Bellano: a passeggio con Vitali, ascoltando un suo racconto inedito sul 'tempo'

Chi si aspettava una anticipazione sulle nuove avventure del Maresciallo Ernesto Maccadò e compagnia cantante, è stato messo subito in guardia dallo stesso autore che, nell'accogliere i (tanti) partecipanti alla sempre attesa "serata con Andrea Vitali", ha subito chiarito che il racconto proposto avrebbe avuto una dimensione diversa, più intima forse. 
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Domenica sera, nel corso dell'evento itinerante, diventato ormai appuntamento fisso nell'estate della sua Bellano, il medico-scrittore ha affrontato, con un testo inedito, argomenti differenti, nuovi, non nascondendo “un po' in imbarazzo a parlare dei propri pensieri e delle proprie riflessioni". 
Pensieri e riflessioni che, neanche a dirlo, lui tramuta poi in storie. Ecco dunque la genesi del racconto prescelto, dedicato al tempo “come dimensione che ciascuno di noi vive alla sua maniera. Ho cercato non solo di scriverlo – ha proseguito Vitali - ma di disegnarlo, con nessuna capacità nel disegno”. 
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Sempre visto come una retta, proiettata in avanti,  per il bellanese, a volte piega, origina "segmenti curvilinei che tornano indietro e ci riportano, grazie alla memoria, ad un altro tempo, quello vissuto. Questi ritorni e curvature a me hanno dato una notevole nostalgia” ha aggiunto, dando però una connotazione positiva a questa emozione, senza caricarla di rimorsi, cogliendola come occasione per “rendere grazie a certe esperienze vissute e certe persone conosciute, tutte cose che se non ci fosse stato il tempo e lui stesso non concedesse di ritornare indietro, non avrei avuto”. 
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Queste le basi della storia letta per le strade di Bellano da Vitali stesso, suddivisa in 4 “puntate con un minimo di suspense". "Mi piaceva l’idea di farvele sospirare un po' per arrivare alla soluzione finale”, con l'epilogo arrivato ai Giardini di Puncia, dopo aver fatto tappa in Piazza Santa Marta e al Parco delle Rimembranze partendo dalla scalinata di via Plinio.
Con le sue parole, l'autore ha portato, dapprima, idealmente i presenti in una tabaccheria. Sei anni fa, entra un ragazzo di circa 10 o 12 anni che chiede un pacchetto di sigarette all'esercente che torna così con la mente a quando lui stesso, da piccino, veniva mandato ad acquistare sigarette per altri. Il giovanotto, invece, probabilmente voleva solo andare poi a fumare, nascosto con gli amici, nei giardinetti, il pensiero del tabaccaio. Che non cede, tanto più vista la volontà del suo interlocutore di pagare con una banconota da mille lire, fuori corso. Banconota che, prima di scappare, il ragazzo gli lascia comunque.
Cambio di location. Siamo al calar della sera. Il negoziante rincasa e trova i genitori seduti al tavolo. Ma... erano morti anni prima. Mamma e papà lo rimproverano per aver fatto tardi e lui vuole solo rifugiarsi in camera da letto. Da qui, poi scappa da una finestra...
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Si ritrova così “a fare chiarezza su ciò che era accaduto”. Sul lungolago tutto appariva come più sfuocato e proprio lì intravede qualcuno seduto, nascosto nei cespugli che stava fumando. Chi è? Questa la spinta per avvicinarsi e chiedere a sua volta una sigaretta. Ma... tutto di nuovo sparisce.
Camminando fino ai Giardini di Puncia i partecipanti alla serata sono così giunti all’ultimo capitolo del racconto, proprio come il tabaccaio che rincasando, passando proprio di lì... si vide a terra, investito da un’auto, con la banconota da mille lire stretta in mano...
M.A.
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