Valgreghentino: la S.Messa e un corteo per la Festa alpina
A differenza di un anno fa, quando avevano celebrato in pompa magna il 90° di fondazione del loro gruppo, questa volta non avevano una ricorrenza particolare da festeggiare. Nonostante ciò, le Penne nere di Valgreghentino non hanno perso l'occasione di ritrovarsi per un momento interamente dedicato a loro - e al ricordo degli amici "andati avanti" - nel corso della tradizionale Festa Alpina, giunta alla 36^ edizione e organizzata insieme all'associazione culturale Valgrenta e ai Picett, con il patrocinio del Comune.
Nella mattinata di oggi, domenica 18 agosto, la Chiesa di San Giorgio ha quindi ospitato una celebrazione voluta proprio dalle Penne nere, che hanno raggiunto don Luigi - arrivato da Somasca per offrire un aiuto in Parrocchia in questi giorni di vacanze - dopo un breve corteo dal vicino Oratorio, dove da una settimana è in corso proprio la tradizionale Festa e dove intorno alle 9.00 si sono radunate anche le autorità con i Picett del Grenta (e i loro mitici flauti di Pan), i volontari di altre associazioni locali e alcuni dei giovanissimi che nelle scorse settimane hanno partecipato ai campi estivi organizzati dagli Alpini sul territorio: è spettato proprio a questi ultimi l'onore dell'alzabandiera sulle note dell'Inno nazionale, primo momento "solenne" della mattinata.
Nel corso della celebrazione in Chiesa, don Luigi ha poi proposto una riflessione sui cardini della fede - l'umiltà, il coraggio di chi chiede non per sé stesso ma per gli altri e la fiducia totale nell'efficacia della
parola che salva, nel Signore -, proseguita anche in seguito quando, dopo un altro breve corteo con in testa il sindaco Matteo Colombo in fascia tricolore e l'assessore Sara Donadoni, seguiti subito dopo dai Picett del Grenta, gli Alpini hanno deposto una corona di alloro al Monumento ai Caduti. "Preghiamo per loro perché, che fossero credenti o meno, sono persone che hanno dato la loro vita affinché noi potessimo condurre un'esistenza migliore, in sostanza hanno fatto quel bene capace di aiutare tutti", le parole del sacerdote, che più volte nel tornare sulle Penne nere scomparse ha sottolineato come il pensiero nei loro confronti non debba essere di commemorazione ma piuttosto di "festeggiamento", ricordando appunto ciò che hanno lasciato per chi è arrivato dopo di loro.
"È sempre bello vivere momenti così nella cornice di una festa, perché ci ricordano che, per quanto non volessero servire una comunità andando in guerra, gli Alpini ci hanno consentito di essere qui uniti nella nostra convivialità" ha invece riflettuto il primo cittadino, concludendo di fatto la celebrazione e invitando i presenti a un rinfresco in compagnia sotto il tendone della Festa Alpina.
Festa che, iniziata lo scorso sabato 10 agosto, ha registrato il "sold out" pressochè in ogni serata, grazie all'impegno di oltre novanta volontari che hanno garantito numerose specialità culinarie e il consueto intrattenimento con tanta buona musica dal vivo. La manifestazione proseguirà ora per un'altra settimana, fino a domenica 25 agosto.
Nella mattinata di oggi, domenica 18 agosto, la Chiesa di San Giorgio ha quindi ospitato una celebrazione voluta proprio dalle Penne nere, che hanno raggiunto don Luigi - arrivato da Somasca per offrire un aiuto in Parrocchia in questi giorni di vacanze - dopo un breve corteo dal vicino Oratorio, dove da una settimana è in corso proprio la tradizionale Festa e dove intorno alle 9.00 si sono radunate anche le autorità con i Picett del Grenta (e i loro mitici flauti di Pan), i volontari di altre associazioni locali e alcuni dei giovanissimi che nelle scorse settimane hanno partecipato ai campi estivi organizzati dagli Alpini sul territorio: è spettato proprio a questi ultimi l'onore dell'alzabandiera sulle note dell'Inno nazionale, primo momento "solenne" della mattinata.
Nel corso della celebrazione in Chiesa, don Luigi ha poi proposto una riflessione sui cardini della fede - l'umiltà, il coraggio di chi chiede non per sé stesso ma per gli altri e la fiducia totale nell'efficacia della
parola che salva, nel Signore -, proseguita anche in seguito quando, dopo un altro breve corteo con in testa il sindaco Matteo Colombo in fascia tricolore e l'assessore Sara Donadoni, seguiti subito dopo dai Picett del Grenta, gli Alpini hanno deposto una corona di alloro al Monumento ai Caduti. "Preghiamo per loro perché, che fossero credenti o meno, sono persone che hanno dato la loro vita affinché noi potessimo condurre un'esistenza migliore, in sostanza hanno fatto quel bene capace di aiutare tutti", le parole del sacerdote, che più volte nel tornare sulle Penne nere scomparse ha sottolineato come il pensiero nei loro confronti non debba essere di commemorazione ma piuttosto di "festeggiamento", ricordando appunto ciò che hanno lasciato per chi è arrivato dopo di loro.
"È sempre bello vivere momenti così nella cornice di una festa, perché ci ricordano che, per quanto non volessero servire una comunità andando in guerra, gli Alpini ci hanno consentito di essere qui uniti nella nostra convivialità" ha invece riflettuto il primo cittadino, concludendo di fatto la celebrazione e invitando i presenti a un rinfresco in compagnia sotto il tendone della Festa Alpina.
B.P.