Olimpiadi di una volta/7: Ivo Stefanoni, dalla canoa... al Quirinale
È stato un risultato sportivo esaltante con particolari da sottolineare quello del “4 con” della Moto Guzzi alle Olimpiadi di Melbourne 1956. I canottieri di Mandello del Lario erano tutti seguiti dal grande allenatore Angelo Alippi, un grandissimo tecnico che aveva già vinto a Londra nel 1948 con il “4 senza”. Il “4 con”, oltre al timoniere Ivo Stefanoni, vedeva ai remi Alberto Winckler, Romano Sgheiz, Angelo Vanzin e Franco Trincavelli.
È stato l’armo che quattro anni dopo, alle Olimpiadi di Roma, sempre con Ivo Stefanoni al timone, con Romano Sgheiz e Franco Trincavelli nell’equipaggio, conquistò il terzo posto con la medaglia di bronzo. Fulvio Balatti e Giovanni Zucchi sostituirono Alberto Winckler e Angelo Vanzin. La squadra lariana si trovò sfavorita da un improvviso “circolo di vento” sul tracciato di gara. Fu, comunque, una prova esaltante che confermava le qualità dell’armo di Mandello del Lario già manifestate a Melbourne 1956.
Merita un ricordo particolare la trionfale accoglienza che il paese e i borghi vicini riservarono ai canottieri della Moto Guzzi, quando tornarono nel novembre 1956 dalla esaltante impresa di Melbourne. L’arrivo a Mandello della comitiva di medaglie d’oro venne accolto, oltre che dal popolo esultante, dalle riprese della RAI TV, giunta con apposita troupe da Milano. È stato un evento allora assolutamente raro per un territorio di provincia. Le trasmissioni della televisione, come noto, hanno avuto inizio del gennaio 1954, con un solo canale e con fasce orarie limitate al pomeriggio e alla sera.
Tra coloro che accolsero esultanti le medaglie d’oro di Melbourne c’era anche Gisella Stefanoni, sorella minore del timoniere Ivo, balzata alla ribalta da una edizione casalinga di “Lascia o triplica” presso il teatrino dell’oratorio San Luigi, vicino alla basilica di Lecco, che copiava lo straordinario successo di “Lascia o raddoppia” sulla RAI TV.
Gisella Stefanoni, purtroppo scomparsa in ancor giovane età, ricordava con commozione quella sera dell’accoglienza delle medaglie d’oro di Melbourne. C’era stato un brevissimo primo piano TV del timoniere medaglia d’oro con la valletta che sembrava destinata a brillante carriera. Per il fratello Ivo c’è stato poi un incarico esaltante al palazzo del Quirinale in Roma, nello staff riservato del presidente della Repubblica, particolarmente vicino anche con ruoli impegnativi a Francesco Cossiga.
È stato l’armo che quattro anni dopo, alle Olimpiadi di Roma, sempre con Ivo Stefanoni al timone, con Romano Sgheiz e Franco Trincavelli nell’equipaggio, conquistò il terzo posto con la medaglia di bronzo. Fulvio Balatti e Giovanni Zucchi sostituirono Alberto Winckler e Angelo Vanzin. La squadra lariana si trovò sfavorita da un improvviso “circolo di vento” sul tracciato di gara. Fu, comunque, una prova esaltante che confermava le qualità dell’armo di Mandello del Lario già manifestate a Melbourne 1956.
Merita un ricordo particolare la trionfale accoglienza che il paese e i borghi vicini riservarono ai canottieri della Moto Guzzi, quando tornarono nel novembre 1956 dalla esaltante impresa di Melbourne. L’arrivo a Mandello della comitiva di medaglie d’oro venne accolto, oltre che dal popolo esultante, dalle riprese della RAI TV, giunta con apposita troupe da Milano. È stato un evento allora assolutamente raro per un territorio di provincia. Le trasmissioni della televisione, come noto, hanno avuto inizio del gennaio 1954, con un solo canale e con fasce orarie limitate al pomeriggio e alla sera.
Tra coloro che accolsero esultanti le medaglie d’oro di Melbourne c’era anche Gisella Stefanoni, sorella minore del timoniere Ivo, balzata alla ribalta da una edizione casalinga di “Lascia o triplica” presso il teatrino dell’oratorio San Luigi, vicino alla basilica di Lecco, che copiava lo straordinario successo di “Lascia o raddoppia” sulla RAI TV.
Gisella Stefanoni, purtroppo scomparsa in ancor giovane età, ricordava con commozione quella sera dell’accoglienza delle medaglie d’oro di Melbourne. C’era stato un brevissimo primo piano TV del timoniere medaglia d’oro con la valletta che sembrava destinata a brillante carriera. Per il fratello Ivo c’è stato poi un incarico esaltante al palazzo del Quirinale in Roma, nello staff riservato del presidente della Repubblica, particolarmente vicino anche con ruoli impegnativi a Francesco Cossiga.
A.B.