PAROLE CHE PARLANO/190

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Espiare

Scriveva Dostoevskij nel suo “Delitto e castigo”: Accettare la sofferenza ed espiare con essa la propria colpa, ecco quel che bisogna fare.

Il termine espiare deriva dal latino expiare, composto da ex, particella intensiva, e pius, pio, attributo di colui che nutre e dimostra sentimenti religiosi e grande devozione. I nostri antenati, quando nutrivano sensi di colpa, per espiare offrivano riti e sacrifici alle divinità per placarne la collera; con la religione cristiana, a imitazione di Cristo che ha sofferto la morte in croce facendosi carico dei peccati dell’umanità, è sufficiente riconoscere la propria colpa e l’accettazione del rimorso per espiare e quindi riottenere la propria purezza e un animo pio. Quindi, a differenza dei nostri antenati che dovevano guadagnarsi con i sacrifici il perdono di divinità incollerite, nella religione cristiana si è già stati perdonati dall’unico vero sacrificio, quello del Cristo di duemila anni fa.

Quindi, frasi come “una punizione inflessibile è la giusta condanna per fare espiare le colpe di un delinquente” sono fuori dalla profondità del significato dell’espiazione che è un fatto totalmente personale e interiore. La legge può infatti condannare qualcuno all’ergastolo, ma l’espiazione riguarderà solo lui e la sua coscienza.

Rubrica a cura di Dino Ticli
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