Lecco: un nuovo libro sulla IA del prof.Franco Raimondi
Esce - edito dalla lecchese Polyhistor - "Percettroni al timone. Breve storia, nozioni di base, applicazioni di intelligenza artificiale".
Lo firma Franco Raimondi, lecchese, già direttore del Department of Computer Science alla Middlesex University di Londra. Il volume è l’opera autorevole di uno studioso che, per vent’anni, ha preso parte alla elaborazione teorica e al dibattito internazionale sugli sviluppi dell’Intelligenza Artificiale. Esso si distacca con forza da frequenti odierne discussioni mediatiche sull’Intelligenza Artificiale dalle quali – tra ansie od entusiasmi sui suoi effetti – emerge spesso una totale inconsapevolezza circa la sua origine concettuale e la sua identità.Il termine intelligenza artificiale venne usato per la prima volta da John McCarthy tra il 1955 e il 1956 per indicare una disciplina il cui scopo era costruire sistemi che potessero simulare l’intelligenza, ma i tentativi di costruire macchine intelligenti erano in corso da decenni: i fondamenti matematici e tecnici per la costruzione di piloti automatici furono definiti intorno al 1920 e la cibernetica (da kybernétes, timoniere) nacque negli anni Quaranta. Nel 1943, Warren McCulloch e Walter Pitts proposero la prima formalizzazione matematica di un neurone che, implementata usando un computer nel 1957 da Frank Rosenblatt con il nome di percettrone, è ancora oggi la componente di base delle reti neurali in uso.
In parallelo, si sono sviluppate anche le paure associate alla perdita di controllo degli automi: la parola robot fu introdotta nel 1920 nella pièce teatrale distopica R.U.R. (I robot universali di Rossum), al termine della quale l’umanità viene sterminata. A distanza di 70 anni dalla nascita del termine intelligenza artificiale e a 100 anni dalla pubblicazione di R.U.R., siamo veramente ad un punto di svolta?
Questo libro presenta una breve introduzione storica e fornisce in modo chiaro e accessibile i concetti alla base delle applicazioni sviluppate negli ultimi anni, per comprendere e interpretare le notizie che quasi quotidianamente parlano, a volte in maniera utopistica, a volte in maniera scettica, di intelligenza artificiale.
Franco Raimondi ha conseguito la laurea in Fisica (Università degli studi di Milano) e il Dottorato in Informatica (University College London). Si occupa di applicazioni di intelligenza artificiale a sistemi complessi, sia in termini teorici a livello accademico che in termini di applicazioni pratiche, in collaborazione con industrie e centri di ricerca applicata. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche nel campo dell’intelligenza artificiale, tra le sue attività ha ricoperto il ruolo di Amazon Scholar ed è stato Head of Department of Computer Science presso Middlesex University (London). Dopo oltre 20 anni all’estero, è rientrato in Italia agli inizi del 2024, ed è ora Professore Ordinario di Informatica presso il Gran Sasso Science Institute (L’Aquila).
Il volume sarà presentato venerdì 30 agosto, ore 18.00, presso la Libreria Parole nel tempo (Via Partigiani 19, Lecco)
Lo firma Franco Raimondi, lecchese, già direttore del Department of Computer Science alla Middlesex University di Londra. Il volume è l’opera autorevole di uno studioso che, per vent’anni, ha preso parte alla elaborazione teorica e al dibattito internazionale sugli sviluppi dell’Intelligenza Artificiale. Esso si distacca con forza da frequenti odierne discussioni mediatiche sull’Intelligenza Artificiale dalle quali – tra ansie od entusiasmi sui suoi effetti – emerge spesso una totale inconsapevolezza circa la sua origine concettuale e la sua identità.Il termine intelligenza artificiale venne usato per la prima volta da John McCarthy tra il 1955 e il 1956 per indicare una disciplina il cui scopo era costruire sistemi che potessero simulare l’intelligenza, ma i tentativi di costruire macchine intelligenti erano in corso da decenni: i fondamenti matematici e tecnici per la costruzione di piloti automatici furono definiti intorno al 1920 e la cibernetica (da kybernétes, timoniere) nacque negli anni Quaranta. Nel 1943, Warren McCulloch e Walter Pitts proposero la prima formalizzazione matematica di un neurone che, implementata usando un computer nel 1957 da Frank Rosenblatt con il nome di percettrone, è ancora oggi la componente di base delle reti neurali in uso.
In parallelo, si sono sviluppate anche le paure associate alla perdita di controllo degli automi: la parola robot fu introdotta nel 1920 nella pièce teatrale distopica R.U.R. (I robot universali di Rossum), al termine della quale l’umanità viene sterminata. A distanza di 70 anni dalla nascita del termine intelligenza artificiale e a 100 anni dalla pubblicazione di R.U.R., siamo veramente ad un punto di svolta?
Questo libro presenta una breve introduzione storica e fornisce in modo chiaro e accessibile i concetti alla base delle applicazioni sviluppate negli ultimi anni, per comprendere e interpretare le notizie che quasi quotidianamente parlano, a volte in maniera utopistica, a volte in maniera scettica, di intelligenza artificiale.
Franco Raimondi ha conseguito la laurea in Fisica (Università degli studi di Milano) e il Dottorato in Informatica (University College London). Si occupa di applicazioni di intelligenza artificiale a sistemi complessi, sia in termini teorici a livello accademico che in termini di applicazioni pratiche, in collaborazione con industrie e centri di ricerca applicata. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche nel campo dell’intelligenza artificiale, tra le sue attività ha ricoperto il ruolo di Amazon Scholar ed è stato Head of Department of Computer Science presso Middlesex University (London). Dopo oltre 20 anni all’estero, è rientrato in Italia agli inizi del 2024, ed è ora Professore Ordinario di Informatica presso il Gran Sasso Science Institute (L’Aquila).
Il volume sarà presentato venerdì 30 agosto, ore 18.00, presso la Libreria Parole nel tempo (Via Partigiani 19, Lecco)
Date evento
venerdì, 30 agosto 2024