A San Rocco di Barco il primo passo verso la 'Grande Lecco'
È stato l’oratorio di San Rocco in Barco l’aula di assemblea municipale nella quale divenne operativa la cancellazione dei Comuni di Belledo e di Chiuso con la conseguente nascita della nuova realtà civica di Maggianico. Era il 14 marzo 1869. È stato il primo piccolo “passo” verso la nascita della “Grande Lecco” della quale quest'anno si celebra il centenario: 1924-2024.
Oggi è la festa di San Rocco, un Santo tra i più popolari per plurisecolare devozione cresciuta nei tempi tra i viandanti, i pellegrini, i turisti ante litteram e altri ancora, prima dell’era della motorizzazione che ha contraddistinto il XX secolo.
Merita di essere ricordato il lungo cammino iniziato a San Rocco di Barco verso la “Grande Lecco”. L’assemblea venne convocata dai sindaci di Belledo e di Chiuso, Ulisse Ghislanzoni e Francesco Brini, e furono chiamati i componenti dei due consigli dei relativi municipi. Si doveva prendere atto della nuova realtà ed eleggere il nuovo primo cittadino con i 15 consiglieri del nuovo Comune di Maggianico, come disposto dalla sottoprefettura di Lecco. Il decreto di re Vittorio Emanuele II in data 24 maggio 1869, reso noto dall’allora capitale del Regno, che era Firenze, fissava che dal 1° aprile 1869 Belledo e Chiuso fossero riuniti in un solo ente, assumendo la denominazione di Maggianico.
Venne eletto sindaco Ulisse Ghislanzoni, già primo cittadino di Belledo, che rimarrà in carica sino al 1872. Verificando l’elenco dei 15 nuovi consiglieri di Maggianico si trovano cognomi ancora largamente presenti come Bellingardi, Bolis, Brini, Castagna, Figini, Ghislanzoni, Invernizzi, Pattarini, Perego e Todeschini. È stata la protezione dal tremendo colera del 1836, che fece tante vittime in tutto il lecchese, a motivare i fedeli di Maggianico nel progetto di rinnovare radicalmente l’antico oratorio di San Rocco: fu un voto di popolo dopo una devastante calamità pubblica. Venne così costruita l'attuale chiesetta di Barco al bivio di via alla Fonte, la sorgente alla quale Maggianico deve le sue fortune turistiche e culturali nell’Ottocento.
La chiesa di San Rocco attuale è sorta su progetto del noto architetto Giuseppe Bovara. Venne costruita tra il 1839 e il 1843, con nitida pianta circolare di evidente richiamo palladiano. Si trova vicino al torrente Cif e al suo interno contiene la pala risalente al 1882 e anche una tela ottocentesca della Visitazione. Maggianico è stato Comune sino al 1927/1928, quando venne assorbito dalla “Grande Lecco”, sorta, come noto, il 1° marzo 1924. Il municipio era nella palazzina che si può notare ancora quasi di fronte a San Rocco, sull’angolo con via Olivieri.
La festa rionale di Maggianico, nella ricorrenza del voto a San Rocco, si terrà dal 7 al 15 settembre prossimo, con base operativa di riferimento l’oratorio di via Zelioli. Nella serata di domenica 15 vi sarà il momento devozionale conclusivo, con la processione eucaristica nel ricordo del voto a partire dalle 20.30; muoverà da piazza Sant’Andrea, davanti alla parrocchiale, sino alla chiesa di San Rocco in Barco.
Oggi è la festa di San Rocco, un Santo tra i più popolari per plurisecolare devozione cresciuta nei tempi tra i viandanti, i pellegrini, i turisti ante litteram e altri ancora, prima dell’era della motorizzazione che ha contraddistinto il XX secolo.
Merita di essere ricordato il lungo cammino iniziato a San Rocco di Barco verso la “Grande Lecco”. L’assemblea venne convocata dai sindaci di Belledo e di Chiuso, Ulisse Ghislanzoni e Francesco Brini, e furono chiamati i componenti dei due consigli dei relativi municipi. Si doveva prendere atto della nuova realtà ed eleggere il nuovo primo cittadino con i 15 consiglieri del nuovo Comune di Maggianico, come disposto dalla sottoprefettura di Lecco. Il decreto di re Vittorio Emanuele II in data 24 maggio 1869, reso noto dall’allora capitale del Regno, che era Firenze, fissava che dal 1° aprile 1869 Belledo e Chiuso fossero riuniti in un solo ente, assumendo la denominazione di Maggianico.
Venne eletto sindaco Ulisse Ghislanzoni, già primo cittadino di Belledo, che rimarrà in carica sino al 1872. Verificando l’elenco dei 15 nuovi consiglieri di Maggianico si trovano cognomi ancora largamente presenti come Bellingardi, Bolis, Brini, Castagna, Figini, Ghislanzoni, Invernizzi, Pattarini, Perego e Todeschini. È stata la protezione dal tremendo colera del 1836, che fece tante vittime in tutto il lecchese, a motivare i fedeli di Maggianico nel progetto di rinnovare radicalmente l’antico oratorio di San Rocco: fu un voto di popolo dopo una devastante calamità pubblica. Venne così costruita l'attuale chiesetta di Barco al bivio di via alla Fonte, la sorgente alla quale Maggianico deve le sue fortune turistiche e culturali nell’Ottocento.
La chiesa di San Rocco attuale è sorta su progetto del noto architetto Giuseppe Bovara. Venne costruita tra il 1839 e il 1843, con nitida pianta circolare di evidente richiamo palladiano. Si trova vicino al torrente Cif e al suo interno contiene la pala risalente al 1882 e anche una tela ottocentesca della Visitazione. Maggianico è stato Comune sino al 1927/1928, quando venne assorbito dalla “Grande Lecco”, sorta, come noto, il 1° marzo 1924. Il municipio era nella palazzina che si può notare ancora quasi di fronte a San Rocco, sull’angolo con via Olivieri.
La festa rionale di Maggianico, nella ricorrenza del voto a San Rocco, si terrà dal 7 al 15 settembre prossimo, con base operativa di riferimento l’oratorio di via Zelioli. Nella serata di domenica 15 vi sarà il momento devozionale conclusivo, con la processione eucaristica nel ricordo del voto a partire dalle 20.30; muoverà da piazza Sant’Andrea, davanti alla parrocchiale, sino alla chiesa di San Rocco in Barco.
A.B.