Il periplo del Lago a suon di bracciate: entra nel lecchese il 'progetto' di Stefania e Cristian
Se il preannunciato maltempo non costringerà a cambiare (ulteriormente) i piani, domani, domenica 18 agosto, giungeranno sulla sponda lecchese, all'altezza dell'Abbazia di Piona, all'incirca, "tagliando" la punta di Colico, in arrivo da Gera. Il 24 poi - da cronoprogramma - dovrebbero essere nel capoluogo manzoniano e da lì, di bracciata in bracciata, portare poi a termine, dopo aver passato la punta di Bellagio, il loro periplo del Lago per fine mese, 20 giorni dopo il tuffo che l'11 agosto a Moltrasio ha dato il via a questa avventura. O meglio a questo progetto, come Cristian Civati e Stefania Storace, i due protagonisti, preferiscono chiamarlo, ricordando come l'iniziativa associ alla (non indifferente) sfida sportiva anche la sensibilizzazione ambientale e la beneficenza.
I due amici, compagni di squadra nella nazionale di nuoto in acque gelide, di giorno in giorno stanno infatti raccogliendo dati circa la presenza di microplastiche nel Lario, la temperatura, la presenza di alghe... Tutte informazioni a sostegno del progetto Green Re-Lake di Pròteus, per la riforestazione del Lago. Hanno inoltre aperto una raccolta fondi, il cui ricavato andrà a Osha, associazione comasca che si occupa di disabilità e sport.
Insomma "Nuotando in lungo e in Lario", questo il nome dato all'impresa patrocinata tra l'altro anche dalla Provincia e dal Comune di Lecco, è qualcosa di più di un modo originale per trascorrere parte del periodo di ferie, potendo godere di scorci sconosciuti ai più, osservabili solo dall'acqua.
"Abbiamo gestito l'organizzazione in autonomia" racconta Cristian, 40enne di Montorfano, termotecnico nella vita di tutti i giorni, non nuovo a avventure particolari avendo - tra le altre cose - qualche anno fa, pagaiato lungo l'Adda e il Po, fino ad arrivare al mare a bordo di un kayak realizzato assemblando bottiglie di plastica. "Abbiamo contattato tutti i cantieri nautici della zona: da San Siro ci hanno risposto e sulla base di un mio disegno di massima, con la loro professionalità e esperienza, ci hanno costruito un catamarano - che trasciniamo a nuoto - che usiamo per farci notare e per tutta l'attrezzatura che abbiamo con noi, con la possibilità, in caso di bisogno, di appoggiarci per riprendere fiato".
Con loro Cristian e Stefania hanno infatti tutto ciò che serve anche per campeggiare durante la notte, accettando comunque volentieri ospitalità da parte di chi, saputo della loro iniziativa, si è detto disposto a sostenerli. "La cosa bella è che abbiamo esteso il progetto ad altre persone: amici che vengono a aiutarci, persone che vogliono compiere con noi un tratto, canottieri e realtà che si sono offerte di farci da scorta...".
"Tengo a ringraziare particolarmente Giulia, Chiara e tutte le persone che ci hanno aiutato" aggiunge anche Stefania, 66 anni, spezzina di nascita, milanese d'adozione, "felicemente nonna", cresciuta a pane e sport, fino a diventare campionessa mondiale di categoria di nuoto in acque gelide nella distanza dei mille metri, non intenzionata a fermarsi. Ora c'è Moltrasio da raggiungere, in circa 21 tappe per complessivi 150 chilometri, da affrontare senza muta, solo costume e occhialini. Poi chissà quale sarà la prossima "sfida"... O progetto, che dir si voglia.
I due amici, compagni di squadra nella nazionale di nuoto in acque gelide, di giorno in giorno stanno infatti raccogliendo dati circa la presenza di microplastiche nel Lario, la temperatura, la presenza di alghe... Tutte informazioni a sostegno del progetto Green Re-Lake di Pròteus, per la riforestazione del Lago. Hanno inoltre aperto una raccolta fondi, il cui ricavato andrà a Osha, associazione comasca che si occupa di disabilità e sport.
Insomma "Nuotando in lungo e in Lario", questo il nome dato all'impresa patrocinata tra l'altro anche dalla Provincia e dal Comune di Lecco, è qualcosa di più di un modo originale per trascorrere parte del periodo di ferie, potendo godere di scorci sconosciuti ai più, osservabili solo dall'acqua.
"Abbiamo gestito l'organizzazione in autonomia" racconta Cristian, 40enne di Montorfano, termotecnico nella vita di tutti i giorni, non nuovo a avventure particolari avendo - tra le altre cose - qualche anno fa, pagaiato lungo l'Adda e il Po, fino ad arrivare al mare a bordo di un kayak realizzato assemblando bottiglie di plastica. "Abbiamo contattato tutti i cantieri nautici della zona: da San Siro ci hanno risposto e sulla base di un mio disegno di massima, con la loro professionalità e esperienza, ci hanno costruito un catamarano - che trasciniamo a nuoto - che usiamo per farci notare e per tutta l'attrezzatura che abbiamo con noi, con la possibilità, in caso di bisogno, di appoggiarci per riprendere fiato".
Con loro Cristian e Stefania hanno infatti tutto ciò che serve anche per campeggiare durante la notte, accettando comunque volentieri ospitalità da parte di chi, saputo della loro iniziativa, si è detto disposto a sostenerli. "La cosa bella è che abbiamo esteso il progetto ad altre persone: amici che vengono a aiutarci, persone che vogliono compiere con noi un tratto, canottieri e realtà che si sono offerte di farci da scorta...".
"Tengo a ringraziare particolarmente Giulia, Chiara e tutte le persone che ci hanno aiutato" aggiunge anche Stefania, 66 anni, spezzina di nascita, milanese d'adozione, "felicemente nonna", cresciuta a pane e sport, fino a diventare campionessa mondiale di categoria di nuoto in acque gelide nella distanza dei mille metri, non intenzionata a fermarsi. Ora c'è Moltrasio da raggiungere, in circa 21 tappe per complessivi 150 chilometri, da affrontare senza muta, solo costume e occhialini. Poi chissà quale sarà la prossima "sfida"... O progetto, che dir si voglia.
A.M.