Colico: altro salvataggio nel lago, tragedia di Ferragosto sfiorata
Meno male che c'erano loro. Tragedia di Ferragosto sfiorata per un soffio a Colico. Anche questa volta, bisogna ringraziare i volontari dell'Associazione Amici di Claudio, il sodalizio che presidia le spiagge dell'Alto Lago, veri e propri angeli che vegliano sulla sicurezza di bagnanti spesso stranieri che poco conoscono il Lario e i suoi pericoli, come il 44enne salvato quest'oggi, nello specchio d'acqua dinnanzi al chiosco Piona Beach.
"Ero già in acqua con il pattino, per tenere controllati due soggetti che si trovavano oltre le boe, con il lago agitato" racconta il caposquadra Sandro Bettini, storico bagnino arruolato dall'Associazione, nonché vigile del fuoco volontario e sommozzatore. Uno che, insomma, il concetto di sicurezza lo ha nel dna, come l'altruismo, tanto da spendere una giornata di festa "in servizio". "Arrivato vicino, ho visto che non avevano problemi e ho raccomandato loro di non allontanarsi oltre. Mentre parlavamo, ho sentito che in direzione del porto tutti urlano: c'era un uomo in acqua che alzava le braccia e andava su e giù. Andando contro onda, a tutta forza, mi sono spostato verso di lui. Nel frattempo, dalla riva anche i miei colleghi nuotavano verso di lui" sottolinea Bettini, di turno con Enzo Durante e Massimo Nirosi. "Lo abbiamo recuperato e portato a riva", aggiunge ancora, parlando così di un 44enne di origini peruviane, poi preso in carico dal personale sanitario prontamente allertato. Nei concitati momenti in cui ha annaspato nel lago, lo straniero parrebbe aver infatti bevuto parecchio e una volta in sicurezza lamentava di non sentire più gli arti inferiori, elementi che hanno portato alla pronta ospedalizzazione per una valutazione da parte dei medici. Ma è vivo. Per un soffio. E per il buon cuore di chi, anche a Ferragosto, ha indossato la divisa degli Amici di Claudio, indubbiamente.
"Ero già in acqua con il pattino, per tenere controllati due soggetti che si trovavano oltre le boe, con il lago agitato" racconta il caposquadra Sandro Bettini, storico bagnino arruolato dall'Associazione, nonché vigile del fuoco volontario e sommozzatore. Uno che, insomma, il concetto di sicurezza lo ha nel dna, come l'altruismo, tanto da spendere una giornata di festa "in servizio". "Arrivato vicino, ho visto che non avevano problemi e ho raccomandato loro di non allontanarsi oltre. Mentre parlavamo, ho sentito che in direzione del porto tutti urlano: c'era un uomo in acqua che alzava le braccia e andava su e giù. Andando contro onda, a tutta forza, mi sono spostato verso di lui. Nel frattempo, dalla riva anche i miei colleghi nuotavano verso di lui" sottolinea Bettini, di turno con Enzo Durante e Massimo Nirosi. "Lo abbiamo recuperato e portato a riva", aggiunge ancora, parlando così di un 44enne di origini peruviane, poi preso in carico dal personale sanitario prontamente allertato. Nei concitati momenti in cui ha annaspato nel lago, lo straniero parrebbe aver infatti bevuto parecchio e una volta in sicurezza lamentava di non sentire più gli arti inferiori, elementi che hanno portato alla pronta ospedalizzazione per una valutazione da parte dei medici. Ma è vivo. Per un soffio. E per il buon cuore di chi, anche a Ferragosto, ha indossato la divisa degli Amici di Claudio, indubbiamente.