggio con il rosso, si sono presentati al Comando di Polizia Locale per chiedere spiegazioni. Niente di anomalo, come confermato dal sindaco Marco Ghezzi. Che ha precisato anche come non sia affatto un caso che le sanzioni siano state ricevute tutte "in un colpo", sia probabilmente per la concomitanza con il rientro dalle ferie, sia soprattutto per le lunghe tempistiche necessarie alle verifiche dell'effettiva infrazione.
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L'incrocio tra via Galli e corso Dante (immagine tratta da Google Maps)

"Il T-Red è stato attivato ad aprile, dopo essere stato tenuto spento per un anno proprio per fare in modo che gli utenti della strada entrassero nell'ottica della novità e iniziassero a prestare sempre più attenzione: nel rispetto del contratto di noleggio delle telecamere, poi, non abbiamo più potuto rimandare" ha ricostruito il primo cittadino, precisando che l'intenzione del Comune non è mai stata quella di "fare cassa" ma solo di aumentare la sicurezza stradale, "tanto che non si pensava nemmeno che il problema fosse così evidente". 
"Mi rendo conto che, almeno in alcuni casi, possa essere fastidioso ricevere una multa di questo tipo (che generalmente ammonta a 130 euro, ndr), ma il sistema è automatico e pertanto rileva anche il superamento della linea di arresto con il rosso di un solo metro, cosa che si vede fare spesso per esempio ai motociclisti, quando cercano di lasciarsi alle spalle le auto in coda" ha aggiunto il sindaco. "Il sistema, comunque, scatta delle fotografie, che possono essere osservate presso il Comando della Polizia Locale o anche tramite un apposito portale online: l'infrazione, quindi, è lì da vedere, non offre possibilità di contestazione. E posso assicurare che non ci sono stati problemi né malfunzionamenti, anche se ci siamo sentiti dire da qualcuno che la targa era stata clonata o che c'era di mezzo un fotomontaggio… Anzi, è proprio la procedura necessaria per arrivare all'emissione della multa che spiega perché la maggior parte dei verbali sia arrivata solo ora: l'obiettivo è quello di scongiurare ogni possibilità di ricorso, pertanto viene effettuata una selezione metodica delle singole rilevazioni andando a scartare tutte quelle che potrebbero creare anche il minimo contenzioso e conservando solo quelle che testimoniano senza ombra di dubbio un passaggio con il rosso "pieno" e il netto superamento della linea di stop. Il tutto "cancellando", nel rispetto della privacy, gli altri mezzi immortalati nelle vicinanze, cosa che appunto richiede parecchio tempo (poco meno di 90 giorni, stando alla data di ricezione delle multe, ndr)".
Non è la prima volta, tra l'altro, che a Calolziocorte si verifica una vicenda di questo tipo. Che inizialmente, come nel caso di oggi, aveva suscitato parecchie polemiche, ma che poi, in fin dei conti, era stata di insegnamento. "Qualche anno fa abbiamo vissuto una situazione molto simile con il semaforo tra via Lavello e corso Europa: per i primi mesi abbiamo avuto 10-12 infrazioni al giorno (e lì il controllo era anche limitato a una sola direzione di marcia!), ma nel giro di poco tempo la gente ha capito, si è "educata" e ora, infatti, il problema è praticamente sparito", la chiosa del sindaco Ghezzi. "In sostanza, il dispositivo installato ha funzionato da deterrente, come speravamo. E a breve sarà pure disattivato".
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B.P.
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